lunedì 15 ottobre 2012

Veltroni lascia. Noi lo ricordiamo con i suoi scritti giovanili


Dunque, Walter Veltroni lascia definitivamente il Parlamento e si dedicherà a quello che vuole: è bene rispettare la scelta e, aldilà della satira sui poveri africani, mi pare giusto ricordare uno dei protagonisti della storia politica del centro-sinistra degli ultimi 20 anni. Come voglio ricordarlo? Con i suoi scritti giovanili. Confrontati con alcune sue dichiarazioni degli ultimi 20 anni.
Nel 1995 l’allora direttore de l’Unità dichiarò che “Si poteva stare nel PCI senza essere comunisti. Era possibile, è stato così.” Il che può anche essere vero, perché molta gente si iscriveva al PCI semplicemente perché era segretario Enrico Berlinguer. Il problema sorge quando Veltroni, da poco segretario dei DS nel 1999, dichiara
Comunismo e libertà sono stati incompatibili. Questa è la grande tragedia dopo Auschwitz… Io ero un ragazzo, allora, ma consideravo Breznev un avversario, la sua dittatura un nemico da abbattere.”
Non ho mai sinceramente capito questa ansia nel cercare di cancellare la propria appartenenza al Partito Comunista Italiano, il più grande partito comunista d’Occidente, quello che stava sulle palle a Mosca e a Washington (e pure al Vaticano). Ora pare essersi attenuata, tanto che il buon Walter per il 90° della nascita di Berlinguer ha fatto un intervento davvero niente male e molto profondo su Enrico e il PCI di quegli anni.
Nel 1974 il nostro dichiarava:
Il nostro ruolo è nella capacità del movimento operaio di esercitare a pieno la propria egemonia su quei settori dei giovani delusi dall’esperienza estremista. Solo così sarà possibile recuperare alla milizia rivoluzionaria i giovani delusi dall’estremismo… Basta con l’acquiescenza all’imperialismo americano… Onore ai compagni del piccolo popolo vietnamita che ha sconfitto il grande colosso americano… No, non ci sono scorciatoie: Lenin diceva che “la via della Rivoluzione non è dritta e selciata come la Prospettiva Newski”. I giovani questa via hanno già cominciato a percorrerla… Si esalta nell’originale elaborazione italiana l’affermazione di Lenin secondo la quale la democrazia e il socialismo si saldano fortemente e la rivoluzione democratica apre la strada a quella socialista.”
Nel 1975, in occasione delle amministrative che il PCI stravinse in tutta Italia, disse addirittura:
Orientare la spesso generica aspirazione al rinnovamento che è presente tra i larghi settori delle nuove generazioni nella direzione dell’adesione all’ideale della società socialista è già un compito dei giorni successivi al 15 giugno… Fare politica significa edificare mattone per mattone una società nuova e partecipare al progetto ambizioso della Rivoluzione proletaria in Occidente, di quella Rivoluzione che noi portiamo avanti e che tutti i giovani devono poter vivere… Il socialismo e il comunismo devono essere il progetto di più alta realizzazione della libertà, di più grande valorizzazione del lavoro come forza motrice della storia.”
Parole che stonano un pochetto con le affermazioni che avrebbe fatto una ventina d’anni dopo. Cambiare idea, intendiamoci, si può fare, il problema di Veltroni e tanti altri ex-pci è che non ci hanno mai spiegato perché hanno cambiato idea…
Come in quel 15 luglio 2009, quando dichiarò che Craxi fu più moderno di Berlinguer. Allora mi arrabbiai molto e scrissi un articolo di fuoco: devo dire che fui piacevolmente colpito dal fatto che Veltroni si confrontò con me in maniera pacata e serena, senza alcuna arroganza tipica dei suoi colleghi. Poi ritrattò le sue affermazioni. Sta di fatto che il 5 settembre 1992 (20 anni fa), Veltroni dettò all’ANSA un’analisi che si può condividere oggi:
Nella sinistra abbiamo passato 15 anni in uno scontro violento. Ci sono state molte colpe, tutti dovremmo fare autocritica, ma per gran parte quanto è successo è stato per colpa della linea politica del Psi di Craxi. Per 15 anni Craxi ha reso impossibile l’unità e la convergenza a sinistra, ha negato alla sinistra una proposta comune e ha reso il Psi subalterno alla Dc. Ha usato la forza del Psi non per favorire, ma per frenare un’innovazione sociale.”
Il punto è: perché mai hanno cambiato idea? Chissà. Oggi, nelle condizioni attuali, nessuno, da Fassino a Veltroni, proverebbe a ripetere frasi di rivalutazione di Craxi… eppure, passata l’indignazione popolare per l’ennesima esplosione pubblica della Questione Morale, chi ci assicura che non lo rifaranno?
Insomma, il problema di Veltroni e soci è stato questo: l’incoerenza. Non si è mai capito come la pensavano davvero. Questo, assieme a tante altre cose, è uno dei motivi per cui la Sinistra è tanto ridotta male in Italia.
Detto ciò, auguri a tutti. Ne avremo bisogno.

1 commento:

  1. "Democrazia valore universale... Meglio lo scudo della NATO che quello del Patto di Varsavia... La spinta propulsiva della Rivoluzione d'Ottobre si è esaurita... Craxi? Un buon giocatore di poker". (Enrico Berlinguer)
    Walter d'antan più a sinistra di Enrico?
    Fassino, intervistato da Repubblica TV 11/4/2007) a proposito di Craxi nel Pantheon del Pd: "Penso che ne faccia parte anche lui, come De Martino, Lombardi, Pertini o Nenni"..."credo che il Pd sia il luogo in cui non solo devono convivere i riformisti che si riconoscono nei Ds e nella Margherita, ma anche nella tradizione socialista".
    Pier Paolo, aggiorna i ricordi!
    E comunque, grazie degli auguri!

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