Al posto di militari e mezzi vorrebbero veder sfilare lavoratori e famiglie. Numerose associazioni, molte delle quali di ispirazione cristiana, contestano la parata. Ecco cosa chiedono.
Foto di www3.corpoforestale.it
Il prossimo 2 giugno, invece di carri armati e missili, vorrebbero veder sfilare lavoratori e famiglie. Numerose associazioni, molte delle quali di ispirazione cristiana, contestano la parata militare organizzata a Roma lungo i Fori Imperiali in occasione della Festa della Repubblica.
Tanti faticano a riconoscersi in quella che considerano un'inutile esibizione di macchine da guerra. Inutile e dispendiosa, visto che la parata dovrebbe costare circa 4 milioni di euro: spesa assurda secondo le associazioni, che sostituirebbero volentieri il carosello delle Forze armate con una riflessione sull'Italia "reale" e sui valori di pace e nonviolenza inscritti nel Dna della nostra Repubblica. Tanto più in un momento difficile, con la crisi che non risparmia nessuno e milioni di persone costrette a lottare per non andare a fondo. Per chi ha conosciuto da vicino il potere distruttivo delle armi, l'idea di una parata militare è quanto mai inaccettabile.
Tanti faticano a riconoscersi in quella che considerano un'inutile esibizione di macchine da guerra. Inutile e dispendiosa, visto che la parata dovrebbe costare circa 4 milioni di euro: spesa assurda secondo le associazioni, che sostituirebbero volentieri il carosello delle Forze armate con una riflessione sull'Italia "reale" e sui valori di pace e nonviolenza inscritti nel Dna della nostra Repubblica. Tanto più in un momento difficile, con la crisi che non risparmia nessuno e milioni di persone costrette a lottare per non andare a fondo. Per chi ha conosciuto da vicino il potere distruttivo delle armi, l'idea di una parata militare è quanto mai inaccettabile.
Don Renato Sacco (Pax Christi) è stato molte volte in Irak, anche durante la guerra. «Possibile che il solo modo per celebrare la nostra Repubblica sia l'esibizione muscolare della violenza? – si domanda - Possibile che le eccellenze del nostro Paese si riducano a una carrellata di strumenti di morte? Me lo chiedeva nel 2003 una catechista di Mosul, ricordandomi anche le tante armi vendute dall'Italia al regime di Saddam Hussein: "Ma voi sapete ragionare solo con le armi?"». Don Renato, sacerdote della diocesi di Novara, abita non lontano dalla base militare di Cameri, dove verranno assemblati gli ormai noti (perché discussi) cacciabombardieri F-35. «Parliamo di velivoli di attacco e non di difesa, concepiti per trasportare anche testate nucleari. Come possiamo ritenerci 'soddisfatti' se il Governo ne acquisterà 'solo' 90 anziché 131?».
E' in scelte politiche come questa che secondo don Renato Sacco si scorgono i segnali di «una pericolosa e persistente cultura della guerra, spesso nascosta dietro la retorica della difesa dei valori della nostra civiltà. Ma proprio perché nei momenti di crisi la retorica si fa strada più facilmente e rischia di degenerare, ora più che mai non bisogna abbassare la guardia». «Una festa – spiega ancora il sacerdote – dovrebbe essere un momento di convivialità e di incontro. Quando invece prevale la violenza si parla di "festa degenerata". Sappiamo bene che le armi sono di per sé distruttive. Infatti, come ci ricorda il magistero della Chiesa, in particolare nel documento "La Santa Sede e il Disarmo" del 1976 "gli armamenti, anche se non messi in opera, con il loro alto costo uccidono i poveri, facendoli morire di fame" . Se ragioniamo con questa logica, dunque, una sfilata di armi non è altro che una festa degenerata».
Ben diversa la variegata e coloratissima "parata" che don Renato avrebbe in mente: «Mi piacerebbe veder sfilare i credenti accanto ai non credenti, i lavoratori ma anche i tanti disoccupati, i precari, gli studenti, gli artisti, gli sportivi, le persone disabili, i missionari, le casalinghe, i pensionati. Insomma, tutti quelli che rappresentano il vero motore del Paese. E soprattutto vorrei veder sfilare tanti giovani».
E' in scelte politiche come questa che secondo don Renato Sacco si scorgono i segnali di «una pericolosa e persistente cultura della guerra, spesso nascosta dietro la retorica della difesa dei valori della nostra civiltà. Ma proprio perché nei momenti di crisi la retorica si fa strada più facilmente e rischia di degenerare, ora più che mai non bisogna abbassare la guardia». «Una festa – spiega ancora il sacerdote – dovrebbe essere un momento di convivialità e di incontro. Quando invece prevale la violenza si parla di "festa degenerata". Sappiamo bene che le armi sono di per sé distruttive. Infatti, come ci ricorda il magistero della Chiesa, in particolare nel documento "La Santa Sede e il Disarmo" del 1976 "gli armamenti, anche se non messi in opera, con il loro alto costo uccidono i poveri, facendoli morire di fame" . Se ragioniamo con questa logica, dunque, una sfilata di armi non è altro che una festa degenerata».
