venerdì 30 dicembre 2011

Tanti Auguri!


Rassegna Settegiorni

BAREGGIO LA LETTERA DI UN POLITICO LOCALE SULLA SITUAZIONE ITALIANA E L'ESECUTIVO MONTI 
. bareggio «l'anno 2011 si chiude in un clima generale di incertezza ed instabilità . il nostro governo centrale guidato dal ...



BAREGGIO: GIALLO SULLA MORTE DI PIERANGELO COZZI 
. bareggio l'hanno trovato senza vita nel fontanile nuovo, nella zona di campagna tra bareggio e cisliano. pierangelo cozzi ...




BAREGGIO - E' GIALLO SULLA MORTE DI PIERANGELO COZZI, RINVENUTO SENZA VITA LA VIGILIA DI NATALE 
BAREGGIO. E' uscito di casa in bicicletta la mattina di venerdì 23 dicembre dicendo ai genitori che sarebbe andato al Sert ...




RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO IL SEGRETARIO DEL PD SULLA MANOVRA DEL NUOVO GOVERNO 
BAREGGIO. A proposito di tasse e di governo Monti, dopo l'intervento della Lega, riceviamo e pubblichiamo quello del segretario del Pd ...



INSANO GESTO O C'È DELL'ALTRO? TANTI INTERROGATIVI SULLA TRAGEDIA DI SABATO 24 DICEMBRE ATTENDONO UNA RISPOSTA 
BAREGGIO. Una morte con troppi punti di domanda. A lasciare perplessi è innanzitutto il luogo del ritrovamento del corpo: la zona ...


BAREGGIO. Una ventina le donazioni di sangue effettuate dai donatori di Bareggio a bordo dell'autoemoteca di Avis provinciale che nei giorni ...






    

Auguri virtuosi!


Se vuoi la pace, investi sui giovani

In occasione della Giornata Mondiale della Pace del 1° gennaio 2012 leggi le riflessioni e le proposte di Flavio Lotti e Aluisi Tosolini.

www.perlapace.it
Foto di giovaniperunmondounito.blogspot.com
     
Se vuoi la pace, investi sui giovani. In occasione della Giornata Mondiale della Pace il Papa lancia un chiaro appello a tutti: se vogliamo costruire un futuro di giustizia e di pace dobbiamo aprirci ai giovani, saperli ascoltare e valorizzare. E poi precisa: “Non è solamente un’opportunità, ma un dovere primario di tutta la società”. Le sue parole sembrano riecheggiare quelle del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che solo un anno fa, nel messaggio di capodanno, aveva sollecitato tutti a “investire sui giovani, scommettere sui giovani, chiamarli a fare la propria parte e dare loro adeguate opportunità.” Vista la scarsa considerazione di cui godono i giovani nel nostro paese, si tratta di un vero e proprio monito a cambiare strada.

Alla fine di un anno (il 2011) che ha visto l’irrompere sulla scena internazionale di centinaia di migliaia di giovani decisi a ottenere il rispetto dei loro fondamentali diritti, il Papa coglie sino in fondo il valore di questi sommovimenti e sollecita “la dovuta attenzione in tutte le componenti della società.”

I giovani sono la metà della popolazione mondiale, quasi tre miliardi e mezzo di persone, e le loro speranze, ambizioni e volontà di migliorare la propria vita rappresentano una straordinaria forza di cambiamento: “il loro entusiasmo e la loro spinta ideale possono offrire una nuova speranza al mondo”.

Benedetto XVI ribadisce l’atteggiamento della Chiesa che “guarda ai giovani con speranza, ha fiducia in loro e li incoraggia a ricercare la verità, a difendere il bene comune, ad avere prospettive aperte sul mondo e occhi capaci di vedere cose nuove”. Ma poi si rivolge a tutti: genitori, famiglie, educatori, responsabili nei vari ambiti della vita religiosa, sociale, politica, economica, culturale e della comunicazione. E lancia un secondo chiaro appello: “Uniamo le nostre forze, spirituali, morali e materiali per educare i giovani alla giustizia e alla pace”.

