venerdì 8 marzo 2013

LE BUGIE SU QUELLO CHE MANGIAMO. UN SAGGIO PER DIFENDERCI


Una sostanza non è necessariamente più benigna solo perché è stata prodotta dalla natura. In libreria per Chiarelettere l'edizione aggiornata di "Pane e bugie", un vaccino contro i pericoli della cattiva informazione e dei luoghi comuni a tavola




Se vi dicessi che nella tazza di caffè che sorseggiate ogni mattina ci sono delle molecole cancerogene per i ratti continuereste a berla? 
Una sostanza non è necessariamente più benigna solo perché è stata prodotta dalla natura, sarebbe bello se fosse così, ma purtroppo è solo un luogo comune. 
Dopo avere letto per tanto tempo sui giornali e sui media discorsi che avevano a che fare con l'alimentazione, ma non erano quasi mai supportati da una documentazione scientifica mi sono un po' irritato e ho deciso di scrivere il punto di vista di un chimico rispetto a molti temi di cui si parla troppo spesso a sproposito, su che cosa è naturale, su che cosa faccia bene o male, quali benefici, veri o presunti, diano l'agricoltura biologica o il chilometro zero.
Adesso è molto di moda, tutto deve essere a chilometro zero perché- ci dice spesso la pubblicità- siamo più ecosostenibili se mangiamo unicamente cose prodotte in un raggio di pochissimi chilometri. Sarebbe bello se fosse così, ma purtroppo se si analizzano le ricerche scientifiche fatte in questo campo si scopre che non è vero. Prendiamo l'esempio delle mele: noi siamo abituati a trovarle tutto l'anno al supermercato ma in realtà le mele si raccolgono a fine estate, autunno, a seconda delle diverse varietà. 
Se le compriamo ad aprile è chiaro che queste mele, italiane, sono comunque state immagazzinate per vari mesi, refrigerate in atmosfera controllata, e tutto questo richiede energia; se io invece prendo delle mele che mi arrivano dall'altro capo della terra, dove le stagioni sono invertite, è vero che c'è una distanza molto maggiore da coprire, ma non ho dovuto consumare energia per tenerle refrigerate per mesi. 
Ancora una volta le cose sono molto meno "belle" e assai più complesse di quanto potremmo aspettarci, quindi secondo me per analizzare questi temi è necessario un approccio scientifico, ecco perché ho deciso di scrivere un libro riguardo a questi temi. 
Spesso ci vogliono vendere degli alimenti sostenendo che facciano bene all'organismo, che non contengano elementi nocivi o che siano più nutrienti di altri. Io in questo libro ho cercato di dare una metodologia per capire se sia vero: gli alimenti biologici sono davvero nutrizionalmente migliori? Sì o no? I soldi in più che il consumatore è disposto a spendere hanno una reale motivazione scientifica? Il lettore trova parziali risposte in questo libro, parziali perché spesso la ricerca scientifica non è arrivata a conclusioni nette, come invece fanno intendere i messaggi pubblicitari. 
E così via per tanti altri argomenti. 
Leggendo questo libro il lettore è più consapevole di quello che mangia e risparmia anche

Dario Bressanini 

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