venerdì 6 luglio 2012

Chi ha paura di Fioroni?


Da qualche parte doveva starci l’inghippo.
“Non è accettabile che in Italia non si sia ancora introdotta una legge che faccia uscire dal far west le unioni civili tra omosessuali, conferendo loro dignità sociale e presidio giuridico” “è intollerabile che non si riesca a varare una legge contro l’omofobia e la transfobia” “sarà anche su questi temi tra cui aggiungo il divorzio breve, il diritto di cittadinanza per i figli degli immigrati nati in Italia e il testamento biologico che nei mesi che verranno fino alle elezioni si giocherà la capacità di parlare al Paese”
A parlare in questi termini, qualche giorno fa in occasione del Bologna Pride, il segretario del PD Pierluigi Bersani. Apriti cielo, l’area dei moderati del PD, capeggiata da un Beppe Fioroni armato quasi quanto Giovanardi ha fatto scoppiare un putiferio riaprendo le crociate! Non sia mai che il Partito Democratico si riscopri troppo di sinistra! (Che poi, fossero solo problemi della sinistra quelli inerenti ai diritti civili!)
Sono “dei punti che domani nessuno potrà mettere in discussione” quelli del programma, per cui, se Bersani inserisse i temi di cui ha parlato “sarei costretto a riflettere e, magari, a muovermi” afferma l’ex ministro di un governo che nel suo programma, guarda caso, tali punti li aveva ad una rivista pronta a rispondere al Pride, la manifestazione dell’orgoglio lgbt, con l’orgoglio da ex-democristiano incallito: Avvenire.
E così, Fioroni alle primarie? Ma magari, e meglio ancora se farcite con la seria minaccia di fuoriuscita dal Partito dell’intera area in caso di sconfitta!
Eppure, già lo so, sarà raro che l’area MoDem presenti un proprio candidato, in fondo la sua forza è proprio nel non far capire il suo reale peso, nei suoi pochi esponenti che si presentano quali rappresentanti della massima sfera di influenza della politica italiana restando all’interno di un partito a loro estraneo solo per avere una propria visibilità.
Non è forse un caso che, all’uscita della Binetti o di Rutelli dal Partito Democratico non se ne sia più parlato? Fioroni presentandosi alle primarie e mostrando la propria debolezza o fuoriuscendo dal partito perderebbe enormemente in popolarità poiché il suo essere concorde con le linee dell’UDC o dell’API (esiste ancora?/è mai esistito?) non farebbe certo notizia come il sentenziare dall’ambone del totale disaccordo col segretario del proprio partito!
Si minaccia di procedere alla conta? Che si conti, dunque, in modo da capire finalmente quale sia l’effettivo peso di questa modesta (a mio parere PARECCHIO modesta) forza e cosa pensino i suoi appartenenti sulle questioni più importanti (lavoro, eguaglianza, diritti civili, economia, crisi, famiglia) che, pur nella sua modesta forma, è riuscita troppo a lungo a bloccare il dialogo e l’intero progresso della sinistra italiana, complice com’è dei 20 anni di berlusconismo, avendo contribuito allo sgretolamento dell’identità del maggiore partito della sinistra.
E se l’area ex-DS ha paura dello scontro con l’area ex-Margherita dopo i risultati ottenuti del 2009 (Bersani 53% + Marino 13%) forse è il caso di tirare un po’ le somme di questo progetto politico
Che si attesti ufficialmente questa minoranza democratica e ci si cominci a chiedere cosa ci fa in un contenitore qualcosa che ha tutt’altra essenza, che costringe a coalizioni con l’UDC piuttosto che con le sinistre, coalizioni già perdenti in partenza e che certo non porteranno lontano.
Già troppe occasioni sono state perse per colpa dell’area moderata che ha saputo convincere il Partito Democratico a scelte più che sbagliate, è il momento di dire basta. Se la Sinistra vuole tornare a governare il Paese deve principalmente ricordarsi chi è, impedire ad aree insignificanti di dettare legge a casa propria, tendere ad alleanze con forze affini e non certo presentandosi unita in una combriccola senza capo né coda più vicina ad un’armata brancaleone che ad altro, riportare in primo piano i principi fondanti della sinistra, rivalutando ciò che si è dimenticato! A partire dalla Questione Morale fino ad arrivare alla tutela del lavoratore, passando per il riconoscimento dei diritti civili.
È questo che serve veramente alla Sinistra italiana, sono queste le vere priorità.

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