giovedì 5 gennaio 2012

L’orgoglio di un paese pulito


Per l’amministrazione comunale di Corchiano (VT) è arrivato finalmente il momento di presentare il proprio bilancio nell’ambito delle buone pratiche di sostenibilità ambientale, economica e sociale dopo appena due anni dalla sua adesione all’Associazione dei Comuni virtuosi.
Come previsto dall’articolo 4 del regolamento dell’associazione, i consigli comunali delle amministrazioni aderenti sono tenuti per ben tre volte nell’arco di una consiliatura a prendere atto delle proposte attuate e delle iniziative promosse e, di conseguenza, a inviare il documento alla direzione nazionale dei Comuni virtuosi per consentire le opportune verifiche in tema di coerenza e impegno. Dunque, il bilancio delle buone pratiche, ancor prima che elemento di controllo, si viene a configurare come uno strumento formidabile di autocontrollo in dotazione a tutte le comunità impegnate nel cambiamento.
Una comunità, quella di Corchiano, che, sulla base delle proprie convinzioni politiche e culturali, ha partecipato nel corso dell’ultimo quinquennio alla formazione delle Reti nazionali dei Rifiuti zero e dei Compostatori domestici. Non solo, si è impegnata profondamente nella costituzione del Coordinamento Enti locali per l’acqua bene comune e la gestione pubblica del servizio idrico e, con il professor Riccardo Petrella, il Comune di Capannori(Lucca) e altre realtà amministrative dei ventisette Paesi europei, ha dato vita nel novembre del 2010 a Bruxelles alla Rete europea delle città e dell’acqua. Pertanto si è incamminata lungo il sentiero dello sviluppo sostenibile, rispettando e valorizzando il territorio, il paesaggio e la natura in virtù di piccole e grandi buone pratiche. Tra queste, occorre mettere in risalto la raccolta differenziata dei rifiuti porta a porta, il compostaggio domestico e, solo per circa un anno, comunitario, sebbene in via sperimentale e in deroga alla normativa in materia di rifiuti, l’introduzione della sporta per la spesa, la raccolta dell’olio alimentare esausto per la produzione di biocarburante, il fotovoltaico e le Case dell’acqua. Da ricordare inoltre la realizzazione di un vero e proprio sistema naturalistico archeologico dei Monumenti naturali e della Via Amerina. Si tratta di una grande area verde di trecento ettari, ricca di biodiversità, testimonianze archeologiche, colture, pratiche, memorie, saperi diffusi e condivisi.
Questo impegno basato sulla sostenibilità ha poi permesso di ottenere menzioni e riconoscimenti, in particolare il Premio dei Comuni a 5 stelle e il Premio La Città per il Verde. Il primo, per la qualità e la trasversalità delle proposte attuate nell’ambito della gestione del territorio, dell’impronta ecologica, dei rifiuti, della mobilità sostenibile e dei nuovi stili di vita; il secondo, ideato e promosso dalla casa editrice Il Verde Editoriale di Milano, per le idee, i progetti e gli investimenti nel verde pubblico, nella valorizzazione del paesaggio e nella tutela della biodiversità.
La pratica della raccolta differenziata, cominciata nel giugno del 2009, è stabile a quota 80%, mentre il compostaggio domestico registra un progressivo aumento: su una popolazione di quattromila abitanti sono state richieste finora circa seicento compostiere da giardino. Dopo le campagne di sensibilizzazione «L’orgoglio di un paese pulito» e di «Porta la sporta», nel 2010 è stata lanciata quella sulla valorizzazione dell’acqua pubblica e sulla riduzione delle bottiglie di plastica, in particolare attraverso l’installazione di due Case dell’acqua. Dalla loro attivazione si continuano a vedere cittadini corchianesi, italiani e migranti, che tra una bottiglia e l’altra si trovano a vivere momenti d’integrazione e riscoprire il gusto della socializzazione attorno alla fonte. L’obiettivo era ed è quello della riduzione dell’uso delle bottiglie di plastica per privilegiare l’impiego dei recipienti di vetro, così come quello dell’abbattimento dell’impiego dei combustibili fossili, in particolare del petrolio, delle emissioni di anidride carbonica e di gas inquinanti nell’atmosfera. A tale proposito, il sindaco dei bambini Michele Marini spiega come una piccola e forse insignificante pratica come quella dell’andare a prendere acqua alla fontanella con la bottiglia di vetro possa cambiare il sistema dei valori e gli stili di vita di ognuno come di una comunità. Partendo dalla constatazione che per il controllo del petrolio, insomma della materia prima con la quale si producono le bottiglie di plastica, si dichiarano guerre, il piccolo Michele osserva che «utilizzare meno plastica equivale a consumare meno petrolio, quindi, meno petrolio significa produrre un concreto gesto di pace, contro la guerra». Come non dare ragione al rappresentante del Consiglio comunale dei ragazzi?