Ben diversa la variegata e coloratissima "parata" che don Renato avrebbe in mente: «Mi piacerebbe veder sfilare i credenti accanto ai non credenti, i lavoratori ma anche i tanti disoccupati, i precari, gli studenti, gli artisti, gli sportivi, le persone disabili, i missionari, le casalinghe, i pensionati. Insomma, tutti quelli che rappresentano il vero motore del Paese. E soprattutto vorrei veder sfilare tanti giovani».
E' questa una riflessione che si incontra anche nelle parole di don Tonio Dell'Olio, responsabile Settore Internazione di Libera, rete di associazioni impegnate contro le mafie: «Prima ancora che per questioni economiche critichiamo la parata per tutto quello che rappresenta. Oltretutto le forze armate, non dimentichiamolo, hanno già una loro festa, che si celebra ogni anno il 4 novembre». Secondo don Tonio, per festeggiare davvero il 2 giugno bisognerebbe cambiare rotta: «aprire gli occhi sulle reali priorità del Paese, soprattutto sulle fasce deboli, che in questo momento stanno pagando il prezzo più alto della crisi, come dimostrano le file interminabili di chi si affolla davanti a mense per i poveri, sportelli d'ascolto e servizi sociali».
Ma a don Tonio, sacerdote impegnato nella lotta contro le mafie, c'è un aspetto che sta particolarmente a cuore: «Purtroppo vediamo aumentare il numero dei giovani che si inseriscono nei vari clan malavitosi. E troppe volte ci illudiamo che la criminalità organizzata si combatta solo con gli strumenti repressivi, dimenticando che la prevenzione si fa innanzi tutto con politiche sociali adeguate e con l'azione culturale». Anche per questo, conclude il sacerdote, «mi piacerebbe che nella sfilata del 2 giugno ci fosse uno spazio per i parenti delle vittime di mafia».Le associazioni coinvolte nella protesta esortano i cittadini a segnalare sul sito del Governo la parata del 2 giugno come spreco. Invitano anche gli interessati a scrivere una lettera di dissenso indirizzata al presidente Napolitano. In particolare il movimento Pax Christi ha preparato una sorta di "lettera aperta comune", che ciascuno può "personalizzare" in base alle proprie sensibilità.
Ma a don Tonio, sacerdote impegnato nella lotta contro le mafie, c'è un aspetto che sta particolarmente a cuore: «Purtroppo vediamo aumentare il numero dei giovani che si inseriscono nei vari clan malavitosi. E troppe volte ci illudiamo che la criminalità organizzata si combatta solo con gli strumenti repressivi, dimenticando che la prevenzione si fa innanzi tutto con politiche sociali adeguate e con l'azione culturale». Anche per questo, conclude il sacerdote, «mi piacerebbe che nella sfilata del 2 giugno ci fosse uno spazio per i parenti delle vittime di mafia».Le associazioni coinvolte nella protesta esortano i cittadini a segnalare sul sito del Governo la parata del 2 giugno come spreco. Invitano anche gli interessati a scrivere una lettera di dissenso indirizzata al presidente Napolitano. In particolare il movimento Pax Christi ha preparato una sorta di "lettera aperta comune", che ciascuno può "personalizzare" in base alle proprie sensibilità.
Un appello al Capo dello Stato arriva anche dal Cipsi (Coordinamento Iniziative Popolari di Solidarietà Internazionale). «Stiamo soffrendo le convulsioni di una crisi senza precedenti – sottolinea Guido Barbera, presidente Cipsi - con una disoccupazione crescente che colpisce soprattutto i giovani e le donne. Aumentano i numeri della cassa integrazione che spesso diventa la via per arrivare alla mobilità e, quindi, al licenziamento. Assistiamo quasi quotidianamente ad una inquietante catena di suicidi da parte di piccoli imprenditori che non riescono più ad andare avanti. Il potere d'acquisto dei salari continua a diminuire e non si riesce a trovare risposta al dramma di almeno 350.000 esodati senza lavoro e senza diritto alla pensione. Non si può pensare di festeggiare la nostra Repubblica ignorando queste situazioni».
«La politica è latitante, rappresentata da partiti che arrancano, incapaci di dare qualsiasi segnale di riforma e di cambiamento – fa eco Eugenio Melandri, storica voce impegnata per il disarmo, direttore della rivista "Solidarietà Internazionale" - Le cosiddette riforme continuano a essere solo annunciate, mentre le poche che si fanno vengono sistematicamente corrette per rispondere alle lobby più potenti e più forti. E i cittadini più anonimi restano inascoltati». Ecco perché, secondo il Cipsi, la parata militare del 2 giugno rappresenta «un vero e proprio vulnus al buon senso di qualsiasi persona o famiglia che trovandosi in difficoltà comincia a tagliare le spese meno necessarie».
