Cari/e,
ci rivolgiamo direttamente ad ognuno/a di voi in questo momento di grave crisi economica e di difficile quadro politico.
ci rivolgiamo direttamente ad ognuno/a di voi in questo momento di grave crisi economica e di difficile quadro politico.
Come saprete, a Giugno di quest’anno, una straordinaria mobilitazione ha portato 27 milioni di Italiani a votare ai referendum e a far vincere i Sì affermando, così, la volontà del popolo italiano di far uscire l’acqua dal mercato e dalla sua messa a profitto.
Ma, oltre a questo, il significato di quel voto era una netta presa di parola contro la speculazione sui beni comuni e la spasmodica rincorsa al mercato.
Inoltre la partecipazione è stata tale da esprimere la volontà dei cittadini e delle cittadine di protagonismo nelle scelte politiche di questo paese come da anni non si vedeva con tanta forza.
Inoltre la partecipazione è stata tale da esprimere la volontà dei cittadini e delle cittadine di protagonismo nelle scelte politiche di questo paese come da anni non si vedeva con tanta forza.
Per questo, probabilmente, i poteri forti, i privatizzatori e il passato governo e buona parte dell’opposizione si sono affrettati ad agirare e ignorare quel voto e le sue conseguenze. A oggi il referendum è stato disatteso e, in molte parti di Italia, si è proceduto palesemente ad agire in modo contrario.
Per questo abbiamo indetto la Manifestazione Nazionale del 26 Novembre, per difendere i risultati referendari, i beni comuni e la democrazia.
Per questo abbiamo indetto la Manifestazione Nazionale del 26 Novembre, per difendere i risultati referendari, i beni comuni e la democrazia.
Ma, nel frattempo, il Governo è cambiato e, oggi, ci troviamo con un nuovo governo tecnico, guidato dal Prof. M. Monti, che pare fortemente intenzionato a procedere con le privatizzazioni. Per questo la nostra mobilitazione assume un ulteriore senso che è quello di affermare che alla crisi di questo modello, in cui i mercati sono predominanti, non si può rispondere con ancora più mercato.
Chiediamo che in un contesto così delicato il governo rispetti la volontà popolare ed agisca di conseguenza.
E la manifestazione del 26 servirà anche a dire questo: se non saranno le istituzioni a far rispettare il voto lo faranno direttamente i cittadini con la campagna di “obbedienza civile” che, rispettando l’esito referendario, esigeranno da subito l’eliminanzione dei profitti dalle bollette. Se questo non accadrà, si procederà con l’autoriduzione di massa in tutta Italia.
Per tutto questo vi chiediamo di visitare il nostro sito (www.acquabenecomune.org) per conoscere i dettagli della manifestazione e informare tutte le persone che conosci (al seguente link è possibile scaricare i materiali).
Perchè vogliamo costruire una giornata in cui siano le donne e gli uomini di questo paese ariprendersi la piazza e la democrazia, invitando ad essere presenti tutte e tutti quelli che condividono questi contenuti e le nostre forme di mobilitazione, portando le energie migliori di una società in movimento, che, tra la Borsa e la Vita, ha scelto la Vita.
E un futuro diverso per tutte e tutti.
I referendari fanno bene a chiedere che parlamento e governo siano conseguenti rispetto ai risultati del referendum, ottenuti anche grazie all'impegno di forze politiche e singoli cittadini che pure non erano tra i promotori.
RispondiEliminaNon si capisce però da dove traggano la convinzione che il governo presieduto da Monti, nato da pochi giorni, abbia l'intenzione di non rispettare la volontà popolare.
Mi pare che sarebbe opportuno attendere di vederlo all'opera, prima di "fasciarsi la testa".
A meno che non si pensi che Berlusconi (e il suo governo) e Monti (e il suo governo) siano la stessa cosa.
In questo caso, mi verrebbe da pensare che i capi del movimento referendario non abbiano capito ciò che è accaduto in Italia nei giorni scorsi.
Ma voglio credere che le cose non stiano così.
No, semplicemente leggono i giornali e se si chiede la liberalizzazione dei servizi pubblici una sola cosa significa e fortunatamente i referendari non si fanno infinocchiare con le parole. E' infatti palese che i lobbisti nelle strutture europee e più vogliono una Bolkenstein allargata su tutto in Italia, l'Italia, decisamente meglio della Grecia, è infatti terreno di sperimentazione in Europa di quelle che sono le misure strutturali adottate da sempre nei paesi del Sud del Mondo ma cheora si vuole implementare nei paesi più strutturati.
RispondiEliminaLa politica ha calato le brache con la finanza (come la Lega con il Governo Berlusconi) e ora ne assume tutte le conseguenze, la politica è fatta dalla finanza, e se non ti va bene, te la fai andare bene.
E' la conseguenza delle decisioni prese, baby, peccato però che i .azzi sono nostri e non della politica. Fai un pò te...pure il Financial Times due settimane fa ha scritto nell'editoriale centrale che forse Marx aveva ragione.
Sarò considerato vetero comunista, anche se questa definizione non calza molto su di me, ma tra capitale e lavoro si è scelto da sempre il primo, e ora ci si lamenta? poverini, brutto fare figure di m... vero?
Cosa si dice in questi casi...ve lo avevamo detto, e non solo noi di Rifo....ma milioni di persone nel mondo.
SimoPrc