Il messaggio è chiaro: 1. i giovani devono diventare operatori di giustizia e di pace, 2. per questo è indispensabile investire sulla loro educazione e formazione, 3. per essere operatori di giustizia e di pace dobbiamo “educarci alla compassione, alla solidarietà, alla collaborazione, alla fraternità, essere attivi all’interno della comunità e vigili nel destare le coscienze sulle questioni nazionali ed internazionali e sull’importanza di ricercare adeguate modalità di redistribuzione della ricchezza, di promozione della crescita, di cooperazione allo sviluppo e di risoluzione dei conflitti”, 4. l’educazione necessita di “autentici testimoni e non di meri dispensatori di regole e di informazioni”; testimoni coerenti che vivono per primi il cammino che propongono, 5. educare è una responsabilità di tutti e nessuno può eludere questo impegno essenziale: famiglie, scuola, università, mass media, associazionismo, enti e istituzioni, 6. anche “i giovani sono responsabili della propria educazione e formazione alla giustizia e alla pace” e dunque non devono essere considerati soggetti passivi ma co-protagonisti, 7. educare è bello ma difficile, specialmente di questi tempi e dunque è necessario sviluppare una nuova "alleanza pedagogica" di tutti i soggetti responsabili, 8. ogni ambiente educativo deve essere “luogo di dialogo, di coesione e di ascolto, di valorizzazione dei giovani, di apertura agli altri, di solidarietà e partecipazione attiva”, 9. i responsabili della politica debbono sostenere concretamente le famiglie e le istituzioni educative e devono “offrire ai giovani un’immagine limpida della politica, come vero servizio per il bene di tutti, 10. i mezzi di comunicazione di massa hanno una grande responsabilità nella formazione dei giovani e quindi sono tenuti a fare la loro parte.

L’appello del Papa non deve cadere nel vuoto né restare nelle mani di qualche addetto ai lavori più sensibile. La celebrazione il 1 gennaio 2012 della Giornata mondiale della pace deve essere l’occasione per riflettere ma poi deve venire il tempo della progettazione e dell’attuazione. Un tempo che riguarda tutti, vale la pena di ripeterlo, secondo le proprie competenze e responsabilità. Non partiamo da zero. Nel nostro paese, nelle nostre città, scuole e università ci sono tante belle esperienze di cui far tesoro, esperienze e buone pratiche generosamente e tenacemente alimentate da tanti insegnanti, docenti, dirigenti scolastici e operatori sociali. Nel corso di questo nuovo anno dobbiamo valorizzarle, apprezzarle e svilupparle superando le vecchie e anacronistiche separatezze che portano ciascuno a coltivare solo ed esclusivamente il proprio campo. Il confronto e l’intreccio tra le diverse esperienze, competenze e responsabilità non contribuirà solo ad aumentare la qualità e l’efficacia dell’azione educativa ma anche a estenderne gli effetti nel tempo e nello spazio. Grande spazio dovrà essere dedicato tanto alla formazione e all’aggiornamento degli educatori e dei formatori che allo sviluppo di tutte le indispensabili sinergie tra l’impresa educativa, le comunità locali, l’iniziativa politica e quella informativa. Con un’attenzione e una cura particolare: la progettazione non deve essere una fatta “per i giovani” ma “con i giovani”, deve essere una progettualità di cui i giovani si sentano e siano a tutti gli effetti protagonisti. A loro spetta il compito di traghettare la nostra società fuori dalla crisi di valori e di futuro che le caratterizza. A noi la responsabilità di non impedirglielo.

Flavio Lotti,
Coordinatore nazionale della Tavola della pace
Aluisi Tosolini, Programma Nazionale “La mia scuola per la pace”

Perugia, 30 dicembre 2011

giovedì 29 dicembre 2011

Ricevo da Voi con Noi e inoltro

 Comunicato del 28 dicembre 2011   
L’anno 2011 si chiude in un clima generale di incertezza ed instabilità. Il nostro Governo centrale guidato dal Dott. Mario Monti cerca a fatica soluzioni da condividere con il parlamento per fronteggiare la grave crisi economica. Il suo Governo di tecnici, prima volta nella storia repubblicana, ha dovuto sostituirsi alla politica per rendere credibile la nazione. È opprimente la crisi di carattere morale che ha preso l’intera società ed in modo particolare la politica e le istituzioni. Una crisi mai risolta che oggi raggiunge inesorabilmente il suo culmine dopo un tortuoso percorso durato venti anni. Il 2012 sarà un anno difficile che tutti noi ricorderemo.  Sarà un anno cruciale. Un anno che dovremo vivere all’insegna delle difficoltà. Un anno in cui saremo costretti a prendere importanti ed anche difficili decisioni personali e collettive. Dovrà affrontarsi concretamente la riduzione del debito pubblico, la riduzione della spesa pubblica e l’eliminazione dei cronici sprechi. L’eliminazione dei privilegi e dell’evasione fiscale. La difesa dei beni comuni come acqua, suolo e fonti energetiche. Se vogliamo sopravvivere siamo costretti a cambiare e a scegliere per un futuro diverso e migliore. Siamo costretti a pensare ad un futuro diverso e scegliere quello che vale rinunciando a ciò che appariva scontato o ci faceva comodo. Dovremo scegliere ed adattarci ad un modello economico più consapevole ed equilibrato. Arriverà anche una nuova politica che come venti anni fa prometterà un cambiamento. La vera nuova politica però sarà il progetto che faremo associandoci per un obiettivo comune. 


