venerdì 16 marzo 2012

Su Rutelli, Lusi e la dignità di dimettersi


Nel suo ultimo blog-post, Alessandro Gilioli fa il punto della situazione Rutelli e Lusi:
Quindi: adesso a parlare  ci sono i bonifici bancari.
E ci dicono che:
1) attraverso la sua fondazione , Francesco Rutelli – già uscito dal Pd – ha preso i soldi dal tesoriere della Margherita, cioé li ha indebitamente sottratti al Pd in cui la Margherita era confluita.
2) da oltre un mese Rutelli mente  agli italiani giurando di non aver mai preso soldi da Lusi.
3) I bilanci  dell’Api sono falsi.
Non ho capito che cosa manchi ancora per un eterno e imbarazzato allocamento dell’ex sindaco di Roma nel sepolcro silenzioso della peggiore politica.
Già, che cosa manca per determinare le dimissioni di Francesco Rutelli? C’è quasi da ringraziare Alemanno per aver vinto le elezioni nel 2008, così come Formigoni per aver battuto Penati nel 2010. Ovviamente nessuno si dimetterà. La dignità di dimettersi, evidentemente, non è più costume nazionale. Poi si chiedono perché noi giovani ci disinteressiamo alla politica o perché le liste dei 5 stelle superano la soglia del 3%.
Non hanno ancora visto che uno tsunami li sommergerà… e non è un problema se ci finiscono sotto loro, anzi, sarebbe un bene. Il punto è che da questo tsunami di rabbia, alimentato da sapienti populisti e demagoghi, verrà spazzata via anche la democrazia. Disse nel 2009 Veronica Lario: “La dittatura arriverà non con Berlusconi, ma dopo.” Il rischio, purtroppo, è fin troppo alto. E dobbiamo ringraziare quelli come Rutelli.

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