mercoledì 4 luglio 2012

Mandiamoli tutti a casa


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Interessante, anzi fondamentale, la tabella che pubblica oggi il Corriere della Sera sui tagli alle spese.
Il fine di queste manovre economiche (che poi le si chiami con i nomi più disparati non cambia la sostanza) è quello di salvare quella che i professori e i partiti che li appoggiano chiamano l’economia del nostro paese. Altri le chiamano invece banche, e lo fanno a detta degli economisti a ragion veduta.
Spiccano i tagli al lavoro e alle politiche sociali: quasi sette miliardi di euro in meno. Circa 400 milioni di euro vengono tolti alle infrastrutture e ai trasporti. Quasi 550 milioni sottratti alla scuola, all’università e alla ricerca, ma si continua a finanziare senza criterio e ritegno una sanità privata su cui gravano pesantissime le ombre della corruzione e del ladrocinio.
Evidente balza agli occhi la volontà di costruire una manovra recessiva, che renderà praticamente impossibile qualsiasi ripresa economica.
Ma altrettanto evidente balza agli occhi l’aumento di 750 milioni circa per la difesa. Evidentemente ai professori piace molto continuare a far guerre in giro per il mondo.
Sarebbe il caso che qualcuno cominciasse a dir qualcosa. E che si trovasse il modo di mandare a casa una casta politica e bancaria che pensa, se pensa, solo ai propri interessi.

Maso Notarianni E on line

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