lunedì 15 ottobre 2012

Approvato il decreto Ilva. Choc Asl: nel 2012 a Taranto il 50% di tumori in più

Taranto, 8 ottobre – I finanziamenti previsti sono di 110 milioni di euro per le bonifiche, di 30 milioni per il rilancio degli investimenti produttivi, di 20 milioni per la difesa del suolo e il disinquinamento. Altri 187 milioni fanno parte dei programmi per gli interventi portuali. E il riconoscimento dell’area Ilva in “situazione di crisi industriale complessa” consente l’accesso ai programmi di reindustrializzazione previsti dal decreto Crescita del 22 giugno.
“Ricostruire Taranto e superare il conflitto tra ambiente e sviluppo: questo è il forte segnale che viene dal governo e dal Parlamento”. Il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, commenta con grande soddisfazione il voto con cui il Senato ha approvato in queste ore il decreto legge per risanare l’Ilva. Il testo dell’esecutivo attua il protocollo d’intesa del 26 luglio scorso stipulato tra i ministeri dell’Ambiente, delle Infrastrutture, dello Sviluppo economico, per la Coesione territoriale, la regione Puglia, la provincia e il comune di Taranto e il commissario del porto tarantino. Il decreto prevede la nomina di un commissario straordinario, la disponibilità di 336 milioni di euro, di cui 187 per il porto, e il riconoscimento di Taranto come “area in situazione di crisi industriale complessa”.
Previste anche misure volte al mantenimento e al potenziamento dei livelli occupazionali.
L’intervento dell’esecutivo era molto atteso, vista la drammatica situazione sanitaria nell’area, fotografata per ultima anche dall’Asl tarantina. Nel primo semestre 2012 si registra un drastico aumento di ricoveri per tumore in tutta l’area gestita dall’Azienda sanitaria locale, compresi quindi i quartieri a rischio più vicini al siderurgico, pari a un più 50% rispetto al primo semestre dell’anno scorso.
Questi dati sui ricoveri ospedalieri, inediti fino a poche ore fa, sono forniti dalla responsabile del controllo sulla spesa farmaceutica dell’Asl, Rossella Moscogiuri. Quest’anno, sempre rispetto alle patologie oncologiche, si registra anche un aumento del 60% di day hospital e del 40% di accessi ambulatoriali. Non solo: “A Taranto e in alcuni quartieri in particolare - spiega Moscogiuri - registriamo un notevole aumento di patologie croniche, come quelle respiratorie, e una spesa farmaceutica più alta rispetto alla media nazionale”. L’Azienda ha avviato un progetto di monitoraggio che mette a confronto la città di Taranto con altre Asl in Abruzzo, Veneto e Toscana equiparabili per popolazione riscontrando altri dati inquietanti, seppure in corso di validazione. Per esempio, a Taranto il 3,3% della popolazione soffre di Bpco, una grave malattia respiratoria cronica, contro l’1,8% di Verona e il 2,3 di Teramo.

Leggi subito il testo del decreto Taranto convertito in legge!www.minambiente.it

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