mercoledì 6 giugno 2012

I Giuristi Democratici hanno inviato una lettera-appello ai parlamentari del PD chiedendo di non approvare la modifica dell'art.18 dello Statuto dei Lavoratori.


ALLE PARLAMENTARI E AI PARLAMENTARI DEL PARTITO DEMOCRATICO
Le Camere si accingono a discutere un disegno di legge di riforma del mercato del lavoro che viene propagandata come inevitabile, e viene giustificata con il fatto che ad oggi in Italia un imprenditore in gravi difficoltà economiche non possa ridurre il proprio personale.
Quali deputati e senatori del PD, saprete sicuramente che quanto sopra non corrisponde a verità, in quanto il nostro ordinamento prevede espressamente la possibilità di licenziare per motivi economici, essendo previsto il licenziamento per giustificato motivo oggettivo (fino a 5 dipendenti) o collettivo (oltre i 5 dipendenti) e che la stessa OCSE pone l’Italia al di sotto della media europea per quanto attiene agli indici della rigidità in uscita.
La nuova formulazione dell’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori non introduce alcuna nuova causa di licenziamento, ma incide solo sul trattamento sanzionatorio dei licenziamenti illegittimi, quelli senza giusta causa e giustificato motivo, stabilendo tetti massimi (irrisori) ai risarcimenti che vanno dai 6 mesi (paradossalmente per la violazione più palese, il licenziamento privo di motivazione), fino a 24 mesi.
La reintegrazione viene di fatto abolita, sia per il licenziamento (strumentalmente definito) disciplinare, dove rimane limitata a casi marginali, che per il licenziamento (strumentalmente definito) economico —nel quale il reintegro previsto sulla carta è del tutto impraticabile—, così come per i licenziamenti collettivi illegittimi, aprendo la strada ad espulsioni di massa di forza lavoro (la CGIA di Mestre quantifica in 600.000 i posti che andranno persi nei primi 10 mesi di applicazione: 2.000 licenziamenti al giorno).
L’attuale articolo 18 è una norma “a costo zero” per il datore di lavoro corretto, che rispetta le legge, in quanto interviene solo nei confronti dei datori di lavoro che non rispettano la legge e licenziano illegittimamente i propri dipendenti.
Questa riforma non ha alcuna attinenza con il rilancio dell’economia come attestano tutti gli studi sul punto e come ha più volte affermato lo stesso Pierluigi Bersani. È una riforma, quindi, che nasce solo per primeggiare in Europa nella gara a chi si conforma prima e di più alle previsioni del Patto Euro Plus firmato il 25 marzo 2011 dal Governo Berlusconi (poi divenuto Fiscal Compact lo scorso 2 marzo 2012), ovverosia proprio quell’accordo contro cui Hollande ha vittoriosamente impostato la propria campagna elettorale, e su cui la socialdemocrazia tedesca ha già annunciato che, senza sostanziali modificazioni in termini di diritti sociali, non darà la propria approvazione parlamentare. Per questo scriviamo ai parlamentari del PD, convinti come siamo che la consonanza con le altre famiglie riformiste europee possa consentirVi di comprendere ed apprezzare il profondissimo errore di aderire acriticamente a un testo che toglie l’ultimo architrave del diritto del lavoro che l’opinione pubblica e la lotta di milioni di lavoratori avevano salvato dal ventennio berlusconiano.
Se Il PD approverà questa riforma si assumerà una responsabilità politica storica di fronte a milioni di lavoratrici e lavoratori —che pure ritengono di essere ancora rappresentati dal Vostro partito— ponendo una pesantissima ipoteca alla possibilità che l’Italia, al pari delle altri grandi nazioni, possa contribuire a delineare un percorso di uscita dalle macerie prodotte dal lungo governo della destra europea, e aprendo così uno scenario che, con buona pace di chi con furore tutto ideologico vede nell’art. 18 il pericolo più grande, rischia di condurci davvero verso il modello Grecia e non verso Francia o Germania.
Per questo
vi chiediamo
come Giuristi Democratici di non approvare questa legge, che non porterebbe alcun giovamento alle ragioni della buona impresa e alle esigenze dei lavoratori, ma aumenterebbe solo l’illegalità, la precarizzazione e la sottoccupazione generalizzata, la disperazione sociale e la disaffezione alla politica e alla partecipazione.
ASSOCIAZIONE NAZIONALE GIURISTI DEMOCRATICI