Giuliano Colombo – Coordinatore lista civica VOI CON NOI 

martedì 27 dicembre 2011

Cadavere nel fontanile: suicidio o c'è dell'altro?

Bareggio Pierangelo Cozzi, il 46enne di Bareggio ritrovato cadavere la vigilia di Natale nel fontanile “Nuovo” si è veramente suicidato o c'è dell'altro? L'uomo, ex tossicodipendente, era uscito di casa venerdì per raggiungere il Sert di Magenta, senza più farvi rientro. E' stato ritrovato nel fontanile di via don Fracassi da un uomo che passeggiava con il cane. Sul posto c'era anche un taglierino, e la sua bicicletta da donna.

Il cadavere presentava una profonda ferita alla gola che, a detta degli inquirenti, si sarebbe procurato volontariamente durante un momento di disperazione. C'erano però altre ferite sul fianco. Certamente potrebbe essersele procurate durante la caduta nel fontanile, ma non possono e non devono escludersi altre ipotesi. Le indagini sulla morte dello sfortunato 46enne non possono considerarsi concluse.

GUARDA IL VIDEO di Sara Rossi



Gra.Mas.

Città Oggi Web

venerdì 23 dicembre 2011

2.000.000.000 di euro al mese...


Rassegna Settegiorni



CASA DI RIPOSO L'INTERVENTO DI RIFONDAZIONE COMUNISTA DOPO IL CONSIGLIO APERTO 
BAREGGIO. «Mai criticato la qualità  degli interventi erogati. E non vogliamo che la casa di riposo chiuda». Dopo l'acceso consiglio comunale ...
BAREGGIO. I primi calci al pallone nell'Ac Bareggio, poi una brillante carriera che l'ha portato prima nelle giovanili del Milan e ...

BAREGGIO. «Sempre nell'ombra, nel silenzio, dietro le quinte, ma era un motore inarrestabile». Così don Eugenio, ex parroco di San Martino ...

AUGURI «PADANI» 
BAREGGIO. «Cari bareggesi, dovrete aprire il portafogli!». La Lega Nord ha fatto gli auguri di buon Natale e buon anno a ...


Bareggio. L'ultimo weekend a Bareggio è stato ricco di iniziative per festeggiare in anticipo tutti insieme il Natale. Sabato 17 ...



Ancora su Villa Arcadia

Ricevo e inoltro da Voi con Noi:

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giovedì 22 dicembre 2011

Caro Babbo Natale, un pensiero per i ladri di futuro!


