giovedì 3 maggio 2012

Si allontana di un po' l'obiettivo del Protocollo di Kyoto per l'Italia


Nel 2010 le emissioni di gas serra in Italia sono aumentate del 2% rispetto al 2009, portandosi a un valore del 3,5% inferiore a quelle del 1990. Tra il 1990 e il 2010, le emissioni di tutti i gas-serra considerati dal Protocollo di Kyoto sono passate da 519 a 501 milioni di tonnellate di CO2 equivalente. Pubblicati dall’ISPRA i dati dell’inventario nazionale (serie storica 1990-2010).

Nel 2010 le emissioni di gas serra in Italia sono aumentate del 2% rispetto al 2009, portandosi a un valore del 3,5% inferiore a quelle del 1990 che rappresenta l’anno base per il Protocollo di Kyoto. Di fatto, quindi il conseguimento dell’obiettivo assegnato al nostro Paese, pari a una riduzione del 6,5% delle emissioni rispetto al 1990, si è un po’ allontanato.
D’altra parte si deve considerare che la notevole riduzione delle emissioni riscontrata nel 2009 è stata correlata ad un andamento dell’economia e delle produzioni industriali molto particolare e che in considerazione della parziale ripresa economica nel 2010 era prevedibile un conseguente incremento delle emissioni anche superiore a quanto conseguito.
Questi dati sono contenuti nell’Inventario Nazionale delle emissioni di gas serra (serie storica 1990-2010) che l’ISPRA, nell’ambito dei suoi compiti istituzionali, ha comunicato ufficialmente all’Unione Europea, in accordo con quanto previsto nell’ambito della Convenzione Quadro sui Cambiamenti Climatici delle Nazioni Unite (UNFCCC) e con il Protocollo di Kyoto.
Tale andamento delle emissioni è conseguenza della parziale ripresa dei consumi energetici e delle produzioni industriali, in particolare di quella dell’acciaio, dopo la crisi economica che ha avuto nel 2009 il suo momento più critico, ma anche della crescita della produzione di energia da fonti rinnovabili e di un incremento dell’efficienza energetica.
Tra il 1990 e il 2010, le emissioni di tutti i gas-serra considerati dal Protocollo di Kyoto sono passate da 519 a 501 milioni di tonnellate di CO2 equivalente: questa variazione è stata ottenuta principalmente grazie alla riduzione delle emissioni di CO2, che costituiscono l’85% del totale e risultano, nel 2010, inferiori del 2,1% rispetto a quelle del 1990.
Le emissioni di metano (CH4) e di protossido di azoto (N2O) sono rispettivamente pari a circa il 7,5% e il 5,4% del totale e sono in calo sia per il metano (-14,1%) che per il protossido di azoto (-27,2%).
Gli altri gas serra, HFC, PFC e SF6, hanno un peso complessivo sul totale delle emissioni che varia tra lo 0,1% e l’1,7%; le emissioni degli HFC evidenziano una forte crescita, mentre le emissioni di PFC decrescono e quelle di SF6 mostrano un incremento meno marcato di quello registrato negli anni precedenti.
I settori delle industrie energetiche e dei trasporti sono quelli che maggiormente contribuiscono alle emissioni totali rappresentando, insieme, più della metà delle emissioni nazionali di gas climalteranti.
L’obiettivo di riduzione delle emissioni assegnato al nostro Paese nell’ambito del Protocollo di Kyoto, anche in considerazione dei primi dati relativi al 2011 che prevedono una riduzione delle emissioni rispetto al 2010 non è così distante. Inoltre un aiuto al perseguimento degli obiettivi potrà venire dal computo deicrediti derivanti dagli assorbimenti forestali, pari a 10-15 milioni di tonnellate annue, secondo quanto previsto dal Protocollo di Kyoto. Un ulteriore contributo per colmare la differenza con l’obiettivo di Kyoto deriverà dai crediti derivanti dai progetti per l’abbattimento delle emissioni nei paesi in via di sviluppo già in corso.
I dati di emissione dei gas-serra sono pubblicati sul sito web delSegretariato della Convenzione sui Cambiamenti Climatici

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