Il Circolo di Rifondazione Comunista di Bareggio ha maturato una propria idea di come sarebbe doveroso amministrare Bareggio nei prossimi anni grazie anche ai contributi e agli spunti di riflessione dati dai cittadini con cui abbiamo condiviso i percorsi dell'Agenda 21 bareggese e sovracomunale, della richiesta della casa dell'acqua, della sensibilizzazione dei referendum sui beni comuni, dell'attenzione su Villa Arcadia e da ultimo nel percorso della Carovana Antimafia Ovest Milano. Riteniamo che Bareggio abbia bisogno di una politica fortemente coraggiosa nel governo della città, perché sempre minori saranno gli strumenti e le risorse che saranno a disposizione dell'Ente Locale a causa delle politiche di austerity che graveranno progressivamente sempre più sui Comuni e sugli Enti Pubblici.
Coraggio e idee non potranno però essere solo di appannaggio degli eletti, ma dovranno inevitabilmente essere condivisi con la cittadinanza. La situazione è seriamente impegnativa e non ci si può più permettere di far sapere ai cittadini solo a cose fatte, con mesi di ritardo, le decisioni prese dall'Amministrazione e che hanno un'influenza sul bilancio familiare; è quindi doveroso condividere con la cittadinanza il modo con cui si vuole governare questo processo, che non è il modo di procedere della precedente amministrazione “a suon di slogan e pregiudizi”.
Parallelamente è ormai improcrastinabile uno stop all'ulteriore consumo delle aree a verde e delle aree sulle quali non si è ancora deciso di costruire, riducendo l'impatto volumetrico dove invece questo freno non è più possibile per decisioni altrui. Il fenomeno degli alloggi invenduti è sotto gli occhi di tutti e Bareggio ha bisogno di recuperare una propria immagine di paese di quella che un tempo era la campagna lombarda, nel verde, con le risaie e le risorgive, con i campi ancora coltivati, con i prati, gli orti e i giardini. Se vogliamo una Bareggio di qualità, dove si possa davvero recuperare la propria storia per porre le basi del nostro sviluppo sostenibile bareggese, abbiamo davvero bisogno di saturare sempre più la superficie edificata? Noi riteniamo che i bareggesi hanno tutto il diritto di contribuire all'indirizzo urbanistico della Bareggio che vogliono per i prossimi anni, ma per saperlo hanno bisogno di essere informati e di confrontarsi e discuterne poi con i loro amministratori. Le aree tolte al verde difficilmente torneranno tali nel futuro, siamo disposti a perderle per rispondere a un non ben chiaro bisogno abitativo ma a un ben più frequente e palese bisogno speculativo? Noi riteniamo che interpretare la riqualificazione delle aree dismesse o da recuperare esclusivamente come riedificazione di un numero ogni volta esagerato di appartamenti, tale da garantire un utile a chi compie l'operazione immobiliare, sia una visione urbanistica obsoleta e squalificante di Bareggio.
Il nostro paese ha inoltre bisogno di ritrovare il senso di appartenenza a una collettività. Le condizioni attuali e quelle che dovremo affrontare a causa del Fiscal Compact probabilmente ci imporranno di assumere ciascuno di noi delle responsabilità o di fornire un contributo affinchè i bareggesi possano trovare occasioni di confronto, una rete di sostegno, un'offerta culturale plurale che parta anche dal basso, una sensibilizzazione nuova e integrata sul tema della legalità e della criminalità organizzata.
Siamo stupiti del fatto che tutto questo sia stato derubricato settimana scorsa in un “volare bassi”, generalmente le nostre proposte vengono tacciate di essere estremiste, massimaliste, populiste o non realizzabili, evidentemente non sono tali. Non riteniamo di dover fare promesse su nuove strutture o edifici pubblici, ad esclusione di progetti che Bareggio riteneva urgenti fino a cinque anni fa, per poi essere dimenticati, come il Dopodinoi. Per altri interventi di questo genere prima sarebbe opportuno confrontarsi con i cittadini sul senso, l'opportunità e la sostenibilità. E questo non riteniamo sia un volare bassi bensì un amministrare responsabilmente la cosa pubblica, che non è di proprietà di chi viene eletto. Dimostra l'intenzione di voler fornire un contributo schietto, non ipocrita, alla Bareggio che ci aspetta nei prossimi anni, consapevoli della qualità della vita che vorremmo raggiungere.