Massimo Paolicelli, della campagna Sbilanciamoci.
«Risparmiando i 4 milioni di euro della parata militare sarebbe possibile avviare al servizio civile 700 ragazzi». Non ha dubbi Massimo Paolicelli, presidente dell'Associazione Obiettori Nonviolenti e portavoce della campagna "Sbilanciamoci!". «I Governi insistono nel voler celebrare la Festa della Repubblica con una parata militare costosa, retorica e anacronistica. Intanto l'esperienza di chi quotidianamente svolge attività utili per la comunità, accanto a bisognosi, disabili, malati e anziani, rischia di naufragare».
Da tempo infatti il servizio civile volontario naviga in cattive acque, proprio per carenza di fondi. Negli ultimi mesi il ministro Andrea Riccardi (che ha ricevuto dal premier Monti la delega in materia) ha più volte ribadito il suo desiderio di salvare questa istituzione dal baratro, ma al momento il sistema continua a essere paralizzato. Con le risorse ridotte a lumicino, immaginare nuovi bandi volontari per i prossimi anni diventa quasi impossibile: i ragazzi che in questi mesi stanno svolgendo il servizio rischiano di essere gli ultimi.
Da tempo infatti il servizio civile volontario naviga in cattive acque, proprio per carenza di fondi. Negli ultimi mesi il ministro Andrea Riccardi (che ha ricevuto dal premier Monti la delega in materia) ha più volte ribadito il suo desiderio di salvare questa istituzione dal baratro, ma al momento il sistema continua a essere paralizzato. Con le risorse ridotte a lumicino, immaginare nuovi bandi volontari per i prossimi anni diventa quasi impossibile: i ragazzi che in questi mesi stanno svolgendo il servizio rischiano di essere gli ultimi.
«Naturalmente siamo contrari all'idea stessa di parata – spiega Paolicelli –Vorremmo che il 2 giugno si festeggiasse una Repubblica fondata sul lavoro e non sulle armi. Quest'anno, poi, la sfilata ci sembra una scelta particolarmente assurda, uno schiaffo a chi ha perso il lavoro e non arriva alla terza settimana del mese. Sappiamo che la macchina organizzativa è già in movimento da settimane, ma ci rivolgiamo al presidente Napolitano, nella speranza che un suo intervento possa bloccare questo inutile spreco». Parata o no «invitiamo tutti a una manifestazione alternativa che stiamo organizzando alla Città dell'Altra Economia, quartiere Testaccio, con un ampio programma dalle 18 alle 24. Sarà un momento di riflessione e nello stesso tempo una festa, sobria e allegra».
C'è anche chi, nonostante le contestazioni, alla parata intende partecipare, nella convinzione che possa essere un modo per far conoscere il messaggio nonviolento del servizio civile. «Fino all'anno scorso sfilavamo su una camionetta militare, cosa che non dava dignità alla nostra differenza nel modo di difendere la Patria» ha dichiarato giorni fa Corrado Castobello, uno dei quattro rappresentanti nazionali dei giovani in servizio civile: «Quest'anno, invece, avremo la possibilità di sfilare a piedi, come avevamo richiesto in passato. Inoltre saremo annunciati come forza non armata e non violenta e dunque parteciperemo in modo più convinto».
Ma anche su questi punti non sono mancate le polemiche. In vista della parata, infatti, i 41 ragazzi coinvolti stanno frequentando un piccolo corso di preparazione. «L'obiettivo non è imparare a marciare – ha precisato nei giorni scorsi Castobello - ma semplicemente a usare un passo cadenzato, per essere più ordinati». Nel frattempo, però, sono state pubblicate sulla pagina Facebook dell'Unsc (Ufficio Nazionale Servizio Civile) alcune fotografie delle preparazione. Queste immagini hanno fatto discutere: molti vi hanno visto un vero e proprio "addestramento alla marcia". «Apprendiamo dalla rete con stupore che ai giovani del servizio civile sia stato chiesto di marciare con passo militare – ha dichiarato in una nota Enrico Maria Borelli, presidente Amesci (Associazione Mediterranea per la Promozione e lo Sviluppo del Servizio Civile) – La partecipazione dei volontari alla parata ha senso se si consente al mondo del servizio civile di esprimere il valore civile e civico dell'impegno dei giovani. Irreggimentarli come fossero soldati rischia di richiamare un approccio culturale superato. Ci auguriamo che l'Unsc voglia rimediare subito a quella che ci appare come un'iniziativa incomprensibile».
