“La consultazione popolare del giugno 2011, che ha portato all’arresto dei programmi per la produzione elettrica da fonte nucleare, non ha diminuito il nostro impegno per il conseguimento dei piu’ alti livelli di sicurezza nucleare nel paese, in Europa e nel contesto mondiale”.
(Mario Monti)
Ecco, ora le abbiamo proprio sentite
tutte. Il nostro Presidente del Consiglio, in giro per il mondo per
attirare capitali stranieri in Italia sventolando la riforma del lavoro
(non ha ancora capito che non investono per la mafia e la
corruzione), nel discorso tenuto alla cena di lavoro che ha aperto il
Vertice sulla Sicurezza Nucleare di Seoul, ha ricordato come l’Italia
continui ”a questo fine a destinare risorse ingenti alla sicurezza nei nostri programmi nazionali per il decommissioning delle centrali nucleari dismesse e la gestione dei rifiuti radioattivi” e resti ”fra i paesi che piu’ contribuiscono ai programmi internazionali in questo settore”.
Che tradotto in lingua montiana: state tranquilli, fra qualche anno ci riproviamo.
QdS
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