Tuttavia, non solo di acqua alla spina bisogna trattare. Grazie all’intraprendenza di Giuseppina De Lucia, si pratica ormai con successo presso il suo negozio di articoli per la casa l’acquisto di detersivi alla spina. Risultati: riduzione della plastica e diffusione di nuove sensibilità, come comprare sfuso, un po’ per volta, senza sprecare per migliorare lo stato di salute del pianeta.
Continua l’esperienza del Mercatino del riuso, che, organizzato dal gruppo comunale della Protezione civile, vuole essere un momento di condivisione finalizzato ad accrescere tra la popolazione la cultura e la pratica del riuso dei materiali e degli oggetti familiari. I cittadini possono portare libri, collezioni di riviste, fumetti, piccoli elettrodomestici, oggetti per la casa, giochi e mobili trasportabili a mano per contribuire alla riduzione dei rifiuti e dare così nuova vita agli oggetti più cari.
Per quanto riguarda le rinnovabili, dopo aver installato pannelli fotovoltaici sulle coperture del palazzo comunale e della scuola secondaria di primo grado, l’amministrazione ora è impegnata nella predisposizione di nuovi progetti tesi a incrementare il fotovoltaico e il solare termico sui tetti delle scuole dell’infanzia e primaria, della Casa di riposo per gli anziani e della palestra comunale.
Nell’ambito del costruire e dell’abitare, il regolamento edilizio, approvato nel 2008, contiene norme inerenti alla bioedilizia e al contenimento energetico. Negli edifici pubblici e privati di nuova costruzione devono essere progettati e messi in opera impianti in modo da contenere i consumi di energia elettrica e termica. Per il rilascio del permesso di costruire è prevista l’installazione di pannelli fotovoltaici. Inoltre, è contemplata la realizzazione di coperture tecnologiche a captazione energetica, collettori solari per la produzione di acqua calda sanitaria e moduli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica destinata all’illuminazione delle parti comuni. Negli edifici di nuova costruzione o soggetti a ristrutturazione edilizia è previsto il recupero delle acque piovane, l’utilizzo di rubinetterie dotate di miscelatori e l’impiego nella sistemazione esterna dei lotti edificabili di pavimentazioni drenanti, a condizione che la copertura sia superiore al 50% della superficie esterna del lotto.
Tornando alla differenziata, il sistema porta a porta ha contribuito alla diffusione di nuove sensibilità, in particolare ha posto il quesito di come smaltire l’olio alimentare esausto. Così, in deroga alle normative e in via sperimentale, i cittadini hanno cominciato a raccogliere e differenziare l’olio nei contenitori distribuiti dal Comune attraverso la Bottega delle buone pratiche locali per avviarlo alla trasformazione in biocarburante. La produzione di biocarburante vuole dimostrare come una buona pratica, amica dell’ambiente, possa tramutarsi in qualcosa di utile al rafforzamento della coesione sociale, dell’identità di un popolo che vive la comunità e che fa comunità attraverso la collaborazione e la solidarietà. Un piccolo contributo alla riduzione dell’inquinamento atmosferico e alla mobilità sostenibile, con un occhio alla salute e alla forma fisica, viene anche dalle biciclette a pedalata assistita, in uso presso il corpo di polizia locale.
Che cos’è la Bottega delle buone pratiche locali? Gestita dall’associazione Arnies no profit, un’organizzazione di promozione sociale e culturale, è un luogo dove poter scambiare e condividere informazioni, elaborare idee e progetti, promuovere lo sviluppo sostenibile, coinvolgere i giovani nella valorizzazione del territorio e dei suoi prodotti, elevare i livelli di socializzazione e d’integrazione culturale. Strettamente correlata alle attività della Bottega, la cartamoneta locale dell’ecoeuro, coniata dai ragazzi del Consiglio comunale e pensata per consentire lo scambio tra prodotti ecologici, del commercio equo solidale o inerenti alla differenziata e comportamenti responsabili messi in atto dai cittadini virtuosi.
