Milano torna a parlare di inquinamento, e lo fa invitando cittadini ed esperti ad un confronto sullo stretto legame che esiste tra polveri sottilie salute. Il convegno “Salute, inquinamento e governo del traffico”, tenutosi sabato 11 febbraio nel capoluogo lombardo grazie al’impegno di ISDE, International Society Doctors for the Environment, Comune di Milano e AMAT, Agenzia Mobilità e Territorio del Comune di Milano, ha infatti chiarito la correlazione tra inquinamento e salute dei cittadini.
L’intento? Promuovere una cultura diffusa, alimentando una partecipazione consapevole e un dibattito responsabile ed informato su temi complessi, ma indispensabili per migliorare laqualità della vita nei centri urbani. E sulla valutazione della qualità dell’ecosistema cittadino gli studiosi non hanno dubbi: «La salute del bambino è il principale indicatore della salute di una popolazione» ricorda Roberto Romizi, presidente ISDE Italia. Ecco perché è stato promosso un “Piano di azione europeo per la salvaguardia dell’ambiente e della salute dei bambini”, i cui principi sono affrontati nella presentazione di Rabbone, Biolchini, De Gaspari e Nova: riconoscimento del diritto fondamentale dei bambini di crescere di vivere in un ambiente sano; proteggere la salute dei bambini e la salubrità dell’ambiente è fondamentale per lo sviluppo sostenibile delle nazioni. Presupposti a cui seguono precisi obiettivi, riassumibili nell’impegno nel prevenire e ridurre le malattie respiratorie da inquinanti atmosferici in ambienti esterni ed interni assicurando la possibilità ai bambini di respirare aria pulita.
Propositi da concretizzare il prima possibile, data l’urgenza che emerge dai dati raccolti: sempre più studi arrivano a dimostrare una diretta correlazione tra l’incremento dei valori di PM10 e l’aumento degli accessi in PS pediatrico per patologie respiratorie. Fortunatamente, gli esperti sembrano aver colto, in alcune amministrazioni locali, il giusto input per implementare azioni specifiche volte a ridurre le emissioni di inquinanti atmosferici esterni, da trasporto, industria e ad altre fonti.
Ecco i punti salienti del progetto: prima di tutto emerge la necessità di un intervento legislativovolto a rendere le aree scolastiche libere da inquinamento mediante limitazione all’accesso ai veicoli, particolarmente quelli con motori diesel, e riducendo l’insediamento di attività che siano fonte di emissioni inquinanti. Passando al lato educativo, l’intenzione è quella di puntare su insegnanti, genitori e ragazzi, relativamente ai pericoli dell’inquinamento dell’aria esterna e ai livelli di inquinamento da sostanze chimiche, comprese le misure di protezione, da utilizzare nei giorni di smog. Importante anche l’attivazione di sistemi di monitoraggio e di “allarme smog” nelle città, per far sapere a coloro che si prendono cura dei bambini e al personale delle scuole quanto è alto il rischio da inquinamento ambientale esterno. Non ultimo, gli esperti sottolineano l’importanza di promuovere il coinvolgimento dei bambini nel sostenere e diffondere informazioni sulle politiche a favore di un’aria pulita.
A tal proposito si evidenzia l’iniziativa “Pediatri per un mondo possibile”, lanciata da un gruppo di pediatri ACP, Associazione Culturale Pediatri, per fare alle famiglie un’informazione puntuale sui temi che riguardano l’ambiente e il futuro del mondo e per proporre azioni educative anche piccole, con contenuti concreti: «Crediamo infatti – commentano i medici - che la collaborazione e la consapevolezza possano promuovere comportamenti virtuosi per uno sviluppo sostenibile».
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