Caro Babbo Natale,
quest’anno non ho alcuna intenzione di lisciare il pelo, come si usa dire. Non starò quindi qui a farla tanto lunga con premesse e preamboli accomodanti e dolci, incrociando parole per adularti e farti dimenticare come mi sono comportato lungo tutto l’anno che ci siamo lasciati alle spalle: le promesse fatte e non mantenute, gli errori imperdonabili, le inevitabili debolezze tipiche di noi esseri umani.
Voglio arrivare subito al dunque, io che mi occupo di cose concrete ogni santo giorno, e cerco nonostante tutto di fare la mia parte, per chi sta dalla parte dentro le istituzioni, di cambiare qualcosa, possibilmente in meglio.
Ogni giorno quelli come me vengono attaccati e additati sempre nello stesso modo: siete dei retrogradi, dei sovversivi, dei pericolosi estremisti. Ma anche ingenui, sognatori, pazzi. Credete che il mondo possa essere un posto dove chiunque sia il benvenuto, sempre, a prescindere e ben prima del colore della pelle, della fede in cui si crede, della cultura e delle proprie sensibilità, del sesso, della razza, dell’età...
Siete gente che crede che per amministrare un comune servano solo rispetto delle regole per tutti, buon senso, fantasia, voglia di mettersi in discussione, capacità di ascolto e contaminazione, sobrietà, spirito di servizio, fatti e non parole.
Pensate che sia molto meglio investire nella raccolta differenziata piuttosto che in un forno inceneritore, che sia cosa buona e giusta fare efficienza energetica negli edifici pubblici e privati piuttosto che pensare a nuove mega centrali a servizio della multinazionale di turno (siano esse alimentate da nucleare, biomasse, carbone, petrolio…).
Vi illudete che la pace si trasmetta con la lotta alle povertà e non con le armi, e per questo pretendereste di ridurre le spese militari che nel nostro Paese, anche in questo momento di lacrime e sangue, continuano ostinatamente ad aumentare, di giorno in giorno.
Vorreste fermare l’alta velocità, e migliorare il trasporto pubblico per i pendolari, quelli che pensa un po’ continuano a preferire metropolitana, autobus e treni all’uso assurdo dell’auto privata.
Vi permettete di dissentire, senza violenza, dicendo però sempre e comunque le cose come stanno, o perlomeno come stanno per voi.
Per questo, caro Babbo Natale, quest’anno ho un’unica, chiara, netta, richiesta: aiutaci a trasmettere e far capire a quanta più gente possibile che i veri estremisti, gli unici e soli ladri di futuro, sono quei sindaci che cementificano il territorio e affittano la propria libertà per una poltrona; sono quei politici che fanno affari e arruffano a man bassa derogando su tutto, a prescindere; sono quei segretari di partito che demandando la propria linea politica al consiglio di amministrazione di una qualche ex-municipalizzata; sono quei cittadini che vomitano la loro rabbia e qualunquismo indistinti in faccia agli amministratori locali, la gran parte dei quali sono invece brave e oneste persone.
Che ogni giorno, compreso il giorno di Natale, provano a mettere in campo la propria ostinata e gioiosa moderazione, a servizio della propria comunità con la speranza inevasa di un futuro realmente sostenibile.
Tanti auguri!

The Pogues & Kirsty McColl Fairytale Of New York


John Lennon - Happy Xmas (War Is Over)


Elsa Fornero frena sull’articolo 18


“C’è tanto da fare, e l’articolo 18 arriva per ultimo”. Così il ministro del lavoro, Elsa Fornero, a Porta a Porta per chiarire la sua posizione sulla riforma del mercato del lavoro. Dopo le polemiche dei giorni scorsi, le barricate dei sindacati e l’altolà  del leader del Pd Pier Luigi Bersani, arriva una frenata decisa anche se provvisoria: “Non ho in mente, ora, nulla in particolare sull’art.18. [...] Sono pronta a dire che nemmeno lo conosco, che non l’ho mai visto. C’e tanto da fare sul mercato del lavoro prima di arrivare lì e l’articolo 18 arriva per ultimo”.
Fornero è tornata anche sull’intervista rilasciata domenica scorsa al Corriere della Sera, che ha provocato poi la reazione dei sindacati. “Sono stata ingenua”, ha ammesso il ministro, “I giornalisti sono bravissimi a tendere trappole e io ci sono caduta”.