La risposta dell'Unsc non si è fatta attendere: «I volontari, che hanno aderito liberamente, non marceranno, ma cammineranno davanti al capo dello Stato e alle altre autorità in modo coordinato – ha dichiarato Federico Fauttilli, capo dell'Unsc - La partecipazione del servizio civile alla manifestazione del 2 giugno è una tradizione che va avanti da ormai vari anni. Sfilano i Vigili del fuoco, la Croce rossa, la Protezione civile e, anche su richiesta degli stessi ragazzi, ci sembra giusto far conoscere e apprezzare il ruolo attivo che essi svolgono all’interno del Paese e anche all’estero. La preparazione alla parata, che è arduo definire addestramento, avviene necessariamente sotto il coordinamento dei militari, che sono gli organizzatori, e non comporta alcun aggravio di spese».
Parole che comunque non hanno tranquillizzato il mondo pacifista.«L'unica marcia che ci piace è la Perugia-Assisi, per la pace e il disarmo – ha dichiarato Mao Valpiana, presidente nazionale Movimento Nonviolento – Non possiamo accettare che la presenza dei giovani del servizio civile alla parata del 2 giugno sia "sotto il comando dei militari". La difesa nonviolenta della patria, riconosciuta dalle sentenze della Corte costituzionale, deve avere pari dignità e piena autonomia».
In tempi così burrascosi, forse un segno concreto vale più di molte parole. Per questo, il 2 giugno, gli enti della Cnesc (Conferenza Nazionale Enti di Servizio Civile) hanno deciso di tener aperte le loro sedi, per permettere a cittadini e istituzioni (l'invito è rivolto in particolare al premier Monti e al ministro Riccardi) di toccare con mano le tante e preziose attività svolte ogni giorno dai volontari. «Le sedi sono luoghi in cui si stanno scrivendo storie di pace e di giustizia – afferma Primo Di Blasio, presidente Cnesc – luoghi dove i giovani sono protagonisti attivi di quel sogno dei padri costituenti di un'Italia unita, solidale, che ripudia la guerra e costruisce la pace».
La risposta dell'Unsc non si è fatta attendere: «I volontari, che hanno aderito liberamente, non marceranno, ma cammineranno davanti al capo dello Stato e alle altre autorità in modo coordinato – ha dichiarato Federico Fauttilli, capo dell'Unsc - La partecipazione del servizio civile alla manifestazione del 2 giugno è una tradizione che va avanti da ormai vari anni. Sfilano i Vigili del fuoco, la Croce rossa, la Protezione civile e, anche su richiesta degli stessi ragazzi, ci sembra giusto far conoscere e apprezzare il ruolo attivo che essi svolgono all’interno del Paese e anche all’estero. La preparazione alla parata, che è arduo definire addestramento, avviene necessariamente sotto il coordinamento dei militari, che sono gli organizzatori, e non comporta alcun aggravio di spese».
Parole che comunque non hanno tranquillizzato il mondo pacifista.«L'unica marcia che ci piace è la Perugia-Assisi, per la pace e il disarmo – ha dichiarato Mao Valpiana, presidente nazionale Movimento Nonviolento – Non possiamo accettare che la presenza dei giovani del servizio civile alla parata del 2 giugno sia "sotto il comando dei militari". La difesa nonviolenta della patria, riconosciuta dalle sentenze della Corte costituzionale, deve avere pari dignità e piena autonomia».
In tempi così burrascosi, forse un segno concreto vale più di molte parole. Per questo, il 2 giugno, gli enti della Cnesc (Conferenza Nazionale Enti di Servizio Civile) hanno deciso di tener aperte le loro sedi, per permettere a cittadini e istituzioni (l'invito è rivolto in particolare al premier Monti e al ministro Riccardi) di toccare con mano le tante e preziose attività svolte ogni giorno dai volontari. «Le sedi sono luoghi in cui si stanno scrivendo storie di pace e di giustizia – afferma Primo Di Blasio, presidente Cnesc – luoghi dove i giovani sono protagonisti attivi di quel sogno dei padri costituenti di un'Italia unita, solidale, che ripudia la guerra e costruisce la pace».
Fonte: www.famigliacristiana.it
tornato dal Saudi... pronto (o quasi...) per l'Egitto.
RispondiEliminapoverino il nostro presidente della repubblica...
RispondiElimina...mi fa compassione...
...motivare il buttar via milioni di euro nella parata del 2 giugno con la solidarietà ai terremotati e come forma di dimostrazione di quanto siamo uniti...
...oppure viene utilizzato come comparsa di scherzi a parte...
...poverino...mi fa compassione...
SimoPrc
Basterebbe dire che non si è d'accordo col Presidente, o magari che sta sbagliando.
RispondiEliminaTutto il resto ("poverino" ..."fa compassione"..."comparsa di scherzi a parte") non è ironia, è dileggio, che non fortifica le ragioni di chi dissente.