15 commenti:

  1. http://www.cadoinpiedi.it/2012/06/01/articolo_18_ecco_i_senatori_che_hanno_votato_per_la_demolizione_-_i_nomi.html

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  2. vai a vedere il volantino dei senatori pd a favore della manovra
    lo trovi su senatoripd.it
    SimoPrc

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  3. Cari disgustati,
    evidentemente quando si tratta di proposte e di migliorie portate dal PD allora si applica la regola del tutto come prima e il risultato e' pari a zero, mentre per tutto il resto e drammaticamente insufficiente perché' il Pd deve sostenere Monti...mi permetto di elencarti i provvedimenti voluti e ottenuti dal PD sino ad ora , cosic magari ti schifi un poi di meno. - - Art.18: riguardo il licenziamento economico ora c'è il principio del reintegro e l'onere della prova non è carico lavoratore come prima. Credo possa rispondere all'ansia diffusa tra milioni di lavoratori.

    L'azienda avrà l'obbligo di assumere a tempo indeterminato il 50 % degli apprendisti chiamati nei 3 anni precedenti, inoltre viene alzato il limite a 3 apprendisti ogni 2 lavoratori a tempo determinato.) Il datore di lavoro potrà assumere apprendisti purché ne confermi una certa percentuale di quelli già in servizio;
    b) previsione di una durata minima dell’apprendistato (fermo restando quanto già contemplato per il settore delle attività stagionali);
    c) obbligatorietà della figura del tutor ed eliminazione di quella del referente aziendale;
    d) anche durante l’eventuale periodo di preavviso, e sino al termine del periodo di formazione, la disciplina dell’apprendistato continuerà ad essere applicata;
    e) in assenza del libretto formativo la registrazione della formazione è sostituita da apposita dichiarazione del datore di lavoro.
    Attualmente si contano circa 550 mila apprendisti , tutti tra i 15 e i 29 anni che potranno avvalersi di queste nuove regole.

    Tempo determinato : Non è fissato un contributo minimo garantito,ok, ma la sua durata massima è fissata in 36 mesi senza proroga e se la paga base è ritenuta troppo bassa è prevista la conversione e il riconoscimento di contratto illegittimo con risarcimento tra 2,5 e 12 mensilità'.

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  4. Si lasciano immutati i contratti a progetto, le collaborazioni occasionali, i contratti a chiamata, ok ma per quelli a Progetto
    si evita che quel tipo di lavoro nasconda in realtà' un contratto di lavoro subordinato quando l'attività' del collaboratore è analoga a quella svolta.

    Contratto a Chiamata ?
    Si prevede l'obbligo di una comunicazione amministrativa, sms , fax, ad ogni chiamata, non sarà' possibile stipulare contratti contratti da giovani under 25 o over 45 e per chiamate in corrispondenza a periodi di vacanza l'indennità dovrà essere corrisposta obbligatoriamente con maggiorazioni.

    Partite IVA:
    Idem riguardo al discorso che la partita iva non deve essere la copertura di contratti di lavoro subordinato, la scrivania in ufficio tanto per intenderci.

    ASPI:
    gli euro non si possono grattare giù dal cielo per coprire tutto quello che sino ad ora era totalmente scoperto, in ogni caso si potevano grattare con una bella patrimoniale, ora per lo meno il sussidio sarà' esteso agli apprendisti,, gli artisti, e ai dipendenti delle PA con contratto a termine.
    Fondo di solidarietà' anche per le aziende senza Cig.