L’auto elettrica è del 2012


Noi e l’auto, con la domanda delle cento pistole: il 2012 sarà l’anno di quella elettrica? I segnali vanno tutti, o quasi, in questa direzione, anche se la strada per arrivare a un punto di svolta sul mercato, sui consumi e sugli stili di vita, è ancora lunga.
Partiamo dal primo dato: gli italiani usano sempre meno l’automobile , specie nei centri urbani, e come segnala un recente studio del  Censis un cittadino su cinque ha ridotto l’utilizzazione del proprio veicolo. La recessione morde, la benzina e l’assicurazione volano, lo spreco di consumi automobilistici compulsivi ( con relativi danni ambientali)  si riduce. Si aprono così spazi importanti, per la diffusione della city car in versione elettrica.
E qui veniamo al secondo segnale di svolta: i modelli delle case automobilistiche. Nel 2012 sbarcheranno sul mercato auto elettriche, per esempio della Renault (con ricariche delle batterie che potranno arrivare a coprire fino a 250 chilometri di percorso), della Nissan e della Fiat (non in Italia, ma in America attraverso la controllata Chrysler), mentre sono già state messe in circolazione tra Roma e Milano, come esperimento, 140 Smart a emissioni zero.
I prezzi dei modelli in arrivo sono ancora proibitivi, se si considera cha parliamo di cifre tra i 20mila e i 28mila euro: ma è molto probabile, ed ecco un altro fattore determinante per il cambiamento, che gli incentivi per l’auto elettrica si moltiplicheranno.
Già oggi in molti paesi europei, dalla Francia all’Inghilterra, o anche nella Cina locomotiva del mondo, questi incentivi toccano e superano la soglia dei 5mila euro, ed è probabile che anche in Italia, bilanci pubblici permettendo, si arrivi a qualcosa del genere. Esattamente nel 2012, visto che esiste una proposta di legge per introdurre gli incentivi all’acquisto dell’auto elettrica, firmata da 13O parlamentari di tutte le forze politiche.
E visto che il nuovo ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, si è presentato al Senato, in occasione dell’insediamento del governo Monti, appunto con un’auto elettrica. Un gesto non casuale, e un messaggio politico che non è certo marketing per catturare consensi tra gli elettori: è l’indicazione di una linea, possibile e importante per la correzione della mobilità urbana.
Infine i rifornimenti: non siamo all’anno zero con la rete di colonnine (l’Enel ne ha già installate 400), ma per arrivare a qualcosa di compiuto e di solido servono investimenti, accordi a largo raggio per gli impianti, la distribuzione e la tempistica dei consumi, provvedimenti e delibere delle amministrazioni locali: servono cioè quelle azioni che gli economisti chiamano sistemiche.
Ma il 2012, forse, è un anno nel quale in Italia si tornerà a ragionare in termini di sistema Paese, di interessi collettivi e non solo di singole categorie eo persone. Forse, anzi diciamo meglio: sicuramente, almeno speriamo.
Di Antonio Galdo - Nonsprecare.it

mercoledì 21 dicembre 2011

PUBLIC RELATIONS VILLA ARCADIA



...dopo l'attacco subito dal nostro circolo da parte di Villa Arcadia nel corso del consiglio comunale aperto di settimana scorsa abbiamo ritenuto doveroso pubblicare questo comunicato stampa.

Il dibattito che si è sviluppato durante il Consiglio Comunale aperto inerente  la casa di riposo Villa Arcadia e la relativa Convenzione con il Comune di Bareggio riguardante le modalità di gestione dei servizi,  ha avuto toni accesi con eccessi anche discutibili; si è  anche provato accusare Rifondazione Comunista di volerne la chiusura lasciando in mezzo ad una strada gli anziani ricoverati e i lavoratori. Va chiarito che Rifondazione non ha mai criticato né gli interventi erogati né la loro qualità. Oltretutto risultano confusi alcuni passaggi  e fuori luogo le illazioni secondo cui sarebbe da imputare alla nostra formazione politica il rischio per il posto di lavoro dei soci lavoratori. Sarebbe più indicato contestare l’azione politica di PDL e Lega che parlano di politica per la famiglia, mentre a livello nazionale e regionale riducono i finanziamenti per le politiche sociosanitarie e il numero di posti accreditati. In verità, noi si chiede da tempo che in caso di cambio di gestione, venga garantita la continuità assistenziale mantenendo i medesimi standard e operatori. Inoltre  viene imputato a noi, dalla società che gestisce la casa di riposo, il fatto che sempre meno cittadini di Bareggio chiedano di essere ricoverati nella struttura, non hanno minimamente considerato che tra le varie condizioni valutate, in primis, vengono osservate attentamente la retta e la qualità degli interventi per il ricovero. Manca forse una certa serietà di analisi?

A proposito del presunto danno all’immagine di Villa Arcadia, siamo convinti che responsabilità vadano ricercate  a 360 gradi,  anche tra coloro che hanno tenuto nel corso della serata atteggiamenti offensivi, sarcastici e velatamente  minacciosi, c’è da chiedersi come possa essere concepibile che il privato che svolge una funzione pubblica  agisca con modalità di confronto assai discutibili. Vale la pena interrogarsi in merito al problema dell’immagine che potrebbe davvero essere relativo al modo di rapportarsi con gli ospiti e loro familiari, sia presenti che futuri e non alle misere  critiche  fatte da cittadini bareggesi.

