mercoledì 19 settembre 2012

Quasi 28mila scuole in zone a rischio sismico. Una su due non ha l’agibilità

Roma, 17 settembre – In Italia 27.920 edifici scolastici sono in aree potenzialmente a elevato rischio sismico. L’allarme arriva dal Consiglio nazionale dei geologi, Cng, che cita i risultati del recente studio condotto dal proprio centro studi su dati Cresme, Istat e Protezione Civile.
Ben 4.856 tra questi istituti si trovano in Sicilia, 4.608 in Campania, 3.130 in Calabria, 2.864 in Toscana e 2.521 nel Lazio. Per quanto concerne il rischio idrogeologico, cambia la graduatoria: gli edifici in aree “a rischio potenziale elevato” sono 6.122 totali, di cui 994 in Campania (il 19% del totale), 815 in Emilia Romagna (18%) e 629 in Lombardia (6%). Inoltre, come si evince anche da un rapporto di Legambiente, “molte di queste scuole sono state costruite prima del 1974, anno in cui sono entrate in vigore le norme antisismiche, e addirittura alcuni edifici sono stati costruiti prima del 1900”, afferma Gian Vito Graziano, presidente dei geologi italiani.
“Molti edifici scolastici necessiterebbero di manutenzione urgente - avverte Graziano - , e in particolare il sud e le isole hanno un patrimonio edilizio scolastico vecchio. In alcuni casi abbiamo edifici che inizialmente erano nati come abitazioni o come caserme e quasi una scuola su due non ha il certificato di agibilità. Oggi rileviamo una accresciuta attenzione nei confronti della sicurezza delle scuole, anche da parte del governo nazionale, che si sta sforzando di reperire le somme necessarie agli interventi, ma occorre anche un approccio programmato che modifichi il quadro complessivo”.

Egazette

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