venerdì 31 agosto 2012

Caro benzina: macché, siete voi che guadagnate troppo

Molto interessante la slide che propone in questi giorni Bloombergla classifica del prezzo della benzina nel mondo, Paese per Paese. Al primo posto c'è la Norvegia (Paese produttore di petrolio, peraltro), mentre l'Italia si piazza al settimo posto dopo olandesi, turchi, israeliani, danesi e cittadini di Hong Kong.

Ma c'è anche un'altra classifica, che va di pari passo con la precedente, ovvero quella che calcola la percentuale di reddito che finisce nei carburanti. Sorpresa: scivoliamo addirittura al 34° posto, con l'8,8% del reddito che se ne va in benzina. Gli israeliani spendono l'11%, i turchi ben il 30%, tra quelli con prezzi ancora alti i greci spendono il 12%, i portoghesi il 14. Il carburante ci costa più che ai "fratelli" europei del nord (Francia, Belgio, Germania, Finlandia spendono circa il 6% del reddito) ma comunque sempre meno rispetto agli altri peones del Mediterraneo.   (foto:infophoto)
Come mai? Come mai abbiamo il carburante più caro, eppure incide di meno sul budget delle famiglie italiane? Semplice: perché il reddito italiano è superiore a quello degli altri Paesi sopra menzionati.
E allora io non riesco a non immaginare l'addetto ai lavori che studia questi dati, e ne conclude che non c'è alcun bisogno di abbassare in qualche modo il prezzo della benzina. Per lui possiamo farcela tranquillamente, anche se a noi sembra proprio di no.
Oppure, peggio, conclude che c'è margine per un ulteriore taglio a salari, stipendi e pensioni. In fin dei conti, perché dovremmo ostinarci a rimanere così privilegiati, tra tutti i peones?
Debora Billi Petrolio

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