Per concludere non comprendiamo il richiamo a un mancato accordo con altre forze, noi siamo contrari a un discorso basato principalmente sull'uomo “della provvidenza” che deve fornire la guida derubricando come secondario e successivo il definire quali sono gli obiettivi, le azioni e i metodi diversi con i quali si vuole coinvolgere la cittadinanza nella co-costruzione di un'altra Bareggio più sostenibile, più bella, più sociale e più equa. Non abbiamo inoltre dato alcun contributo nelle primarie locali del PD, una posizione differente sarebbe stata quindi davvero incoerente e incomprensibile, oltre che un brutto esempio di politica. La politica e i suoi attori, siano essi partiti, movimenti o singoli cittadini, senza alcuna distinzione, devono invece dimostrare senso di responsabilità e serietà perché è una cantilena ormai stucchevole e fastidiosa sentirsi dire che “...siete tutti uguali”, ...c'è la società civile e i cittadini che s'impegnano nei partiti (evidentemente ritenuti società incivile), “...voi siete estremisti che pensate di avere la verità assoluta...ma la verità l'abbiamo noi perché le vostre proposte sono irreali” e poi stupirsi del fatto che non vi sia l'accordo in quanto non c'è stato un confronto concreto ma solo sui massimi sistemi e le verità assolute. Noi le priorità e gli obiettivi delle altre forze politiche non li conosciamo, sappiamo solo che non sono gradite le nostre proposte e che, tolti gli slogan, al momento attuale non è dato conoscere in quali altri modi alternativi si voglia dare una sferzata decisa per cambiare la cultura dell'amministrare il Comune di Bareggio.
Il segretario
Simone Baroni
Coraggio e idee non potranno però essere solo di appannaggio degli eletti, ma dovranno inevitabilmente essere condivisi con la cittadinanza. La situazione è seriamente impegnativa e non ci si può più permettere di far sapere ai cittadini solo a cose fatte, con mesi di ritardo, le decisioni prese dall'Amministrazione e che hanno un'influenza sul bilancio familiare; è quindi doveroso condividere con la cittadinanza il modo con cui si vuole governare questo processo, che non è il modo di procedere della precedente amministrazione “a suon di slogan e pregiudizi”.
Parallelamente è ormai improcrastinabile uno stop all'ulteriore consumo delle aree a verde e delle aree sulle quali non si è ancora deciso di costruire, riducendo l'impatto volumetrico dove invece questo freno non è più possibile per decisioni altrui. Il fenomeno degli alloggi invenduti è sotto gli occhi di tutti e Bareggio ha bisogno di recuperare una propria immagine di paese di quella che un tempo era la campagna lombarda, nel verde, con le risaie e le risorgive, con i campi ancora coltivati, con i prati, gli orti e i giardini. Se vogliamo una Bareggio di qualità, dove si possa davvero recuperare la propria storia per porre le basi del nostro sviluppo sostenibile bareggese, abbiamo davvero bisogno di saturare sempre più la superficie edificata? Noi riteniamo che i bareggesi hanno tutto il diritto di contribuire all'indirizzo urbanistico della Bareggio che vogliono per i prossimi anni, ma per saperlo hanno bisogno di essere informati e di confrontarsi e discuterne poi con i loro amministratori. Le aree tolte al verde difficilmente torneranno tali nel futuro, siamo disposti a perderle per rispondere a un non ben chiaro bisogno abitativo ma a un ben più frequente e palese bisogno speculativo? Noi riteniamo che interpretare la riqualificazione delle aree dismesse o da recuperare esclusivamente come riedificazione di un numero ogni volta esagerato di appartamenti, tale da garantire un utile a chi compie l'operazione immobiliare, sia una visione urbanistica obsoleta e squalificante di Bareggio.
Il nostro paese ha inoltre bisogno di ritrovare il senso di appartenenza a una collettività. Le condizioni attuali e quelle che dovremo affrontare a causa del Fiscal Compact probabilmente ci imporranno di assumere ciascuno di noi delle responsabilità o di fornire un contributo affinchè i bareggesi possano trovare occasioni di confronto, una rete di sostegno, un'offerta culturale plurale che parta anche dal basso, una sensibilizzazione nuova e integrata sul tema della legalità e della criminalità organizzata.
Siamo stupiti del fatto che tutto questo sia stato derubricato settimana scorsa in un “volare bassi”, generalmente le nostre proposte vengono tacciate di essere estremiste, massimaliste, populiste o non realizzabili, evidentemente non sono tali. Non riteniamo di dover fare promesse su nuove strutture o edifici pubblici, ad esclusione di progetti che Bareggio riteneva urgenti fino a cinque anni fa, per poi essere dimenticati, come il Dopodinoi. Per altri interventi di questo genere prima sarebbe opportuno confrontarsi con i cittadini sul senso, l'opportunità e la sostenibilità. E questo non riteniamo sia un volare bassi bensì un amministrare responsabilmente la cosa pubblica, che non è di proprietà di chi viene eletto. Dimostra l'intenzione di voler fornire un contributo schietto, non ipocrita, alla Bareggio che ci aspetta nei prossimi anni, consapevoli della qualità della vita che vorremmo raggiungere.