Detto ciò Rifondazione  ribadisce che da sempre sta dalla parte dei lavoratori e dei soggetti più deboli e dei loro inalienabili diritti  ma anche di una gestione dei servizi più efficace ed efficiente nel rispetto delle regole previste dalla seppur timida e sbilanciata Convenzione. Al centro dei distinguo vi sono  l’interesse per il diritto di cittadinanza, la dignità della persona  e il benessere dei cittadini e non altro, da qui il sostegno verso chi ha subito disparità di trattamento, così come affermato nelle sentenze  e pronunciamenti del Consiglio di Stato e della Presidenza della Repubblica.
Riguardo allora le presunte falsità evidenziate dai gestori della struttura, inerenti gli incrementi delle rette per i soli cittadini bareggesi rispetto ai non residenti, è da  sottolineare la caduta di stile in merito alle loro folkloristiche affermazioni sugli organi dello Stato e sul presunto danno ai cittadini non residenti, a maggior ragione visti i deliberati del consiglio di Stato e della Presidenza della Repubblica che non possono dar adito ad interpretazioni difformi. Forse anche questa faccenda danneggia un pochino l’immagine di Villa Arcadia.
Rimane intatta ovviamente la preoccupazione emersa durante la serata, riguardo le forme di disapprovazione dell’operato della società, che cura e gestisce la RSA,  dissenso che qualcuno vorrebbe trasformare in reato.
Se le critiche mosse da Rifondazione, rappresentano un reato, mentre altre fatte da alcuni soci sono semplici distrazioni, cosa pensare rispetto a quali conseguenze possano avere possibili contrasti tra la società e gli  ospiti o loro famigliari, il tutto ovviamente condito dall’avallo dell’amministrazione Comunale, per la quale Villa Arcadia  rappresenta solo una eccellenza?
Rifondazione ribadisce il proprio disappunto sulle modalità di gestione  legate ad alcune parti della Convenzione,riferibili alle diversità di trattamento, riconducibili agli aumenti delle  rette differenziate tra Bareggesi e non e, con responsabilità, riafferma senza reverenza alcuna, che occorre rispettare e applicare quanto stabilito dalla sentenza del Consiglio di Stato.
il Segretario

Atalanta in lutto: è morto Luciano Magistrelli, era nato a Bareggio

Bareggio All'età di 73 anni è morto Luciano Magistrelli, ex attaccante dell'Atalanta. La causa del decesso un improvviso attacco di cuore. 

Magistrelli era nato a Bareggio ed era cresciuto nel Milan. Si trasferì in neroazzurro nel 1960. Con la maglia della Dea ha giocato 125 partite in sei campionati di serie A.
Memorabile fu la stagione 1962-1963 quando riuscì a contribuire alla vittoria della Coppa Italia.


Città Oggi Web

Sos smog: le pagelle di Legambiente alle auto ecologiche. Bene la Fiat

Milano, 19 dicembre – La Panda, la 500 e la Smart tra le city car. I modelli Toyota, Honda e la Lexus Ct tra le taglie medie e ancora Fiat tra le auto più grandi. Sono queste le macchine più ecologiche tra gli oltre ottocento modelli, tra i più venduti sul mercato, analizzati e valutati da Legambiente (www.viviconstile.org).
La “Ecolista auto 2011”, giunta alla quinta edizione, è la graduatoria, elaborata da Legambiente insieme all’Associazione trasporti ambiente svizzera (Ata) e al network europeo degli automobilisti green, che dà le “pagelle” alle auto in termini di impatto ambientale. Il punteggio finale è calcolato sulla base di alcuni indicatori: il criterio fondamentale è costituito dalle emissioni di CO2 per ogni chilometro percorso e ha un peso sul voto finale pari al 60%. Al secondo posto, 20%, c’è il livello di rumore. Infine (15% del punteggio complessivo), gli inquinanti pericolosi per la salute (l’ossido d’azoto, presente soprattutto nei motori diesel) e per il rimanente 5% quelli pericolosi per l’ambiente (cioè causa di precipitazioni acide e ozono estivo).
Dal punto di vista delle marche, tutte le case automobilistiche cercano ormai di offrire almeno un modello ecologico, spiega la “Ecolista”. In particolare, nella categoria mini city car a farla da padrone sono la Fiat, con ben due modelli di 500 e due di Panda, e Smart con sei. Le giapponesi Nissan, Hyundai e Honda si contendono il “primato” con Seat, presente con tre modelli, e Wolkswagen, con due diesel, nella categoria piccole city car dove, tra le italiane è presente solo una Lancia Ypsilon.
Predominio giapponese anche tra i modelli di media taglia dove svettano i motori ibrido-elettrici di Toyota e Honda, contrastati solo dalle ottime prestazioni della ibrida Lexus Ct. Assenti le italiane che tornano, invece, con due modelli Fiat a “4 stelle” tra le auto più grandi. Escluse dal vertice delle auto più pulite i modelli di lusso, le sportive e i grandi Suv, come per esempio la Chrysler o la Bmw.
Cosa è cambiato rispetto alle altre edizioni? Le ecoliste di Legambiente, spiega una nota, “mettono fine alla sfida tecnologica tra combustibili e motorizzazioni per decidere chi è più green: oggi non si può più considerare un’auto più ecologica solo sulla base del carburante”. Oggi le auto più green, dunque, non si scelgono solo per il carburante e non sempre sono le più care.