E non è questione di lesa maestà, tanto più che siamo in repubblica.
E' questione che, oltre un certo limite, anche il famigerato dito medio di Bossi contro i detrattori della cosidetta Padania parrebbe allora giustificabile.
perchè? io mica volevo dire di non essere d'accordo o che sta sbagliando, intendevo proprio dire che lo compatisco, l'italiano è una lingua ricca di parole, ognuna con il proprio significato peculiare, perchè devo semplificare il concetto? Capisco bene le motivazioni che lo portano a fare la figura del fuori dal mondo pur di legittimare uno spreco assurdo di milioni solo per una questione d'immagine, ma dire che lo si fa per dimostrare che l'italia è unica significa essere consapevoli di attendere una valangata di improperi, oppure sperare che gli italiani siano così ebeti da crederci. Così ha solamente dato l'ennesima prova della lontananza delle istituzioni alte dalla cittadinanza, e visto che personalmente credo fortemente nella repubblica, nei suoi organi e nella costituzione che ne è alla base. Già si sono buttati soldi per degli F35 che allo stato attuale sono inutili (non mi sembra che l'Italia sia in guerra o sia in attesa di entrarci, e neppure deve iniziare una pseudo missione di pace bombardando qua e la), era proprio necessario questo ulteriore sperpero?
RispondiEliminaFossi un complottista penserei che sta facendo di tutto per mandare in vacca tutto il sistema partitico, sfortunatamente però penso solamente che sia lo specchio della classe politica attuale, mediocre e debole nella sua funzione di garanzia per non sollevare polveroni. Quindi non interessato particolarmente a risolvere le questioni, ma a trovare accomodamenti i più dolci possibili.
Il certo limite comunque non è superato dalle mie esternazioni (compatire o l'ironizzare non può essere paragonato a volgarità o offese), il certo limite è superato da questo continuo due pesi per due misure.
E mi dispiace, non riesco a rimanere indifferente, m'indigno, visto che ci tengo, e ritengo che questo schifo di accomodamenti sono la metastasi di questo sistema che non vuole rinnovarsi ma solo sistemarsi...
vabbè...faccio per un minuto l'ossequioso...grazie Presidente per tutto quello che fai, grazie a te si che mi sento tutelato...
ma va la...
SimoPrc
Lo sperpero di soldi per l'acquisto degli F35 fa parte di una commessa regolata da un accordo la cui penale causata da un eventuale disattesa di acquisto avrebbe comportato l'esborso di una consistente cifra vicina alla condizione convenuta grazie anche agli emendamenti del PD che vede il taglio da 131 F35 a circa 80.
RispondiEliminaSaluti
mi dispiace ma non c'è d'andarne fieri...come vengono trattati i diritti dei cittadini possono essere trattati i diritti dei venditori, basta volerlo...ci fosse stato il default, sarebbero stati acquistati comunque??
RispondiEliminaMessa così allora c'è anche da andare fieri delle penali previste anche sul Ponte sullo Stretto? L'emendamento ha solo cercato di rendere più digeribile l'ennesimo buttar via soldi, ma non bastava già la TAV???? Ma invece di buttarli i soldi pensare ad altro, ad esempio la ricerca? Se non servono gli F35 non ne servono neppure 80 (anzi è decisamente peggio, perchè si sottolinea che non servono), sono 80 ammassi di metallo fatti solo per ungere i soliti meccanismi e per non far sentire tristi e soli i soliti generali.
Complimenti...che tristezza vedere che le condizioni poste dagli altri sono sempre comandamenti divini, le condizioni poste dai cittadini e dai sindacati sono privilegi inutili da buttare. Che schifo, si manda in vacca il significato che sta dietro all'articolo 18 con l'avvallo dei maggiori partiti che evidentemente sono d'accordo a prevedere il licenziamento illegittimo e motivato solo da intenzioni punitive contro chi fa "sindacato" nella propria azienda e poi si acquistano strumenti dedicati all'assassinio seriale di civili, visto che ormai la maggioranza dei morti nelle guerre sono civili.
Ho un conato...
SimoPrc
L'economia italiana si basa solo sugli interessi degli altri...bravi...bene...bis...
RispondiEliminauè presidente...fiero di questi anni eh? Visto che parli di Tav e del fatto che l'italia supererà questo periodo (lo diceva anche il nano pedofilo)ma del tutto il resto te ne guardi bene
clap clap clap
SimoPrc
Simone datti una calmata, nel senso che anche a me piacerebbe che i soldi dei caccia venissero destianti per la sanita' o gli asili nido, ma come c'e dato da sapere, la condizione per cui, pagare una penale, avrebbe causato uno sperpero di denaro tale pari a quello di acquistarne 80, allora penso che il buon senso di una mediazione abbia portato ad assumere quella decisione.
