lunedì 6 agosto 2012

Ore di guerra al confine tra Gaza, Egitto e Israele


Le luci del giorno hanno messo fine ad una notte di tensione altissima lungo le linee tra la Striscia di Gaza e Israele e nella vicina penisola del Sinai.

Tutto è cominciato dopo un raid aereo israeliano, ieri pomeriggio, nei pressi di Rafah, a sud di Gaza, in cui è rimasto ucciso Ahmad Ismail, un palestinese presunto membro di un gruppo salafita, che, secondo Israele, stava preparando un attentato.

A questo attacco le cellule armate palestinesi hanno risposto da Gaza con colpi di mortaio e lanci di razzi verso il Neghev.

Nelle stesse ore nel confinante Sinai una postazione militare egiziana è stata presa d'assalto da un commando jihadista che ha ucciso 15 poliziotti e catturato due blindati. Uno degli automezzi corazzati ha poi sconfinato in territorio israeliano dirigendosi verso il villaggio di Kerem Shalom ma è stato centrato da un aereo ed i tre a bordo sono morti. L'altro è esploso prima di entrare in Israele.

Oggi il settore sul versante egiziano di Rafah e' completamente circondato dall'esercito egiziano per evitare che i membri del commando autori della strage di poliziotti, riescano a fuggire. Lo riferisce il sito egiziano Ahram Online. Sono in azione anche elicotteri da combattimento e ranger per cercare di catturare i jihadisti. Il presidente egiziano, Mohamed Morsi, ieri aveva subito convocato una riunione urgente col Consiglio militare e ha definito l'attacco «vigliacco», sottolineando che non «rimarrà impunito» e che i suoi autori «la pagheranno cara».

L'accaduto ha confermato l'instabilità che regna nel Sinai dove i movimenti jihadisti si saldano con le rivendicazioni dei beduini. In gran parte inutili si sono rivelati, sino ad oggi, i tentativi delle autorità egiziane di riprendere il controllo della situazione.
Fonte: http://nena-news.globalist.it

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