di Oliviero Beha - 9 gennaio 2013
A otto settimane dal voto delle politiche e di qualche regionale, proviamo a distinguere tra chi è responsabile di un Paese allo sfascio e chi no
Prima radiografia pre-elettorale, a otto settimane dal voto delle politiche e di qualche regionale. Suggerirei un rozzo, ahi quanto rozzo sistema per distinguere le forze in campo. Intanto bisogna rispondere a una domanda cruciale: il Paese è a pezzi, oppure no? Se pensate di no, che invece vada (quasi) tutto bene, allora piantatela qui di leggere. Se invece anche secondo voi il Paese è sfasciato, passiamo alla seconda domanda. Chi aveva il potere di sfasciarlo e chi no, altrimenti detto chi c'era, al governo, nella maggioranza, all'opposizione mentre il Paese si sfaceva?
All'eventuale obiezione, peraltro sacrosanta, che responsabilità e colpe non sono solo della politica, della casta o delle varie caste quindi anche dell'informazione, dei poteri forti/marci economico-finanziari, di come si è mossa la Chiesa, di una società civile debosciata e senza valori ecc., debbo ricordare che qui mi sto occupando della campagna elettorale e non dell'analisi complessiva dello stato delle cose nostrane. I miei articoli su tutto ciò ci sono già, e basta l'archivio.
Allora: erano al potere negli anni che vanno dai primi indicatori economici della crisi, cioè intorno al 1995 (in quegli anni il grande economista Paolo Sylos Labini, scomparso nel 2005, aveva già cominciato a lanciare allarmi poi sempre più intensificati), il Pdl e la Lega? Sì, certo, anche se si chiamava uno Forza Italia e l'altra era bossiana e non "maronita" come oggi. Per la cronaca, lo è per gli scandali che ne hanno segnato e ne segnano l'attuale percorso. Questo centro-destra, oggi sempre meno presentabile e litigioso, è stato maggioranza e quindi al governo per parecchi di questi 17 anni.
Era al potere il Pd, oggi dato dai sondaggi in grande spolvero? Sì, intermittentemente lo è stato, due volte con Prodi a Palazzo Chigi anche se i nomi in ditta della coalizione di centro-sinistra o di centrosinistra (ricordate le polemiche sul "trattino"?) sono cambiati anche vorticosamente, e persino un po' con D'Alema e spiccioli con l'immarcescibile Giuliano Amato, uomo di potere fin nelle viscere.
Lo sono state le forze aggregate e disaggregate della sinistra, con tutte le loro peripezie da Bertinotti a Vendola passando per i ministri del secondo governo Prodi? Lo sono state sì', anche se solo di sfuggita e più preoccupate della loro identità non rosicchiabile che delle responsabilità di governo o di opposizione.
Hanno avuto potere la coppia scoppiata e ricomposta oggi dall'egida di Monti Casini-Fini, che con Berlusconi completavano il trio degli argentini del miracolo calcistico anni' 60, Maschio-Angelillo-Sivori, i cosiddetti "angeli dalla faccia sporca"? E sì, anche loro ne hanno avuto, sia pure cambiando ogni tanto parte in commedia. Adesso si mascherano da moderati/centristi/tecnici all'ombra di un Monti oggi politicizzatissimo, che per un anno ha tamponato lo spread mentre le fasce più deboli del Paese affogavano.
Rimangono fuori da una generale chiamata di correi o di corresponsabili, sia pure in dosi diversissime, soltanto Grillo e il Movimento 5 Stelle e "Rivoluzione civile" di Ingroia. Sono dunque essi una straordinaria garanzia per il futuro? No, naturalmente, ma lo sono almeno per il passato. Non c'erano. E questa "innocenza" è comunque un mattone per costruire il futuro, me lo concederete. Poi vedremo...
Nessun commento:
Posta un commento