RispondiEliminaE' inutile e strumentale affermare che si poteva evitare punto e basta, penso e son sicuro che se il PD avrebbe potuto evitarlo avrebbe fatto un emendamento per evitarlo.
Quella da fare e' una seria riforma delle forze armate, perche' anche li c'e da avviare una importante riduzione dei costi lasciando intatta l'efficienza.
Per l'articolo 18 non son d'accordo con te.
L'attuale pacchetto, riguardo al tema della flessibilita' in uscita e' stato ampiamente migliorato anche grazie al PD, che te ne piaccia o meno, che ha ottenuto l'eliminazione del concetto di monetizzazione del licenziamento mascherandolo sotto la motivazione di causa economica da parte dell'azienda e in compenso e' migliorata la flessibilita' in entrata, con una valorizzazione del contratto di apprendistato e dei contratti a tempo determinato.
Si poteva fare meglio? forse si, accorpando gran parte di circa 50 contratti di assunzione e sicuramente occorrera' rivedere il capitolo "esodati",
ma rispetto al flusso del mercato attuale, per me non e' di buon senso buttare tutto in vacca, questo si, e agire secondo un conservatorismo che afferma il "meglio ora che dopo" e alora facciamocasino per non cambiare niente.
clap clap :-)
ma cosa stai dicendo????????
RispondiEliminaL'articolo 18 nessuno, nemmeno tu, è ancora riuscito a spiegare perchè provoca una rigidità del mercato del lavoro. La giusta causa esiste già, fa piacere sapere che il pd è per il licenziamento per ingiusta causa visto che con questa vergognosa riforma si da legittimazione ai licenziamenti ingiusti, chiamali come vuoi ma sono ingiusti, fa più trendi categorizzarli nella flessibilità in uscita, bene sono contento, per me è un favore fatto a chi vuole licenziare senza motivazione persone che hanno diritto di lavorare. Capisco che dobbiate motivare un senso logico a questo scempio ma se la priorità nella riforma del lavoro è l'art. 18 a posto siamo. Mi dispiace ma nel mio partito non ci sono membri nè di Builderberger nè di trilateral quindi noi siamo convinti che sono altre le priorità, di sicuro non la finanziarizzazione delle attività produttive.
Per quanto riguarda il primo paragrafo,sorry ma dei caccia non si parla da adesso, si potevano non acquistare prima. Vedi cosa mi fa incazzare del tuo partito, prima che venga deciso qualcosa non lo si può attaccare perchè non è ancora deciso, e dopo non si può più perchè ormai è deciso. Ok, voi ritenete che servivano assolutamente questi 80 caccia o che è la mediazione migliore che potevate ottenere...bene con questa mediazione sono stati spesi soldi inutili per strumenti di guerra mentre per risparmiare io devo andare a lavorare fino ai 70 anni.
Comunque secondo il tuo ragionamento anche il ponte sullo stretto sarà obbligatorio farlo visto che c'è una penale...realpolitik viene chiamata...utile saperlo in vista delle politiche del prossimo anno...
In questo modo si pensa di rinnovare l'italia??? Sotto ricatto dei vari monti, draghi, letta, colaninno ecc ecc sotto ricatto dei club finanziari che hanno provocato questa crisi...che schifo...
darmi una calmata????? ora sono decisamente più inkazzato e indignato altrochè...
tutto in vacca rispetto al modello sociale europeo l'hanno mandato coloro che si sono fatti abbagliare dal neoliberismo (PSE PPE PLE). Mi dispiace ivan, ma voi siete conservatori visto che state riportando la legislazione sociale e di welfare alla riforma crispi. E siete voi che continuate a cambiare tutto per non cambiare nulla. E' stato fatto qualcosa per evitare le speculazioni subite dal 2008 a oggi???????????????????????? E chi è conservatore quindi? Cosa è stato cambiato in questi schifosi mesi di governo monti sul versante che NON riguarda i cittadini ma le banche, le bolle speculative ecc??????????????????????????
Vogliamo mandarla in vacca del tutto e parlare della multiutility che affossa il risultato referendario dello scorso anno?
SimoPrc
...e comunque tranquillo...ho sbollito...non ce l'ho su con te come persona...però contro il partito di cui fai parte eccome...dopotutto c'è un motivo se siamo in due partiti differenti...altrimenti si da ragione a grillo che son tutti uguali ahahah
RispondiEliminaSimoPrc
Non ho detto che l'Art. 18 provoca rigidità del mercato del lavoro, ho detto che anche grazie al PD, oggi il licenziamento per motivazione economica storpiato in modo tale che il padrone può licenziare pagando, non sussiste più, e mi sembra strano che tu non dia atto al PD nella figura di Bersani si sia opposto con tutta la sua forza.