Leggi la graduatoria completa delle auto più ecologiche: www.viviconstile.org

Eco-feste - La guida di e-gazette a un Natale verde

Milano, 19 dicembre – Anche quest’anno arrivano le feste. Ecco allora una guida ragionata per passare un Natale il più ecologico possibile.
Tanto per cominciare, servono i dieci prodotti e i dieci consigli per una spesa senza brutte sorprese. A questo serve il “Decalogo natalizio per i consumatori per una spesa consapevole”, messo a punto dal comando dei Carabinieri per le politiche agricole e alimentari attraverso i Nuclei Antifrodi, Nac, e il Movimento difesa del cittadino: lo puoi leggere in pagina Approfondimenti. Il cittadino, spiega il decalogo, “può contribuire in maniera determinante nella quotidianità: prestando attenzione all’acquisto dei prodotti agroalimentari, attuando il cosiddetto acquisto informato e consapevole, leggendo con più attenzione le etichette o chiedendo precisi chiarimenti al venditore sull’origine e sulla qualità dei prodotti che acquista”.
Su cenone a chilometri zero, regali verdi e addobbi che rispettano l’ambiente punta Greenpeace con i dieci consigli per festeggiare rispettando il Pianeta. Tanto per cominciare, l’albero di Natale dev’essere amico delle foreste. “Invece di comprare quello vero - consigliano gli ambientalisti - utilizza i rami di potatura dei nostri boschi. Identico effetto e minor costo per te e l’ambiente”. E per quanto riguarda le luci “comprale a basso consumo. Per creare l’atmosfera natalizia preferisci lampade fluorescenti compatte (classe A)”.
Sempre a proposito di alberi, segnaliamo due iniziative: quella del gruppo Ikea, che dà la possibilità di acquistarne uno naturale e di restituirlo entro il 12 gennaio con il rimborso totale della spesa. E “let’s green the planet” di Treedom che, con una spesa di sette euro, ti permetterà di far piantare il tuo albero in un’area deforestata del Senegal, in collaborazione con la onlus Cospe, e seguirne la crescita on line. Lo scorso anno in questo modo sono stati regalati oltre mille alberi (info: www.treedom.net). Per Natale puoi anche adottare una specie a rischio con il Wwf. Adottare tigri, orsi, delfini, e tante altre specie per contribuire alla loro tutela e scegliere uno stile di vita sostenibile, anche durante le festività natalizie - tradizionalmente ad “alto consumo” - e regalare alle generazioni future un pianeta ricco di biodiversità e di risorse naturali, è l’invito dell’associazione ambientalista. Versando un contributo a partire da 30 euro si effettua l’adozione e si ricevono in cambio peluche, screensaver, calendari e foto di natura. Info:www.wwf.it
Infine, perché non regalare ai bambini un gioco ecosostenibile? Si può farlo comprandolo on line su Ecogiochiamo, www.ecogiochiamo.com, il primo portale e-commerce italiano dedicato ai giochi ecosostenibili. Il sito ha stretto un accordo con FivexCent, progetto che sostiene azioni di solidarietà coinvolgendo consumatori, aziende, associazioni, ong amministrazioni pubbliche. Acquistando un regalo su Ecogiochiamo.com si destina una percentuale a uno dei progetti solidali sostenuti da FivexCent.

Leggi in pagina Approfondimenti il “Decalogo natalizio per una spesa consapevole”
Adotta subito una specie a rischio! www.wwf.it

martedì 20 dicembre 2011

Voi con Noi e Villa Arcadia

Ciao Magu, ti mando l’intervento che abbiamo fatto, come lista civica, durante il Consiglio Comunale aperto per Villa Arcadia.
Penso possa servire conoscere il pensiero della nostra lista civica sull’argomento Villa Arcadia.
Ciao, Enrico (cliccare sulle immagini per ingrandire)




