giovedì 8 marzo 2012

Tangenti, la Procura di Milano ipotizza un sistema Lega-Pdl in Lombardia

Sarebbero una decina i politici dei due partiti messi sotto inchiesta. I pm Robledo e Filippini hanno individuato contatti tra l'inchiesta per corruzione sul leghista Boni e quella che due mesi fa aveva portato in carcere l'assessore Nicoli Cristiani, del partito berlusconiano


La Procura di Milano ipotizza un ‘sistema’ Lega-Pdl in Lombardia sul fronte delle tangenti, e sarebbero una decina gli esponenti dei due partiti iscritti nel registro degli indagati. In particolare, emergono punti di contatto tral’inchiesta che ha portato in carcere l’ex vice presidente del consiglio regionale e assessore all’ambiente del Pdl Nicoli Cristiani e quella che vede indagato il presidente leghista del consiglioDavide Boni.

Entrambe le inchieste sono coordinate dai pm Alfredo Robledo e Paolo Filippini. In un recente interrogatorio Nicoli Cristiani avrebbe fornito agli inquirenti elementi che fanno ipotizzare l’esistenza di un meccanismo di corruzione simile nei due partiti, se non addirittura una rete di rapporti tra assessori. Dagli elementi raccolti nelle due indagini, e in particolare da alcuni interrogatori, emerge infatti che alcuni imprenditori interessati a facilitazioni e permessi avrebbero avuto bisogno di ‘oliare’ con mazzette più di un assessore. E perché il sistema funzionasse, i diversi assessori coinvolti avrebbero dovuto agire in rete, consapevoli anche delle irregolarità dei colleghi.

Franco Nicoli Cristiani, ex assessore all’Ambiente, è stato arrestato per corruzione nell’ambito di un’inchiesta sul traffico illecito dei rifiuti nel novembre scorso, mentre le accuse a Boni si riferiscono a quando rivestiva la carica di Assessore all’Edilizia e al territorio. Nicoli Cristiani è stato scarcerato il 24 febbraio scorso a pochi giorni di distanza da un lungo interrogatorio poi secretato dagli inquirenti.

Al leghista Boni, accusato di corruzione per diverse vicende urbanistiche, la Procura contesta mazzette per oltre un milione di euro, che sarebbero andate a finanziare il partito dell Carroccio tra il 2008 e il 2010. Tant’è che i pm Robledo e Filippini stanno valutando se contestare al presidente del consiglio regionale anche il reato di finanziamento illecito dei partiti. In particolare, le mazzette sarebbero state utilizzate per iniziative nel comune di Cassano d’Adda, in provincia di Milano.

Nella zona di Cassano, tra il 2008 e il 2009 la Lega Nord avrebbe finanziato iniziative elettorali con parte delle tangenti incassate da imprenditori. Cassano è il comune da dove è nata la prima indagine e da dove poi, grazie alle dichiarazioni a verbale di Michele Ugliola, architetto già coinvolto in Mani pulite, è nato il nuovo troncone di inchiesta.


il Fatto Quotidiano

6 commenti:

  1. Adesso i coerenti amici del PD interverranno, come fecero con Penati, per dire che fino al giudizio...

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  2. ma non c'era un politico bareggese nello staff di Boni?

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  3. il PD regionale chiederà' le dimissioni di Davide Boni, scindendo nettamente la sua vicenda personale dal ruolo di rappresentanza dell’istituzione.
    Se ciò non avverrà nelle prossime ore le opposizioni sono pronte a porre formalmente la questione in Consiglio regionale già nella seduta di martedì.

    Mi sembra un gesto più' che coerente, separare il ruolo istituzionale da quello personale in una vicenda giudiziaria esattamente come per Penati che si è autosospeso da vicepresidente e sospeso dal comitato di garanzia del Partito.

    Informati prima di straparlare caro Magugliani

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  4. da quando sei diventato un politico sei molto più formale.

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  5. Dai MAGU.. io sono sempre io... piuttosto cerca di farti vedere a qualche riunione ANPI prossimamente Robertone dovrebbe chiamarla.

    ciao malnat

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