Ulteriore e rinnovato impegno nella cooperazione decentrata, nella solidarietà e nella promozione di una cultura della pace, anche e soprattutto attraverso l’organizzazione annuale di eventi come quello del Premio Fescennino d’oro, importante appuntamento culturale, ideato nel 2000 dal pianista e compositore Nicola Piovani e dal sindaco Bengasi Battisti. Sono stati conseguiti rilevanti obiettivi, in particolare a favore di alcune comunità della Repubblica democratica del Congo, come ad esempio consentire trattamenti medici altamente specialistici per patologie non trattabili nel luogo di origine, permettere ai ragazzi congolesi di avere un rapporto con una comunità europea e offrire loro ospitalità dopo l’intervento chirurgico, l’apertura verso la cultura africana, il recupero edilizio di reparti sanitari e scolastici, la realizzazione di piccole infrastrutture idriche e di un refettorio per bambini di strada. Inoltre, grazie a tutto questo e al clima di condivisione che ormai si è venuto a creare all’interno della comunità, negli spazi dell’ex mattatoio è stato possibile aprire, dopo attenti lavori di recupero diretti dagli architetti Rossella Marchini e Antonello Sotgia, uno straordinario luogo di incontro e di elaborazione culturale: il teatro comunale Il fescennino.
Poi la grande sfida rappresentata dal Biodistretto rurale della Via Amerina e delle forre. Sfida lanciata lo scorso anno in collaborazione con l’Associazione italiana agricoltura biologica (Aiab) sia per promuovere i prodotti dell’agricoltura e, con essi, il lavoro di numerose imprese e famiglie, sia per affermare il diritto dovere di gestire il proprio territorio. Con il biodistretto rurale, Corchiano e gli altri Comuni del comprensorio intendono perseguire la promozione dei prodotti locali e della filiera corta, lo sviluppo del cooperativismo, l’incentivazione dell’agricoltura sociale sia per integrare o reinserire persone svantaggiate sia per praticare discipline riabilitative e ricreative in ambito agricolo con la collaborazione del servizio sociale e dell’associazionismo, come favorire i gruppi di acquisto solidale, privilegiare cibi biologici e la stagionalità dei prodotti nelle mense pubbliche e scolastiche, diffondere nuovi stili di vita sostenibili, improntati a una maggiore sobrietà. Il biodistretto, sintesi di colture, pratiche agricole, saperi e sapori, si configura pertanto come un ulteriore, decisivo, passo verso l’affermazione di comunità sostenibili e solidali.
Per quanto riguarda ancora la biodiversità e la tutela del paesaggio, la riapertura degli antichi sentieri ha rappresentato e rappresenta la volontà e il desiderio di una collettività di riappropriarsi del territorio. Come non ricordare allora la rampa di accesso al centro storico dal Giardino urbano della Sperella, che costituisce la chiusura di un sistema di nuovi e soprattutto antichi percorsi. Seguendo l’antico tracciato viario che permetteva di risalire al borgo direttamente dalle sponde del Rio Fratta, il cammino taglia in diagonale lo sperone tufaceo collegandolo al parco di fondovalle. E ancora, l’antico sentiero della fede mariana, che dal borgo conduce alla chiesa rurale di Santa Maria delle Grazie (secolo XVI), lungo il quale è possibile incontrare cinque simpatici asinelli amiatini, animali sapienti, parsimoniosi, scaltri e umili. Sono animali da lavoro e socievoli, dei veri educatori e animatori, che rivestono un importante ruolo nello sviluppo sostenibile di una società ormai depauperata di materie prime e devastata da inquinamento, asfalto e cemento. Nelle forre tendono a mantenere pulite le aree a ridosso dei sentieri e del fiume, aiutando a prevenire gli incendi nel sottobosco. Sono in fase di realizzazione i lavori per la risistemazione del parco pubblico Demostene Carosi e per la nuova sentieristica che dalla chiesa di Sant’Egidio (secolo XVI) consentirà di giungere, passando per il parco pubblico, alla chiesa della Madonna del Soccorso (secolo XV). Si tratta di alcuni interventi previsti da un progetto partecipato dai cittadini e finanziato interamente dalla Regione. Rispetto ai sentieri dei Monumenti naturali, questi, in gran parte urbani, avranno la particolarità di essere accessibili ovvero fruibili da parte delle persone diversamente abili.
Da ultima, e non da ultima, la Mappa cromatica della sicurezza e della stabilità degli immobili nel borgo. Nel 2012 l’amministrazione si doterà di uno strumento scientifico per intervenire con efficacia sul patrimonio immobiliare del centro storico. Fondamentale per verificare criticità e segni di cedimento strutturale degli edifici in aggregato e, di conseguenza, per mettere in atto una seria opera di recupero edilizio e architettonico, anche al fine di creare le condizioni per realizzare un sistema di ricettività diffusa e sostenibile.
Sono stati pertanto confermati e soprattutto raggiunti ulteriori traguardi lungo il percorso della sostenibilità e delle buone pratiche. Da questo primo bilancio l’amministrazione e la comunità non possono che trarre nuovi stimoli per continuare nell’opera cominciata cinque anni fa all’insegna del motto dei Comuni virtuosi, «cambiare il mondo è possibile, lo stiamo già facendo!».

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