    Il neo assunto dovrà avere entro trenta giorni dalla firma del contratto un piano formativo individuale.
    L’apprendistato potrà durare massimo tre anni(cinque per l’artigianato), mentre prima la durata massima era di sei anni. Il giovane assunto dovrà avere un tutor referente aziendale e potrà essere licenziato solo «per giusta causa».
    Se al termine dei tre anni non viene comunicata con preavviso la fine dell’apprendistato, il dipendente si ritiene assunto a tempo indeterminato.

    Dopo i 36 mesi di contratto determinato non potranno più prorogarlo.

    DIMISSIONI IN BIANCO: recepita una proposta del PD finalizzata a consentire alla lavoratrice o al lavoratore la facoltà di revocare le dimissioni.

    CONTRATTAZIONE COLLETTIVA: accolte le proposte del PD per introdurre la contrattazione nei rapporti di lavoro atipici con le modalità stabilite dall'accordo delle parti sociali del 28 giugno scorso.

    LAVORO A PROGETTO: approvata la proposta del PD di introdurre il "compenso minimo" per i collaboratori. Grazie a questa norma il compenso corrisposto ai collaboratori non potrà essere inferiore ai minimi stabiliti dalla disciplina collettiva.

    INDENNITA' PER I COLLABORATORI A PROGETTO: introdotto per il triennio 2013-2015 un regime di accesso all'indennità più favorevole per i collaboratori a seguito della richiesta del PD di estendere la platea di beneficiari, in vista della sua sostituzione con un vero e proprio trattamento di disoccupazione (mini-ASpI)

    non concordo la prospettiva ideologico mentale dell'affermare, che tutto questo è drammaticamente insufficente.
    Non va bene dire solamente le cose che non vanno ma occorre dire anche qualche che sono migliorate e non sono poche rispetto ad ora.
    Ciao

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  5. 30 denari per un tradimento gravissimo, ormai nessuno è più sicuro di poter aver davanti la legge a difesa della propria dignità.
    Si è concesso il diritto di licenziare senza se e senza ma e senza una tutela vera, se mi licenziano ingiustamente è allucinante che si conceda al datore la possibilità davvero di non avermi più. Meno male che la nostra è una repubblica fondata sul lavoro.
    Supini ai poteri forti, nulla di più, comunque confindustria vi ringrazia tanto, neanche Berlusconi è riuscito a far tanto.
    SimoPrc

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  6. Confindustria ringrazia al punto d'aver cominciato ad attaccare direttamente il Governo (che, sia pure con le sue autonome idee e proposte, il Pd sta sostenendo) al punto da costringere Monti, che di quel mondo certo non è accanito avversario, a replicare direttamente.
    Non mi pare che Confindustria e Corriere abbiamo usato pari moneta con Berlusconi.

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  7. dai su, non siamo sprovveduti, Confindustria vede che è cun periodo più che propizio e quindi cerca di adottare il dittaturismo marchionniano in tutte le realtà lavorative e quello che Monti garantisce loro non li rende ancora sazi, vogliono di più, sempre di più, fino a far tornare il lavoratore una semplice merce/variabile dell'attività. A me invece pare che confindustria e corriere avessero invece attaccato anche pubblicamente Berlusconi per quello che non stava facendo.
    Non penseremo mica che Fassina è diventato la sinistra del PD vero? Semplicemente è consapevole che si sta troppo tirando la corda e rischiano tutti, industriali, banche e club finanziari, d'innescare una spirale che può provocare il default...stanno tutti giocando sul confine tra sostenibilità e insostenibilità (con un'inclinazione maggiore verso l'insostenibilità e Fassina fa presente solo questo.
    Io so solo che queste manovre stanno condannando l'Italia a rincorrere la cina e i paesi a intensa industrializzazione sul loro campo, ovvero l'assenza di una base di tutela universalistica. E coloro che stanno sostenendo questa controriforma avranno su di sè l'onta di quello che hanno provocato.
    Come il precariato è stato inventato dal progressismo riformista, anche il tornar indietro di tutte le conquiste sociali e civili degli ultimi 50 anni vedranno i progressisti come maggiori responsabili proprio perchè hanno accettato di non tutelare più le persone ma solo il capitale. Drammaticamente state facendo tornare la storia a prima dell'analisi economica di Marx, è allucinante questo, avete dato il potere al capitale e tolto tutto i diritti ai lavoratori.
    Ripeto, 30 denari per far felici i grandi elettori. Il contatto e la rappresentanza dei lavoratori non l'avete più. A causa anche del vostro sostegno ormai si è iniziato un periodo drammatico per i lavoratori. Avete sostenuto come buona e giusta la rivendicazione di Marchionne e con cosa siete rimasti? Con in mano un pugno di mosche, gli avete concesso di fare quello che vuole e ora? Dove è il piano industriale di Fiat? Dov'è fabbrica italia? Dove sono i miliardi promessi da Marchionne? Un suggerimento? In giro nel mondo grazie alle delocalizzazioni sostenute anche da voi. Di sicuro poi avrete sentito parlare della famosa "messa", il rito sviluppatosi nell'universo fiat dopo il referendum/ricatto sostenuto da tutte le forze che ipocritamente si definiscono democratiche...beh ci sono pubblicazioni su questo rito, definibile tranquillamente gogna per chi sbaglia. Eccocosa avete contribuito a provocare.
    Pace, avete deciso con chi stare, non si può tenere il piede in due scarpe, o capitale o lavoro...e la finanziarizzazione del mercato produttivo ha voi tra i maggiori responsabili.
    SimoPrc