Italia, ministro Difesa: ridimensionare le Forze Armate


Nei prossimi anni lo “strumento militare” italiano dovrà affrontare un processo di “ridimensionamento”, nel quadro della “sostenibilità” economica imposta dalla crisi, ma senza diminuire la sua “capacità operativa”. Lo ha detto il ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola, nell’incontro di fine anno con i giornalisti.
“Sarà un ridimensionamento significativo – ha sottolineato Di Paola – in uomini, strutture e programmi. Toccheremo tutte le componenti dello strumento militare, ma soprattutto per quel che riguarda la componente umana la realizzazione degli obiettivi dipenderà da come organizzare in maniera adeguata l’esodo del personale e in ciò la riforma delle pensioni potrebbe avere e certamente avrà un effetto.
L’Italia non modificherà il proprio impegno nelle missioni internazionali e alla fine del prossimo mese di gennaio assumerà il comando della missione Unifil in Libano. Fino alle scadenze stabilite in sede internazionale i nostri militari continueranno a essere impegnati innanzitutto in Afghanistan, in Libano, in Kosovo (dove, ha chiarito Di Paola “i tempi di soluzione appaiono ad oggi più lunghi, in ragione dei difficili sviluppi della situazione soprattutto nel nord del paese”) e nella lotta alla pirateria marittima.
Confermati anche gli impegni di addestramento di forze di sicurezza di vari paesi, come ad esempio in Somalia, le cui forze di sicurezza vengono istruite nel territorio dell’Uganda, e in Iraq, dove il termine dell’uscita anche per gli italiani è stato fissato al 31 dicembre 2012. Nuovi impegni potrebbero essere assunti sulla base dei rapporti con il nuovo regime in Libia.
Per quel che riguarda l’impegno delle Forze armate sul territorio nazionale con compiti di sostegno all’attività di ordine pubblico, Di Paola ha sottolineato il “dovere di concorrere là dove necessario. Si tratta certo di un settore non prioritario, ma se ci sarà richiesto un contributo continueremo a darlo” (E-Online)

Razzismo incalzante


Il popolo senegalese e, in generale, quello antirazzista (o, per lo meno civile) si stanno ancora riprendendo dall’insensato omicidio dei due ragazzi senegalesi avvenuto a Firenze.  Le prime reazioni, oltre allo sconcerto, si sono volte al la riflessione sul clima d’odio che negli ultimi anni ha contraddistinto spesso il dibattito politico sui temi dell’immigrazione e dell’integrazione.

Sono tornate subito alla mente le istigazioni leghiste a respingere gli immigrati a cannonate, alle campagne per negare ai clandestini assistenza sanitaria e pensieri inumani espressi senza un minimo di pudore da personaggi inumani.

Neanche il tempo di riprendersi dallo stupore nel constatare quanto l’odio razzista e l’ignoranza xenofoba siano tragicamente attuali e diffusi, ecco che notizia di ieri è la presentazione di tre progetti di legge sulla residenzialità portati al Consiglio regionale della Lombardia dal gruppo leghista. Si tratta di tre progetti con lo scopo di avvantaggiare i puri ariani lombardi rispetto al migrante straniero, per tutelare il cittadino italiano dall’invasione nemica.

Le prime due proposte mirano a garantire servizi essenziali quali il diritto allo studio e all’assistenza sanitaria a coloro che hanno alle spalle almeno quindici anni di residenza continuativa nella regione. Tradotto in termini pratici, il volere leghista sarebbe quello di permettere al residente pluriennale lumbard di acquisire maggiori diritti rispetto all’extracomunitario, tradotti in una migliore posizione nelle graduatorie per accedere ai diversi servizi della regione.

Il terzo provvedimento riguarda il campo dell’edilizia popolare.  L’ottenimento del permesso di abitare in una residenza popolare dovrebbe avvenire solo in seguito al quindicennio di residenza sul territorio regionale, contro i cinque anni di residenza attualmente validi nell’attuale legislazione per garantirsi un’abitazione popolare.

Queste ulteriori offensive leghiste, a dir la verità, stupiscono poco, se non fosse proprio per il fatto che arrivano subito dopo espressioni palesi di razzismo che hanno fatto clamore in tutto il Paese. Uno dei partiti che è stato al potere fino a poco tempo fa, a cui è stato malauguratamente affidato il compito di governare un paese per un periodo di tempo, dimostra costantemente la sua ignoranza e il suo anacronismo, in un momento in cui i problemi che si trova ad affrontare l’Italia risultano ben più gravi e stringenti.

Del resto, certa gente, con l’Italia, non ha mai voluto avere e avuto niente a che fare.