Da oggi al 10 dicembre: leggiamo insieme ogni giorno un articolo della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Appello della Tavola della pace ai direttori dei TG della RAI: bastano pochi secondi al giorno.
Foto di Floriana Lenti
Tra 10 giorni, il 10 dicembre 2011, in tutto il mondo verrà celebrata la Giornata Internazionale dei Diritti Umani. In preparazione di questo appuntamento invitiamo tutti a rileggere la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, un documento di straordinaria importanza che in trenta brevi articoli parla di ciascuno di noi, della dignità e del valore di ogni persona e definisce con parole chiare e semplici i nostri fondamentali diritti. Sono diritti civili, politici, economici, sociali e culturali. Sono diritti individuali ma anche universali e indivisibili. Parliamo del diritto alla vita, alla pace, alla libertà, all'uguaglianza, al cibo, all'educazione, alla salute, alle pari opportunità, all’ambiente, all’acqua, alla casa, alla giustizia, allo studio, alla cittadinanza, al lavoro, alla pensione,…
Sono solo 30 articoli. Eppure, ancora oggi, pochissimi italiani li conoscono. Eppure, dietro a ciascuno di questi articoli ci sono stati tanti giovani che hanno lottato e spesso pagato con la vita l’impegno contro la guerra, la dittatura e l’oppressione, per la libertà e la giustizia. Eppure quei diritti continuano a essere violati in tante parti del mondo e anche nel nostro paese.
Ecco perché, a partire da oggi 1 dicembre, invitiamo tutti a leggere insieme un articolo al giorno.
Gli articoli che leggeremo fino al 10 dicembre saranno accompagnati da una riflessione del prof. Antonio Papisca, direttore della Cattedra UNESCO “Diritti umani, democrazia e pace” presso il Centro interdipartimentale sui diritti della persona e dei popoli dell’Università di Padova.
Ai direttori dei TG della RAI servizio pubblico, chiediamo di dedicare da oggi al prossimo 10 dicembre, pochi secondi dei TG alla semplice lettura giornaliera di uno degli articoli della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Un servizio ai cittadini. Un modo semplice per adempiere ai doveri istituzionali del servizio pubblico e di aiutare il nostro paese a riscoprire le basi della convivenza. Questo invito vale, naturalmente, anche per tutti i responsabili del mondo della comunicazione e dell’informazione, per tutti i protagonisti e responsabili del mondo della scuola e di tutte le altre agenzie educative.
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Leggiamo, dunque, insieme il primo articolo della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
Leggiamo, dunque, insieme il primo articolo della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
Articolo 1 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani
“Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.”
L’articolo 1 dice chiaramente qual è il fondamento dei diritti umani: è l’essere umano in quanto tale. Si nasce con i diritti e le libertà fondamentali. Il legislatore, nel nostro caso il legislatore internazionale, non “crea” né “concede” i diritti umani, ma li “riconosce”. I diritti umani preesistono alla legge scritta. I diritti umani siamo noi. In epoca di assolutismo, ci fu chi disse: “L’Etat c’est moi” (lo Stato sono io). In virtù del riconoscimento giuridico dei diritti umani ciascuno di noi può a giusto titolo dire: “La Loi c’est moi” (la Legge sono io), beninteso la legge fondamentale, non il privilegio o il capricco o il lusso. Dire diritti umani significa dire consapevolezza di altissima responsabilità personale e sociale, da spendere in termini di solidarietà e di servizio alla comunità. Gli estensori della Dichiarazione intesero i diritti umani come “verità pratiche”: il diritto alla vita è il bisogno vitale di vivere, il diritto al lavoro è il bisogno vitale di lavorare, e così via. Dissero: scriviamo un elenco di verità pratiche, senza chiederci qual è il loro fondamento. Ma l’articolo 1 esplicita senza mezzi termini proprio questo fondamento.
Antonio Papisca
Cattedra UNESCO “Diritti umani, democrazia e pace” presso il Centro interdipartimentale sui diritti della persona e dei popoli dell’Università di Padova (antonino.papisca@unipd.it).
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