venerdì 6 settembre 2013

SLOT, AZZARDO DI GOVERNO

Il governo prova a fare un favore alla lobby dei giochi d'azzardo, ma il Parlamento lo stronca, approvando giovedì 5 settembre un ordine del giorno della Lega, con parere contrario dell'Esecutivo, in cui si prevede una moratoria di 12 mesi per l'apertura di nuovi centri per i giochi d'azzardo.

Secondo il sottosegretario all'economia Giorgetti la richiesta rappresenta un "termine così perentorio da risultare inapplicabile, se non creando un conflitto con i diritti esistenti dei concessionari che hanno vinto le gare e perdendo 6 miliardi di gettito", e annuncia l'intenzione di rimettere la delega ai giochi nelle mani del Ministro. Infatti il Ministero dell'Economia e delle Finanze ha spiegato che la mozione è inapplicabile perché il Governo compirebbe un atto illegittimo. Ma l'ultimo capitolo sui giochi d'azzardo, con il mare di polemiche annesse, si era aperto con il decreto Imu varato dal Governo. Il testo prevede, per coprire le spese della cancellazione della tassa, un condono tombale per le imposte non versate dalle 10 società che in Italia controllano circa 200 mila slot machine. Un vero e proprio colpaccio per i gestori che potranno saldare senza ulteriori controlli da parte del ministero dell'Economia un debito con l'erario arrivato intorno ai 2,5 miliardi di euro, versando appena 600 milioni. 

La mozione di M5S che proponeva tra le altre cose proprio la cancellazione dell'articolo 14 del decreto non è stata approvata.
Si rinuncerà all'intera cifra, insomma, con la speranza di ricevere subito qualcosa per far cassa: eppure i trucchi per occultare le proporzioni del fiorente giro d'affari sono noti da tempo, tanto che tre funzionari dei monopoli di Stato sono finiti anch'essi a giudizio per aver facilitato, o quanto meno chiuso gli occhi, sul grande imbroglio perpetrato tra il 2004 e il 2006: ben 130 mila macchine su 200 mila dislocate in Italia non erano collegate al sistema informatico statale (gestito dalla società pubblica Sogei) che avrebbe dovuto monitorare le giocate e tenere conto degli incassi. Spina staccata e quattrini nascosti nelle tasche di 10 società italiane e straniere, alcune con sedi nei paradisi fiscali: si tratta di Sisal Slot, Cogetech, Gamenet, Hbg, Snai, Gmatica, Gtech, Cirsa Italia, Codere e la Bplus del faccendiere Francesco Corallo, oggi agli arresti domiciliari in Italia dopo una lunga latitanza a Santo Domingo, figlio del boss di Cosa nostra Gaetano Corallo. 

Un regalo da due miliardi di euro dello Stato ai gestori delle slot machine fantasma: a beneficiarne saranno in buona parte personaggi già noti per casi di evasione fiscale, o imprenditori molto vicini ad alcuni esponenti del Partito Democratico, e per coprire la differenza tra i 2,5 miliardi dovuti e gli appena 600 che verranno incassati Letta ha annunciato tagli alle forze di polizia, ai vigili del fuoco e alla lotta all'evasione fiscale.
di Redazione Cadoinpiedi.it 

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