Caro Babbo Natale,
quest’anno non ho alcuna intenzione di lisciare il pelo, come si usa dire. Non starò quindi qui a farla tanto lunga con premesse e preamboli accomodanti e dolci, incrociando parole per adularti e farti dimenticare come mi sono comportato lungo tutto l’anno che ci siamo lasciati alle spalle: le promesse fatte e non mantenute, gli errori imperdonabili, le inevitabili debolezze tipiche di noi esseri umani.
Voglio arrivare subito al dunque, io che mi occupo di cose concrete ogni santo giorno, e cerco nonostante tutto di fare la mia parte, per chi sta dalla parte dentro le istituzioni, di cambiare qualcosa, possibilmente in meglio.
Ogni giorno quelli come me vengono attaccati e additati sempre nello stesso modo: siete dei retrogradi, dei sovversivi, dei pericolosi estremisti. Ma anche ingenui, sognatori, pazzi. Credete che il mondo possa essere un posto dove chiunque sia il benvenuto, sempre, a prescindere e ben prima del colore della pelle, della fede in cui si crede, della cultura e delle proprie sensibilità, del sesso, della razza, dell’età...
Siete gente che crede che per amministrare un comune servano solo rispetto delle regole per tutti, buon senso, fantasia, voglia di mettersi in discussione, capacità di ascolto e contaminazione, sobrietà, spirito di servizio, fatti e non parole.
Pensate che sia molto meglio investire nella raccolta differenziata piuttosto che in un forno inceneritore, che sia cosa buona e giusta fare efficienza energetica negli edifici pubblici e privati piuttosto che pensare a nuove mega centrali a servizio della multinazionale di turno (siano esse alimentate da nucleare, biomasse, carbone, petrolio…).
Vi illudete che la pace si trasmetta con la lotta alle povertà e non con le armi, e per questo pretendereste di ridurre le spese militari che nel nostro Paese, anche in questo momento di lacrime e sangue, continuano ostinatamente ad aumentare, di giorno in giorno.
Vorreste fermare l’alta velocità, e migliorare il trasporto pubblico per i pendolari, quelli che pensa un po’ continuano a preferire metropolitana, autobus e treni all’uso assurdo dell’auto privata.
Vi permettete di dissentire, senza violenza, dicendo però sempre e comunque le cose come stanno, o perlomeno come stanno per voi.
Per questo, caro Babbo Natale, quest’anno ho un’unica, chiara, netta, richiesta: aiutaci a trasmettere e far capire a quanta più gente possibile che i veri estremisti, gli unici e soli ladri di futuro, sono quei sindaci che cementificano il territorio e affittano la propria libertà per una poltrona; sono quei politici che fanno affari e arruffano a man bassa derogando su tutto, a prescindere; sono quei segretari di partito che demandando la propria linea politica al consiglio di amministrazione di una qualche ex-municipalizzata; sono quei cittadini che vomitano la loro rabbia e qualunquismo indistinti in faccia agli amministratori locali, la gran parte dei quali sono invece brave e oneste persone.
Che ogni giorno, compreso il giorno di Natale, provano a mettere in campo la propria ostinata e gioiosa moderazione, a servizio della propria comunità con la speranza inevasa di un futuro realmente sostenibile.
Tanti auguri!
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