lunedì 25 febbraio 2013

I PARTITI TEMONO GRILLO. MA IL PORCELLUM È OPERA LORO...


Per i partiti, c'è il rischio che la legge porcata, concepita per far vincere qualcuno o far perdere meno qualcun altro, ma dei soliti noti, diventi un apriscatole in mano a Grillo e ai suoi. A chi dice che è un comico rispondo: sì, e allora? Se avete qualcosa di meglio ditelo

Bersani e Monti hanno una fifa boia di Grillo, Berlusconi gode del casino elettorale nel quale svolgerà comunque un ruolo, Ingroia e Giannino temono di non prendere neppure il quorum. E intanto il Paese va a ramengo nei conti, nel lavoro che non c'è, nel precipizio etico e legale, in una situazione che per facilitarne la comprensione viene chiamata pre-greca. Facciamo un po' di chiarezza subito prima del voto, che si svolge in un mese inedito flagellato oltre che dai "mala tempora" anche dal cattivo tempo. Dobbiamo a lorsignori anche questa data infausta, per i loro conti di bottega.

Cominciamo dalla paura di Grillo e del Movimento 5 Stelle che ha portato i leaders principali a straparlare contraddicendosi e indebolendosi ulteriormente in quest'ultima settimana. Temono l'onda lunga, lo tsunami, la slavina, la valanga dal basso ecc. Ma a questo punto temono addirittura il cosiddetto sorpasso, non di Berlusconi nei confronti di Bersani- all'apparenza più una ciarla, una bolla mediatica- bensì di Grillo nei confronti di tutti. Non sarebbe una tragedia (ragionando dal loro punto di vista) se non ci fosse di mezzo la legge elettorale 270 del 2005, il "porcellum" secondo il politologo sommo Giovanni Sartori, "la legge porcata" secondo il suo coniatore, il saggissimo leghista Calderoli su commissione berlusconiana. Se hai la maggioranza relativa alla Camera riscuoti un premio e ti becchi comunque 340 deputati. Un'orgia di rappresentanti....

Tutti da sempre, e soprattutto in quest'ultima legislatura e a maggior ragione nella sua fase finale "montiana", hanno detto di voler metter mano a questa "porcata". Ma erano ipocriti. Pensavano che forse "sì, sarebbe stato meglio", ma se uno riteneva di vincere il premio faceva gola. Così, benché almeno urbi et orbi il Presidente Napolitano reclamasse una legge elettorale "meno porca", non è successo nulla.

E adesso il rischio (sempre dal punto di vista della politica politicante tradizionale, responsabile di aver ridotto in questo stato il Paese) è che ciò che era stato pensato per far vincere qualcuno o far perdere meno qualcun altro, ma dei soliti noti, diventi un apriscatole in mano a Grillo e ai suoi. Come dire, chi è causa del suo mal pianga se stesso anche in questo caso. E' una nemesi? Parrebbe proprio di sì. E' la soluzione del problema Italia? Penso di no, ma ne è l'evidenziatore. E ripeto il concetto, sempre secondo la mia modesta opinione: Grillo e il suo popolo sempre meno virtuale sono la conseguenza di una reazione allo sfascio, non il movente di esso come si vuol far credere.

Per chi dice che è un comico, e fa spettacoli: sì, e allora? Se avete qualcosa di meglio ditelo. E per farlo dovete essere "innocenti" per il passato, non ricattabili, non complici o correi in qualunque misura. Grillo non indica il candidato premier, e i suoi candidati nelle liste sono sconosciuti: quindi si evoca il pericolo Bossi di un quarto di secolo fa, si allude a Berlusconi e al suo "partito di plastica". E allora? Che cosa è stato fatto per non finire in questo imbuto?

Bersani non ha colpe? Di Berlusconi neppure parlo, basta la sua fedina, sia penale che politica. Monti è l'incarnazione in loden della legge di Peter (cfr. sul web...) sul "massimo livello di incompetenza": in tre mesi ha dissolto la sua immagine di credibilità che specie all'estero sembrava una garanzia, anche se costruita sulla pelle degli italiani più deboli stratartassati fiscalmente. L'unica cosa certa è che la paura di "questa" politica si deve a Grillo. Il resto sono bubbole.

P:S. Per i minori: avete visto la fine di Giannino, in un Paese evidentemente berlusconizzato fino al midollo sul piano soprattutto culturale (cfr. il mio atrocemente attuale "Il culo e lo Stivale"). Quanto a Ingroia, ne parlerò solo dopo le elezioni. Come diceva Totò,"signori si nasce e io lo nacqui, modestamente!".

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