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  8. Vedo che SimoPrc ce l'ha con i progressisti riformisti. Solo quelli di oggi, ritengo, dai quali RC si chiama fuori, a differenza di quanto abbia fatto nel 1993 partecipando all'Alleanza dei Progressisti che fu sconfitta alle elezioni e che subito dopo si sciolse.
    Quelli erano forse "progressisti rivoluzionari"? Non credo. Ma RC allora si alleò con i riformisti. Il popolo scelse e votò a larga maggioranza il Berlusconi populista, liberista sfrenato, amico dei tangentari, anticomunista e così via.
    Poi sono venuti altri governi, fino al governo in carica, nato in virtù del rischio baratro per l'Italia, che ha prodotto manovre dure e non tutte improntate al massimo di equità possibile; un governo transitorio, sostenuto da una maggioranza parlamentare larga ma politicamente non coesa, che durerà probabilmente fino alla scadenza naturale della legislatura, quando sperabilmente l'Italia potrà tornare ad una dialettica politica non anomala e, altrettanto sperabilmente, ad un governo progressista e democratico che possa avviare e portare a realizzazione un progetto di grandi riforme per l'Italia: sul piano economico, sociale e istituzionale.
    SimoPrc pensa che i progressisti riformisti, sostenendo questo governo, abbiano scavato un solco incolmabile tra loro ed il popolo e dunque, devo desumere, che lavoratori e popolo li puniranno. Tutto è possibile, ma credo che ciò non avverrà e che se i progressisti riformisti e democratici, a partire dal Pd, sapranno ascoltare e interpretare l'insieme (sottolineo: l'insieme) delle istanze sociali e popolari con senso di responsabilità, capacità innovatrice, sguardo fiducioso al futuro possibile di una nuova Italia, pienamente integrata in un'Europa nuova, otterranno ancora credito e consenso sufficienti a contribuire alla determinazione di un assetto della democrazia italiana più rispondente alle esigenze del Paese e dell'Europa stessa.

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  9. caspita, andiamo a prendere le cose di 20 anni fa? wow...beh c'è gente che ogni volta si parla di politica parte dal 75...è già un miglioramento.
    Non sto neanche a rispondere visto che in 20 anni di cose sono cambiate e presumo che chi ha scritto prima sia in grado di fare una riflessione in prospettiva...fai un pò te che adesso chiamano sinistra il pd e chiamano radicali i comunisti.
    Comunque è vero, i progressisti, i popolari e i liberali non c'entrano assolutamente niente con lo scempio e lo schifo causato da lor signori con il loro pwerverso, maligno e parassita disegno dell'europa unita. Credo tuttora nell?Europa ma non quella con la politica delegata alle banche a causa dell'incapacità degli uomini candidati a governarla. i PRO.PO.LI. hanno provocato tutto questo. No? E allora chi è stato? Gli ufo? il Babau?
    Ma lasem perd che l'è mej
    SimoPrc