RispondiEliminaCaso mai posso affermare che così' come viene applicato oggi l'Art.18 ha creato una sorta di spartiacque tra chi ha il lavoro garantito e chi no e dalla parte dei no ci sono soprattutto i giovani e le donne.
Il problema l'ho sempre detto non è l'articolo 18 ma è l'aumento della offerta di lavoro che permette di fare le riforme in modo più' adeguato ed equo senza provocare strappi sociali.
Non attacca con me, caro Simone la frase " capisco che dobbiate motivare" perché' allora scendo nei dettagli e ti elenco i provvedimenti voluti e ottenuti dal PD sino ad ora , che per l'Art.18: il principio del reintegro c'è, l'onere della prova non è carico lavoratore come prima, e credo possa rispondere all'ansia diffusa tra milioni di lavoratori.
Tempo determinato : Non è fissato un contributo minimo garantito,ok, ma la sua durata massima è fissata in 36 mesi senza proroga e se la paga base è ritenuta troppo bassa è prevista la conversione e il riconoscimento di contratto illegittimo con risarcimento tra 2,5 e 12 mensilità'.
Si lasciano immutati i contratti a progetto, le collaborazioni occasionali, i contratti a chiamata, ok ma per quelli a Progetto
si evita che quel tipo di lavoro nasconda in realtà' un contratto di lavoro subordinato quando l'attività' del collaboratore è analoga a quella svolta.
Contratto a Chiamata ?
Si prevede l'obbligo di una comunicazione amministrativa, sms , fax, ad ogni chiamata, non sarà' possibile stipulare contratti contratti da giovani under 25 o over 45 e per chiamate in corrispondenza a periodi di vacanza l'indennità dovrà essere corrisposta obbligatoriamente con maggiorazioni.
Partite IVA:
Idem riguardo al discorso che la partita iva non deve essere la copertura di contratti di lavoro subordinato, la scrivania in ufficio tanto per intenderci.
ASPI:
gli euro non si possono grattare giù dal cielo per coprire tutto quello che sino ad ora era totalmente scoperto, in ogni caso si potevano grattare con una bella patrimoniale, ora per lo meno il sussidio sarà' esteso agli apprendisti,, gli artisti, e ai dipendenti delle PA con contratto a termine.
Fondo di solidarietà' anche per le aziende senza Cig.
PUNTO 2:
secondo il mio ragionamento le penali sul ponte sullo strato le paghiamo già' e forse non era il caso di aggiungerne delle altre.
Sul tuo modo di far di tutta l'erba un fascio per attaccare il PD invece a me fa incazzare che ben appunto che metti sul piatto anche la TAV e i referendum.
Sono argomenti molto diversi che hanno storie diverse, motivazioni diverse,
e non è certo per esclusiva colpa del PD che si sono ottenute determinati risultati,.
Negativi per quanto riguarda la TAV e di mancato rispetto della costituzione riguardo alla autorità' che ha assunto in generale lo strumento referendario.
Cambiare le cose è difficle ma lo puoi fare solamente governando e non facendo testimonianza nella società' , così eè facile attaccare tutto e tutti. caro mio.
Ivan
mi sembra strano che tu non dia atto al PD nella figura di Bersani si sia opposto con tutta la sua forza...non è colpa mia se Bersani non ha forza, la modifica all'art. 18 voi l'avete accettata quando avevate manifestato anche voi per la sua difesa...altri anni? forse evidentemente si, ora non è più giusto difenderlo...e mi dispiace non è contro i giovani e le donne, ma chi cerca di far rispettare le regole sul posto di lavoro, non facciamo demagogia.
RispondiElimina...le cose le fai solo governando...infatti...non è nostra intenzione fare testimonianza, ma non siamo per il governo senza se e senza ma, ci sono condizioni, se è fatto solo per avere la coroncina e poi puntare sempre e solo a accomodamenti dove si cambia tutto per non cambiare niente o non si cambia niente così si fa prima non è di nessun interesse.
A me sembra che tu fai di un erba un fascio...io parlavo dell'art. 18...il resto sono fronzoli, anche perchè depotenziando sempre gli ispettorati del lavoro, legando le mani ai sindacati ecc ecc poi mi spieghi come si ottiene la tutela, se poi alla minima minaccia di ripercussioni poi si obbliga i lavoratori ad accettare tutto.
Avete totalmente smarrito il significato simbolico dell'art. 18, il suo valore, per accettare l'impostazione di gente che poi, come ad esempio sugli esodati dice...ops abbiamo sbagliato i calcoli...come sempre dico io...te va che caso...i calcoli li sbagliano sempre a loro favore...chissà come mai...
Vi ricordo che anche il tuo partito ci criticava quando rifo, anche quando ero consigliere comunale, continuava a dire che si stava entrando in una fase di crisi...e tutti a fare le cicale...tutti a dire...i soliti pessimisti...anche sto sgorio di premier...a capo della direzione investimenti in europa per la goldam sachs...individuo che fa il profeta ma che non si è mai accorto che la sua tanto promossa ricerca di deregulation dei mercati ci stava portando nel baratro come europa.
