mercoledì 15 maggio 2013

MA NEI PROCESSI DI SILVIO, LA POLITICA NON C'ENTRA


di Oliviero Beha - 14 maggio 2013

Davvero si pensa ancora a una persecuzione della magistratura nei confronti del principale uomo politico italiano degli ultimi vent'anni? Davvero non si riesce a immaginare che processare e condannare Berlusconi se è colpevole possa non essere "soltanto" un fatto politico?



Premessa di poche righe: proviamo a ragionare sui processi di Berlusconi non da destra né da sinistra né dal centro. Soltanto con un minimo di raziocinio. Per facilitare l'operazione elenco tre punti a mio avviso indispensabili. 

1) E' quasi offensivo premetterlo, ma essere di destra è legittimo quanto essere di sinistra o di centro, e viceversa. Non ci fosse la destra, la sinistra si spaccherebbe e viceversa, e così sempre e dappertutto in democrazia. Il punto come sempre è la qualità delle persone e dei programmi.

2) La sinistra o sedicente sinistra italiana è il Libano, ed è andata peggiorando nei lustri. Sul piano politico/elettorale ha quasi sempre perso da Berlusconi. Né può dare grandi lezioni etiche a nessuno.

3) La destra italiana praticamente non esiste. C'è un padre padrone, un leader, un amministratore delegato, Silvio Berlusconi, ma almeno finora non c'è stato un programma autentico, un'idea di Paese, una base di discussione politica reale e condivisibile oppure contestabile. Hanno fatto solo gli affari loro, cioè in primis di Silvio. Se di là c'è il Libano e dosi d'ipocrisia che si tagliano con la sega circolare (e al centro c'è un ristagno senza identità nei postumi democristiani di un'altra epoca), di qua è impossibile che si muova foglia se il Nostro non voglia.

E adesso torniamo al palazzo di giustizia di Milano, alla Boccassini, alla richiesta di sei anni per il sesso con Ruby minorenne e la concussione. E alle condanne precedenti, e alle prescrizioni, e anche alle assoluzioni. Insomma, ai processi di Silvio. Domanda: ma davvero si pensa dopo vent'anni a una persecuzione della magistratura (per carità, solo di una parte, quando è assolto o prescritto mi pare vada benissimo...) nei confronti del principale (sì, avete letto bene...) uomo politico italiano degli ultimi vent'anni? Provate a chiudere gli occhi, a immaginare questa caterva di processi fatta a uno che non fosse lui? Ci sarebbe davvero chi sosterrebbe in buona fede e con un briciolo di ragione la tesi di una persecuzione giudiziaria?

Lo so, il punto è che si pensa ai "mandanti", a una sinistra sconfitta elettoralmente e politicamente troppo spesso (e indietro nei sondaggi anche ora) che vuole rovesciare il tavolo nelle Aule di Giustizia. Facciamo dunque uno sforzo, lasciamo stare per un momento la Sinistra e tutto ciò che si porta con sé. Rimaniamo ai processi, al sostituto procuratore nel caso di Ruby, Annamaria Fiorillo, condotta specchiata nella vicenda, un giudice che solo per aver fatto quello che avrebbe fatto con chiunque, qualsiasi cognome avesse avuto, è censurata dal CSM, chissà come mai (lo sappiamo come mai: il CSM è politicizzatissimo, e quindi deve "sistemare" le cose per bene...).

Davvero non si riesce a immaginare che processare e condannare Berlusconi se è colpevole possa non essere "soltanto" un fatto politico? Una manovra degli avversari politici in mancanza d'altro? E forza, andiamo...

P.S. Anche per questo nell'ultimo articolo avevo parlato di legge elettorale, e di "Mattarellum" (più che discutibile) come male minore e immediato per votare non più con l'orrendo "Porcellum" che va bene a tutti, in primis a Berlusconi che lo ha escogitato. Ma invece di ragionare così, mi si è fatto passare nei commenti per difensore del "Mattarellum", e nel frattempo non faranno nulla...Okay, okay... 

Articolo tratto da Tiscali 

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