martedì 16 ottobre 2012

Quella cronista che sfida i boss / Le minacce del sindaco amico dei boss 'Tu non devi più scrivere contro di me'


CHE cosa può fare contro la ' ndrangheta una giovane giornalista del profondo Nord? Può scrivere o stare zitta. Se scrive però, si può fare molto male. Sollevare polvereè pericoloso nei dintorni di Milano, soprattutto se il sindaco è amico di quelli là: i mafiosi. IN QUEST' ITALIA che sembra capovolta è quasi più difficile parlare di boss e di «amicizie» nelle grandi periferie lombarde contagiate da cosche e ' ndrine piuttosto che laggiù, nel labirinto di Reggio o nella soffocata Palermo. Leggete cosa è capitato a una reporter di Sedriano, il paese vicino a Magenta dove l' altro giorno hanno arrestato il sindaco Alfredo Celeste per i suoi ravvicinati rapporti con Eugenio Costantino, uno degli uomini in odore di ' ndrangheta coinvolti nell' inchiesta che ha portato in carcere anche l' assessore alla Casa della regione Lombardia Domenico Zambetti. Leggete bene come si muoveva nel suo reame quel sindaco accusato di avere preso voti in cambio di favori agli emissari del clan, come pretendeva il silenzio, l' omertà. Lei, la giornalista, si chiama Ester Castano e ha 22 anni, lavora per l' Altomilanese che è un settimanale. Per mesi ha fatto una vita d' inferno in un comune di poco più di diecimila abitanti, pendolari, una quiete apparente e tanta ' ndrangheta. La colpa di Ester: scrivere. Scrivere sul sindaco e i suoi compari. Troppe domande. Troppi articoli. Troppa curiosa quella ragazzina con il vizio del giornalismo. Così il sindaco di Sedriano si è scatenato con querele e diffide contro Ester, richieste di risarcimento danni, false accuse di molestie, persino l' intimazione- attraversoi solerti carabinieri della locale stazione - a non avvicinarsi fisicamente a lui. L' ultimo «consiglio» di Alfredo Celeste a Ester Castano: cambia zona, scrivi d' altro. Ogni volta che lei pubblicava un articolo partiva subito la chiamata del comandante dei carabinieri. Ricorda lei: «Era sempre la stessa storia: "Vieni in caserma il prima possibile", mi dicevano i carabinieri e poi mi notificavano una nuova diffida». Così Alfredo Celeste ha tentato di sbarazzarsi di una cronista che aveva intuito prima di tutti gli altri chi aveva allungato le mani sul Comune di Sedriano. La «campagna» contro Ester e l' Altomilanese - rivelata con molti dettagli ieri mattina da un articolo di Alberto Spampinato su Ossigeno per l' Informazione, l' Osservatorio sui giornalisti minacciati - è iniziata dopo una cronaca del maggio 2011 su Nicole Minetti a Sedriano. La consigliera regionale amica di Ruby era stata invitata da Celeste- laureato in teologia, devotissimo alla Madonna di Medjugorie, insegnante di religione che non ha mai voluto sposare coppie nel suo comune («Per me il matrimonio è solo quello davanti a Dio») - per una serata sulla «creatività femminile». Siccome il sindaco aveva paura di polemiche, ha avuto l' idea di chiamare in suo soccorso il suo amico «calabrese» Eugenio Costantino - così scrivono i magistrati milanesi nella loro ordinanza di custodia cautelare - «per portare con sé un certo numero di persone per poter far frontea eventuali contestatori». La Minetti arriva a Sedriano e la temuta protesta c' è. Una suora e una maestra vengono maltrattate dal servizio d' ordine, quello organizzato dal sindaco e dalla ' ndrangheta. Loro presentano denuncia per violenza, Ester Castano scrive. E scrive pure che il Comune stanzia 7.020 euro per l' ingaggio di un legale incaricato di querelare suora e maestra. Un' altra denuncia parte contro la giornalista (Ester riporta nella sua cronaca che l' avvocato «è amico del sindaco») e tutti gli edicolanti di Sedriano vengono diffidati da Celeste a esporre le locandine dell' Altomilanese. Ma non è finita. Pochi mesi dopo a Sedriano qualcuno esplode sei colpi di pistola contro un' automobile, è parcheggiata davanti a un locale collegato al giro delle slot machine. Ester prova a chiedere ad Alfredo Celeste «che cosa sta accadendo» nel loro tranquillo paese, dopo pochi giorni i carabinieri tornano alla carica e la diffidano «a non entrare più in contatto con il sindaco». Ricorda ancora Ester: «Il comandante dei carabinieri mi ha riferito che il sindaco gli aveva espressamente detto che dovevo smetterla di scrivere articoli su Sedriano». Passa qualche settimana ed Ester viene accusata ancora, questa volta di aver dato fuoco ad alcune auto alle spalle del palazzo comunale. Un paio di giorni prima aveva chiesto informazioni su come funzionava il servizio antincendio in Comune. A Sedriano Ester è isolata. Le vietano di parlare con i vigili urbani. Le vietano di avvicinarsi alle fonti. Provano a cucirle la bocca. Per fortuna, in questo anno di incubo nel paese del sindaco «amico degli amici» Ester Castano è stata più volte difesa dal suo direttore Ersilio Mattioni, con tanti editoriali contro le prepotenze di Alfredo Celeste. Per fortuna, ha trovato sostegno legale dai colleghi di Ossigeno. Per fortuna, qualcuno ha scoperto un po' di mafia anche lì, alle porte di Milano.
ATTILIO BOLZONI Repubblica

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