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  10. Nessun ufo, nessun babau. Pro quota, c'entrano un pochino tutti. Ma la destra politica e finanziaria mondiale, europea e nazionale, c'entrano per la quota decisamente più grande. E c'è da chiedersi come mai le ricette della sinistra radicale o - se piace di più - comunista, non abbiano raccolto e non raccolgano il consenso popolare che SimoPrc legittimamente auspica, in Europa e in Italia.
    In Europa, dire indistintamente PRO.PO.LI. è come dire: destra e sinistra pari sono. Qualcuno potrebbe opportunisticamente sostenere: tutti colpevoli, nessun colpevole! Io non lo penso. Le colpe ci sono, ma vanno equamente distribuite. E la destra, a mio avviso, ne ha decisamente di più e più gravi. Si può uscirne? Lo credo e lo spero, se non si farà di ogni erba un fascio e se si tornerà a lavorare con convinzione e determinazione per costruire l'Europa unita dei popoli e non solo delle banche, dell'economia, dei mercati. Su questo, concordo con SimoPrc.

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  11. prima cosa, parlare di propoli non significa che sono tutti uguali, ci mancherebbe...diciamo piuttosto che si sono accomodati, hanno trovato una mediazione...con la posizione dei pro (progressisti) che è andata via via diluendosi semplicemente perchè abbagliati dal mito della gestione del potere e del buonismo che attanaglia troppo spesso il centrosinistra...non puoi portare avanti i tuoi obiettivi ma trovare da subuto una proposta mediata con gli avversari che poi devi mediare ancora quando se ne discute...mentre quando salgono gli altri portano avanti i propri obiettivi deridendo anche gli altri e poi al massimo i progressisti riescono a portare a casa i fronzoli...ma il contenuto passa in blocco. Perchè non passano i contenuti di sinistra? ahahah...nello stato dei media falsati c'è davvero da chiederselo? Dopo 60 di informazione plagiata prima dai cattolici poi dalle famiglie industriali e dalle lobby quanto riesce la costrocultura a emergere? Dai su molto meglio le soluzioni semplici del qui ed ora e l'obnubilamento prodotto dall'informazione spazzatura e poi dalle varie centinaia promessa da marinaio confidando nel fatto che gli italiani si dimenticano poi tutto. Cos'è davvero pensate che adesso che non ci sarà più alcuna tutela contro i licenziamenti illegittimi e ingiustificati magicamente ripartirà il lavoro? Vedrai che dopo le prossime elezioni servirà togliere anche altro, vedi parte delle ferie, le briciole rimaste di valore nelle rappresentanze sindacali (vista anche la geniale idea, sostenuta anche da qualcuno che non ritiene di avere responsabilità) che siano molto meglio i contratti individuali e che quelli nazionali siano inutili ostacoli e lacciuoli alla ripresa economica?
    E intanto, ancora non si capisce cosa distingue i progressisti dagli altri? Nomine politiche in ambiti che necessiterebbero di tecnici con le palle...non mi sembra...lotta alla precarizzazione della vita e dei rapporti? non mi sembra? tutela delle diversità? ahahah non mi sembra...l'italia ripudia la guerra come mezzo per la risoluzione delle controversie? ahahah e poi come si può sperare di avere i voti di finmeccanica ahahahahah
    diciamola così...i progressisiti hanno capito bene cos'è la realpolitick...mentre per me invece il fine non giustifica MAI i mezzi...però sai, noi gente di sinistra veniamo definiti massimalisti...però vedi...noi parteggiamo,prendiamo una posizione. L'indifferenza e la ricerca del consenso di tuttiè la causa non il mezzo per superare ciò che è stato provocato di chi ha mantenuto le redini della produzione concettuale di quello che è oggi l'Unione Europea. Poi uè evidentemente ero distratto e non mi sono accordo che l'Europa è stata governata dalle destre dalla sua fondazione...ecco perchè prodi l'ho sempre considerato tale.
    SimoPrc

