lunedì 15 luglio 2013

PD, modifiche alla legge del ’57. Berlusconi non più ineleggibile

Della serie: siccome non ci siamo fatti abbastanza male con le ultime martellate sui gioielli di famiglia, alloracontinuiamo con martellate più forti, per entusiasmare ancora di più il nostro (oramai esiguo) elettorato e regalare slogan e colpi in canna a Beppe Grillo e al Movimento Cinque Stelle.
Oramai la filosofia tafazziana del Partito Democratico sembra essere questa. Tra improbabili giustificazioni (ripetute a pappagallo dai trinariciuti di partito, che convincono sempre meno anche se stessi) e dichiarazioni smentite due secondi dopo, non ha torto chi dice che il PD sta navigando a vista.
E così spunta un disegno di legge per rimettere mano alla legge 361 del 1957, quella che sancisce l’ineleggibilità di Silvio Berlusconi. Presentato in data 20 giugno, il disegno di legge n. 853 vede come primi firmatari  Massimo Mucchetti e Luigi Zanda, capogruppo PD a Palazzo Madama. Gli altri firmatari sono Fedeli, Marini, Chiti, Gotor, Mirabelli, Migliavacca, Tomaselli, Tonini, Tocci, Guerrieri, Del Barba, Collina, Di Giorgio, Corsini, Zanoni, Lo Moro, Tronti, Pizzetti, Mauro Marino, Dirindin, Fattorini, Pagliari e Rita Ghedini.
Come si evince nel testo della legge, a pagina 4,
La principale novità del disegno di legge è rappresentata dalla proposta di qualificare come cause di incompatibilità le situazioni finora definite come cause di ineleggibilità dall’articolo 10 del decreto del Presidente della Repubblica n. 361 del 1957.
In soldoni, questo significa che una volta preso atto che Silvio Berlusconi è l’azionista di controllo di una società che ha concessioni dallo Stato, non sarà più considerato ineleggibile (e quindi non decadrà immediatamente d’ufficio), ma potrà attendere altri 12 mesi in Senato per decidere se mantenere il seggio parlamentare e vendere le proprie aziende o viceversa.
Il disegno non è stato ancora calendarizzato, ma fa riflettere che ben prima di tutto questo putiferio, 22 giorni fa nel PD già si portassero avanti con il lavoro, per cercare di “disinnescare la mina Berlusconi” sul governo Letta e quindi farlo durare il più a lungo possibile.
Ma dico, è proprio così difficile per una volta tanto fare qualcosa di sinistra? No?

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