martedì 13 novembre 2012

Monito Ue - L’Italia non è in regola con i target di Kyoto

Bruxelles, 5 novembre – L’Italia non è sulla buona strada per raggiungere il suo target fissato dal protocollo di Kyoto. Nel complesso, invece, i 15 stati membri della Ue con un impegno comune nell’ambito dell’accordo salva-clima dovrebbero superare l’obiettivo fissato del taglio dell’8% della CO2 rispetto al 1990. I dati arrivano dall’ultimo rapporto dell’Agenzia europea dell’ambiente (Aea), secondo cui il nostro paese ha un gap di 14,1 milioni di tonnellate di CO2 equivalente l’anno da compensare. Nello specifico, secondo l’Aea la differenza media fra le emissioni italiane nei settori non coperti dal mercato Ue della CO2 (Ets) e il relativo obiettivo non viene compensata a sufficienza dal contributo atteso da determinati meccanismi flessibili previsti dal protocollo, come quello dell’acquisto da parte del governo di crediti di emissioni. “Anche se non ha posto un limite all’uso dei meccanismi flessibili nella sua strategia nazionale per il clima - afferma il rapporto - l’Italia non ha comunicato nessun piano concreto per l’acquisto di più unità rispetto alle previste”. Inoltre, il nostro paese è l’unico dei 15 stati membri della Ue che usa i meccanismi flessibili di Kyoto a non aver ancora dato informazioni relative allo stanziamento di risorse finanziarie per il loro impiego.
A livello europeo il quadro si conferma positivo per la lotta contro i cambiamenti climatici: le emissioni di gas serra sono scese in media del 2,5% dal 2010 al 2011. “Tra un paio di mesi - commenta Jacqueline McGlade, direttore esecutivo dell’Aea - ci troveremo alla fine del primo periodo di impegno nell’ambito del protocollo di Kyoto. Sono stati compiuti progressi considerevoli dal 1997, ma tutti gli stati membri devono adempiere ai propri piani”. Per chi non ha raggiunto i propri obiettivi tramite la riduzione delle emissioni nazionali - ricorda ancora Mc Glade - i meccanismi flessibili del protocollo “rimangono disponibili fino al 2015”.
“L’Ue sta rispettando il suo impegno per Kyoto”, ha sintetizzato Connie Hedegaard, commissario Ue per il Clima. “Mentre la nostra economia è cresciuta del 48% rispetto al 1990 - ha aggiunto - le emissioni sono scese del 18%. Queste cifre dimostrano ancora una volta che le emissioni si possono tagliare senza sacrificare l’economia”.
Egazette

Nessun commento:

Posta un commento