Chicago (Stati Uniti), 16 gennaio – Mancano appena cinque minuti all’Apocalisse. Il “Doomsday Clock”, l’orologio che simboleggia quanto vicini siamo alla distruzione della Terra, è stato spostato dagli esperti del “Bulletin of the atomic scientists” un minuto in avanti, e ora segna le 23.55, a causa della scarsa adeguatezza delle decisioni politiche a problemi come la proliferazione nucleare e i cambiamenti climatici.
L’ultima volta che il panel di scienziati, che dal 1947 pubblica periodicamente l’aggiornamento sulla fine del mondo a seguito di una giornata di discussione, aveva ritoccato l’orologio era stato nel gennaio 2010, quando era stato portato indietro di un minuto sulla base delle intenzioni manifestate dai leader mondiali: “In molti casi però quelle promesse sono state disattese - spiega il comunicato ufficiale dell’associazione. - Messi di fronte ai pericoli della proliferazione nucleare e dei cambiamenti climatici, oltre che al bisogno di trovare fonti di energia sicure e sostenibili, i leader mondiali hanno come al solito fallito nel cambiare politica”.
Tra le azioni da intraprendere per riportare indietro l’orologio, spiegano gli scienziati, ci sono un maggiore controllo sul nucleare civile e sulla proliferazione di quello militare e l’adozione di un nuovo trattato sulle emissioni.
L’orologio ha raggiunto la sua massima distanza dalla mezzanotte nel 1991, alla fine della Guerra fredda, mentre nel 1953 è arrivato a soli due minuti dalla fine a causa della decisione degli Usa di proseguire nelle ricerche sulla bomba all’idrogeno.
Guarda l’orologio della fine del mondo in diretta!
www.thebulletin.org
L’ultima volta che il panel di scienziati, che dal 1947 pubblica periodicamente l’aggiornamento sulla fine del mondo a seguito di una giornata di discussione, aveva ritoccato l’orologio era stato nel gennaio 2010, quando era stato portato indietro di un minuto sulla base delle intenzioni manifestate dai leader mondiali: “In molti casi però quelle promesse sono state disattese - spiega il comunicato ufficiale dell’associazione. - Messi di fronte ai pericoli della proliferazione nucleare e dei cambiamenti climatici, oltre che al bisogno di trovare fonti di energia sicure e sostenibili, i leader mondiali hanno come al solito fallito nel cambiare politica”.
Tra le azioni da intraprendere per riportare indietro l’orologio, spiegano gli scienziati, ci sono un maggiore controllo sul nucleare civile e sulla proliferazione di quello militare e l’adozione di un nuovo trattato sulle emissioni.
L’orologio ha raggiunto la sua massima distanza dalla mezzanotte nel 1991, alla fine della Guerra fredda, mentre nel 1953 è arrivato a soli due minuti dalla fine a causa della decisione degli Usa di proseguire nelle ricerche sulla bomba all’idrogeno.
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