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  12. Ci sono stati "governi" europei di diverso colore e governi nazionali degli stati dell'Europa di colore diverso. Lo sanno tutti. Lo sa SimoPrc e lo so anch'io. E ho scritto molto sinteticamente quel che penso delle diverse responsabilità. Ma vedo che SimoPrc preferisce individuare i suoi avversari principalmente nei progressisti, fino al punto di giudicare Prodi di destra. Ok, vuol dire che RC è stata così machiavellica (altro che "il fine non giustifica MAI i mezzi") da investire a suo tempo sul Prodi destrorso al governo dell'Italia per perseguire i suoi (di RC -ndr) obiettivi, poi se n'è pentita e gli ha tolto la fiducia. Mi risulta che gli elettori di RC, allora, non abbiano gioito e gradito. E qualche tempo dopo abbiano ascoltato le sirene del voto utile ai cosidetti buonisti.
    Per fortuna, c'è libertà di pensiero e di scelta politica.

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  13. guarda che ironizzavo sulla solita frasettina...ma è tutta colpa della destra che ha governato l'europa...
    mitici comunque...giochiamocela sempre sulla ridicola favoletta che è stata PRC a far cadere Prodi? Bravi braaaavi...riprendetevi allora Mastella va!
    e con sta gente Rifondazione dovrebbe dialogare...con gente che non ha coraggio di assumersi le proprie responsabilità e che continua dopo tutti questi anni ancora a mistificare la realtà sul fatto che sia stata Rifo a far cadere Prodi. Fieri del ridicolo proprio...anche voi a confidare che la gente non si ricordi più di quello che è realmente successo.
    Rivendico totalmente la prima caduta di Prodi, assolutamente, mica me ne vergogno, anzi, sulla seconda, se vi fa piacere continuate a pensare che siamo stati noi. Io ricordo che colui che adesso fa parte del PDL, che chissà per quale motivo era stato messo come ministro della giustizia da Prodi, sig. Mastella, ha deciso di togliere l'appoggio.
    Che vi devo dire, giocatevela anche l'anno prossimo il tema del voto utile, tanto così andrà, chi non ha argomenti usa il voto utile.
    A pagamento comunque sono disponibile per spiegare perchè si era sostenuto il secondo governo prodi, visto che dopo tutti questi anni usate il termine "macchiavellico" per giudicare quell'alleanza. In sintesi cmq, c'erano degli impegni che grazie ai soliti buonisti sono finiti nel cesso, come una tutela dei diritti dei migranti, una riorganizzazione delle politiche sulle dipendenze, una maggiore tutela sociale ecc ecc...invece visto che non è vero che avete sempre tutelato i poteri forti vostri grandi elettori avete adottato anche all'epoca la logica dei due tempi...con il secondo tempo che ancora addà venì...
    vuoi sapere comunque cosa non hanno gradito i nostri elettori...visto che probabilmente la tua analisi l'hai letta su qualche velina del tuo partito?
    Semplice, abbiamo accettato (beh il circolo di bareggio no) di finanziare la guerra coloniale in afghanistan cacciando addirittura 2 onorevoli che si erano dichiarati contrari al finanziamento. Questo e solo questo è stato il nostro peccato originale, non essere coerenti! E sorry...siamo abituati a imparare dagli errori, d'ora in poi questo non succederà più, quindi... non si fa quello che si dice? le giunte cadono se non ci sono valide motivazioni, ripeto valide, o altrimenti non si finalizzano accordi. Basta bizantinismi...risposte semplici, si...no....
    Comunque è vero, meno male che c'è ancora libertà di pensiero e di scelta politica.
    SimoPrc

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  14. Rispondo ad alcune domande che ha posto Simone nel suo terzultimo post :

    Domanda :"Cos'è davvero pensate che adesso che non ci sarà più alcuna tutela contro i licenziamenti illegittimi e ingiustificati magicamente ripartirà il lavoro? "

    Lo sai qual'è la motivazione per cui si dice che il PD ha votato per lo svuotamento o abolizione di fatto dell'art.18 ?
    perché prima, il reintegro era un OBBLIGO per il giudice, se falliva il preliminare tentativo di conciliazione e se riconosceva la mancanza di giustificazione, mentre oggi il reintegro nel caso del licenziamento economico resta una facoltà di scelta per il giudice. Ti sembra quindi che i giudici siano tutti pro-marchionne, o pro-industriali e la maggior parte dei lavoratori che sarà' giudicato verra' licenziato ?