Per concludere non comprendiamo il richiamo a un mancato accordo con altre forze, noi siamo contrari a un discorso basato principalmente sull'uomo “della provvidenza” che deve fornire la guida derubricando come secondario e successivo il definire quali sono gli obiettivi, le azioni e i metodi diversi con i quali si vuole coinvolgere la cittadinanza nella co-costruzione di un'altra Bareggio più sostenibile, più bella, più sociale e più equa. Non abbiamo inoltre dato alcun contributo nelle primarie locali del PD, una posizione differente sarebbe stata quindi davvero incoerente e incomprensibile, oltre che un brutto esempio di politica. La politica e i suoi attori, siano essi partiti, movimenti o singoli cittadini, senza alcuna distinzione, devono invece dimostrare senso di responsabilità e serietà perché è una cantilena ormai stucchevole e fastidiosa sentirsi dire che “...siete tutti uguali”, ...c'è la società civile e i cittadini che s'impegnano nei partiti (evidentemente ritenuti società incivile), “...voi siete estremisti che pensate di avere la verità assoluta...ma la verità l'abbiamo noi perché le vostre proposte sono irreali” e poi stupirsi del fatto che non vi sia l'accordo in quanto non c'è stato un confronto concreto ma solo sui massimi sistemi e le verità assolute. Noi le priorità e gli obiettivi delle altre forze politiche non li conosciamo, sappiamo solo che non sono gradite le nostre proposte e che, tolti gli slogan, al momento attuale non è dato conoscere in quali altri modi alternativi si voglia dare una sferzata decisa per cambiare la cultura dell'amministrare il Comune di Bareggio.
Il segretario
Simone Baroni
Caro Segretario,
RispondiEliminala franchezza e la tua onesta' intellettuale sono caratteristiche che ti contraddistinguono, e malgrado le nostre differenze politiche, ti ritengo un politico e una persona di tutto rispetto e stima;
ma questa volta leggendo l'ultima parte del tuo comunicato, avverto una caduta di stile dovuta da una probabile difficoltà nel motivare una determinata scelta presa e sostenuta sin dal giorno dopo il Congresso PD con il quale venne eletto il nostro attuale Segretario e candidato Sindaco.
Faccio riferimento a quando dici che non comprendete il richiamo con le altre forze politiche perché fondato "sull'uomo della provvidenza" che deve fornire la guida avallando il principio della pluralità e dell'ascolto.
Considerato che tra queste forze c'è anche il PD Bareggio, non è corretto fare politicamente questa affermazione, perché come ben sai, unico tra tutte le forze politiche di Bareggio, il Circolo "25Aprile" del Partito Democratico, dopo aver avviato un percorso politico incominciato sin da prima delle vacanze estive, ha ritenuto opportuno far partecipare attivamente tutti quei bareggesi che si riconoscevano nei valori del centrosinistra, per trovare quello che poi sarebbe diventato il loro candidato Sindaco PD, scelto tra ben 4 candidati.
Quasi 900 cittadini si sono recati a votare e da questa competizione democratica e partecipativa, basata per giunta su uno stringente regolamento, è uscito il candidato Sindaco voluto dagli elettori, simpatizzanti e iscritti del PD.
Ora, affermare che costui potrebbe essere uno tra quei candidati considerati come "uomo della provvidenza" e che questo è il maggiore motivo secondo il quale avete voluto mantenere le distanze, è una caduta di stile che non mi aspettavo nei tuoi confronti e soprattutto di poco rispetto verso tutti quei democratici bareggesi che si sono recati al seggio il 25 novembre 2012.
Saluti
Ivan Andrucci
Resp.Organizzazione PD Bareggio
l'ultima parte dell'articolo si riferisce al fatto, alla base anche della nostra posizione sul non essere interessati alle primarie di coalizione, che riteniamo sbagliato partire prima dai nomi e poi, in base a chi viene scelto, arrivare ai programmi. In questo modo non si può pretendere che vi sia una condivisione di alcunchè, soprattutto arrivando a tre mesi dal voto, i temi sono molto complessi e ci vedono in posizioni distanti e un accomodamento, in questa particolare fase storica, lo riteniamo sbagliato. Ci ha stupito lo stupore di Settegiorni e il come avevano descritto la situazione attuale. Non sfuma alcun accordo, semplicemente non se ne è mai parlato seriamente entrando nel merito delle questioni. E se non vi è una pari dignità tra le posizioni di ciascuno non si capisce per quale motivo ci si debba alleare, personalmente io mi alleo con chi ritengo possa dare un contributo positivo all'indirizzo politico amministrativo. Allo stesso modo non essendo interessati a seguire candidati dei quali non si conoscono gli obiettivi solamente perchè la gente li vuole abbiamo ritenuto di fare quella specifica sugli uomini della provvidenza. Però al massimo a voi, piuttosto che la questione della provvidenza avrei criticato il fatto che prima si è discusso del contenitore e poi dei contenuti
RispondiEliminaCiao
SimoPrc
P.S. Gli articoli devono essere sintetici e quindi non si può essere troppo descrittivi...diciamo che sono stato frainteso ahahah azz come il tizio di arcore ahahah