SimoPrc
Ricapitolando:
RispondiElimina- Chi non è d'accordo con SilvioPdL, tutti comunisti irresponsabili e sfascisti.
- Chi non è d'accordo con SimoPrc, tutti liberisti guerrafondai e antipopolari.
Come si sa, le cose non stanno semplicemente così. Purtroppo, qualcuno tende ad accreditare queste teorie. I risultati, in parte si sono già visti, in parte li vedremo. Anche perchè i nodi, prima o poi, vengono sempre al pettine.
...comunque Ivan...non ci sarà la possibilità di giocarsi l'argomento "è stato un segno di responsabilità sostenere il governo monti" governo legato solamente al neoliberismo...
RispondiEliminasiete in una maggioranza di centrodestra, liberista, finanziarista, per nulla sociale, siete in minoranza dentro questa maggioranza e mentre i due partiti che sono vicini ai temi di questo governo fanno quelli che si smarcano, voi che (spero sempre...che illuso)dovreste rappresentare comunque istanze più eque e sociali...fate i sostenitori sempre e comunque di qualunque iniquità portata avanti da Monti & co. Più che contestare chi legittimamente critica il governo delle iniquità di Monti, fornero e Passera, trovate e diffondete il senso di questo sostegno. Perchè altrimenti c'era l'apocalisse? Beh ma quello che sta succedendo cos'è? E' forse equo? Giusto? Va a colpire chi ha causato la crisi?
IMU e pensioni non valevano una patrimoniale sui grandi patrimoni? Capisco che D'Alema e Veltroni erano contro...ma la gente di sinistra?
SimoPrc
Uella...addirittura mi si da questo onore di contrapposizione addirittura con il nano? Wow grazie! E chi è che ha addirittura pensato una teoria su di me...wow ma che onore? Ma la trovo su internet questa teoria? Caspita, non lavevo ancora vista...vado subito a cercarla.
RispondiEliminaFosse così semplice...non è una questione di fascismo o comunismo, il discorso è decisamente più ampio, come dimostrano le discussioni dagli accordi di Bretton Woods in poi. E' un peccato che si approfondisca troppo poco quello che concerne Trilateral, Bilderberger, Davos, FMI, BM ecc ecc...magari così si vedrebbe con uno sguardo più complessivo e interessante l'azione oserei dire internazionalista di questi clubs, magari si vedrebbe che in trilateral c'è anche un certo Enrico Letta che ops...è del PD...te va che caso.
Magari si scopre anche che Monti, nonostante sia in palese conflitto d'interesse in quanto essendo pubblico governante non dovrebbe più far parte dell'organo direttivo di Bilderberg (club finanziario speculativo), le dimissioni le ha annunciate a novembre, ma poverino si è dimenticato di dimettersi...troppi pensieri...e non è che Bilderberger non se n'è accorto visto che sul suo sito è citato espressamente come membro permanente e con tutti i suoi ruoli, prime minister of course...ma anche ministro dell'economia e delle finanze.
Poi magari si legge che già nel 1976 il fondo monetario internazionale giudicava le misure di aggiustamento strutturale (per inciso quello che sta portando avanti il governo monti con il sostegno di pd, pdl e udc)come non funzionali al raggiungimento di un equilibrio nello stato...ma erano le uniche misure e strumenti che sapevano utilizzare... e che dal 1976 a oggi, tutti coloro che hanno utilizzato quelle misure perchè in crisi hanno peggiorato decisamente la loro situazione....e non lo dico io ma il FMI.
QUindi....se volete mandare sempre tutto in vacca su qualsiasi discorso che cerca di entrare nel merito, beh ognuno è libero di fare quello che vuole, se siete convinti delle vostre posizioni ben per voi...ognuno è responsabile della propria posizione. Io ho le mie opinioni, e non vedo perchè non dovrei esprimerle e farle conoscere il più possibile, non c'è mica della lesa maestà, troppe cose vengono sempre sottaciute e le si motiva con il...ma i diritti che avete sono privilegi che non potete più permettervi...poi però come sempre ci sono privilegi, e uno sproposito di privilegi, che invece sono diritti inestinguibili.
E come diceva quello di cui sopra...i risultati sono gà sotto gli occhi di tutti e ne vedremo ben altri...
Fa comunque ridere che grazie al "costituzionale" pareggio in bilancio la politica dei filomaggioritari ormai è delegata alla finanza e non più ai partiti che hanno avvallato questa mossa...e poi si attacca quei partiti che invece la politica la vogliono ancora fare. La bestemmia del pareggio in bilancio non mi rappresenta...è una novità voluta dai suddetti club finanziari per non fare politica...
SimoPrc