    Ribadisco che per il PD quello che serve al mercato del Lavoro in Italia è la quantità e la qualità del lavoro che c'entrano di più con lo sviluppo piuttosto che con le regole del lavoro, perché con la crescita è più facile scrivere regole eque .
    Quindi la questione fondamentale che poniamo è quella dello sviluppo.
    Uno sviluppo da non inseguire a costo di spaccare la tenuta sociale.
    Ci hanno sempre parlato di flessibilità come ricetta per la crescita.
    Nel Partito Democratico c’è la proposta che se non c'é sviluppo non c'é lavoro, fermi restando i diritti dei lavoratori.

    Altra domanda :
    "Vedrai che dopo le prossime elezioni servirà togliere anche altro, vedi parte delle ferie, le briciole rimaste di valore nelle rappresentanze sindacali (vista anche la geniale idea, sostenuta anche da qualcuno che non ritiene di avere responsabilità) che siano molto meglio i contratti individuali e che quelli nazionali siano inutili ostacoli e lacciuoli alla ripresa economica?"

    Il documento programmatico del PD contiene sottoscritto dalla direzione Nazionale afferma tra le varie cose
    DIRITTI FONDAMENTALI COMUNI, per tutte le forme di lavoro, con riguardo alla malattia, agli infortuni, al riposo, alla maternità, attraverso la riforma e l’estensione degli ammortizzatori sociali.

    Come ho già' avuto modo di dirti anche in altri ambiti non ACETTO l'accenno ai 30 denari e comunque non accetto che quando il PD ottiene dei miglioramenti anche sulla riforma del lavoro, malgrado non governasse e il Governo Monti non fosse sicuramente di centro sinistra, allora quando ottiene qualcosa si fa il paragone che non ha ottenuto niente perché' è come prima mentre tutto il resto e mediazione supina.

    Saluti
    Ivan
    I contratti nazionali vanno drasticamente ridotti di numero e alleggeriti per materie regolate.
    Il secondo livello di contrattazione va valorizzato ed esteso, come strumento di qualificazione
    delle specifiche condizioni produttive e di miglioramento delle retribuzioni, MA NON PUO' VANIFICARE il contratto nazionale. Per promuovere la partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese, in relazione all'accordo interconfederale tra le parti sociali, SI PROPONE una legge quadro per disciplinare rappresentanza, rappresentatività e validazione dei contratti.

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  15. Ivan, rispetto alla prima domanda, mi dispiace ma ricordo bene la risposta di Monti ai giornalisti, quando ha detto chiaramente papale papale che il rientro sarà esiguo, assolutamente residuale. Sarà l'ennesima frottola detta da Monti in assoluta mala fede come suo solito? Probabilmente si, ormai tra lui e la signora Fornero stanno dando dimostrazione di essere non trasparenti. latrasparenza non c'entra nulla con la mserietà. Saranno due persone serie ma in malafede.
    Detto questo io non capisco, se veniva giudicato infondato il licenziamento, perchè allora non doveva essere obbligatorio il reintegro? Solo perchè esiste un essere di nome marchionne che se ne fotte delle sentenze? Beh ma questo è un reato, non si cambiano le leggi si denuncia chi commette reato.
    Nel documento programmatico dell'Unione c'era la riforma della legislazione sugli immigrati...ferrero aveva anche presentato il disegno di legge...e tutto è finito a massa. troppe ambiguità nel pd per essere certo che ciò venga fatto.
    SimoPrc

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