venerdì 1 febbraio 2013

Troppe ingiustizie e sofferenze ci dicono che deve cambiare adesso!!!


Cara amica, caro amico,
per molti anni abbiamo marciato insieme da Perugia ad Assisi chiedendo ai responsabili della politica di ascoltare i nostri appelli per la pace, la giustizia e i diritti umani. Abbiamo sempre cercato di essere positivi e propositivi, aperti al confronto con tutti. Anche a costo di sembrare ingenui. Ma, tranne preziose eccezioni, ci siamo scontrati con un muro di indifferenza e ostilità. E’ amaro riconoscerlo ma è così. In questi anni abbiamo fatto un grande lavoro culturale ma sul piano politico non è cambiato nulla. Anzi. Col passare degli anni, l’indifferenza della politica è diventata ostilità e si sono moltiplicati i tentativi di chiudere le organizzazioni, le istituzioni e le esperienze del pacifismo politico considerate troppo autonome e fastidiose.
E’ successo, anche se non ne ho mai voluto parlare pubblicamente, con la Marcia Perugia-Assisi, con la Tavola della pace e con il Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani. Ed è successo in tante città italiane dove persino il nostro lavoro culturale nelle scuole è fortemente compromesso dai tagli dei finanziamenti e da una cultura politica che ha cancellato la pace e i diritti umani dalla propria agenda.
La voglia di reagire a questa gravissima situazione mi ha spinto ad accettare la proposta di Antonio Ingroia di candidarmi con Rivoluzione Civile. Non è stata una scelta facile. Mi ha convinto la sua disponibilità di aprire alla società civile responsabile un nuovo spazio politico in un sistema bloccato, pericolosamente chiuso e autoreferenziale, insensibile e incapace.
Voglio mettere un piede dentro al Parlamento per continuare a fare quello che ho sempre fatto per costruire una cultura e una politica di pace aprendo, però, questa volta, le porte di quelle istituzioni al movimento per la pace e i diritti umani, per la giustizia e la democrazia.Anche il mio stipendio di parlamentare dovrà servire a questo scopo.
Non voglio fare il “rappresentante”. Voglio continuare a lavorare come ho sempre fatto. E lo farò. Ma voglio anche costringere la politica a fare i conti con una società civile competente, appassionata e responsabile che non accetta più di essere presa in giro.
Se condividi la mia scelta, diamoci da fare insieme. Da subito. Scrivi a flavio@flaviolotti.it oppure chiama al 335.6590356.
Se condividi le mie preoccupazioni ma hai dei dubbi, scrivimi lo stesso. Ti risponderò molto volentieri. Chi lavora per la pace crede nella forza del dialogo.
Nella speranza di ricevere quanto prima un segno del tuo interesse, ti invio i miei più cordiali saluti.
Flavio Lotti
Perugia, 31 gennaio 2013
“Ogni società fino ad oggi è stata oligarchica, cioè governata da pochi, anche se rappresentanti di molti; oggi specialmente, malgrado la diffusione di certi modi detti democratici, il potere (un potere enorme) è in mano a pochi, in ogni Paese. Bisogna, invece, arrivare ad una società di tutti, alla omnicrazia."[...] Ognuno deve imparare che ha in mano una parte di potere, e sta a lui usarla bene, nel vantaggio di tutti.” Aldo Capitini

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