Dopo 5 anni di inettitudini,
false notizie, spaccature, tradimenti, insulti e commissariamenti vari
(politico prima e prefettizio poi) di chi ha governato Bareggio negli ultimi 5
anni, assistiamo alla ricompattazione delle stesse persone e simboli di partito
come se nulla fosse successo. Evidentemente non si sputa nel piatto degli
interessi di parte: in ballo c'è la risistemazione del centro storico (area ex
Cartiera e Sapla) e altre aree appetibili, da non lasciarsi scappare. Non
importa se si ritorna alle alleanze con il non più credibile partito di
plastica (così era il PDL nell'immaginario di Fratelli d'Italia), basta
cambiare la prima faccia, senza cambiare
null'altro e si può tornare tutti assieme. Dopotutto, nonostante 5 anni
sprecati tra privilegi concessi ai propri elettori e una governo scellerato
della cosa pubblica, sostanzialmente sono ancora tutti vergini, non avendo
fatto gli amministratori ma i portavoce ben remunerati del sindaco in tutte le
occasioni. Si può replicare che la responsabilità è di una sola persona, ma
allora risulta incomprensibile il perché abbiano tutti tenuto in vita una
giunta non solo inutile ma dannosa, visto lo sforamento del patto di stabilità
e la pessima nomea guadagnata.
E' la destra bareggese che verrà
ricordata per aver dichiarato che chi non è benestante è un potenziale evasore,
che ha elargito soldi pubblici anche a famiglie che non ne avevano bisogno, che
può vantarsi di aver cambiato alcuni cartelli stradali, fatto un parcheggio,
una pista ciclabile lasciata a metà, e che non è riuscita, in cinque anni, a
mettere nemmeno il primo mattone al semplice progetto di Casa dell'Acqua,
nonostante tutte le firme raccolte e addirittura un sondaggio promosso dalla
stessa Amministrazione.
Per l'ex assessore alla sicurezza
nonché vicesindaco poi, colei che aspira a sostituire Gibillini nel ruolo di
sindaco, la priorità è stata devastare un campo da calcio per seminare
sterpaglie piuttosto che lasciarlo usare dai nuovi cittadini, o spendere migliaia
di euro per l'assicurazione contro i furti di cui l’unico beneficiario è stato
l’assicuratore che ha stipulato il contratto. Evidentemente, vista l'omertà che
vi è sempre stata su questo tema, non era di pari valore il contrasto alla ‘ndrangheta,
nonostante tutte le notizie emerse negli ultimi anni a riguardo dell'evoluzione
del fenomeno nelle attività lecite e la sua capillarità in zona. Bareggio si è
sempre dimostrata politicamente silenziosa e inerte su questo importante
problema, che fa notizia per la cronaca ma non per la politica, nonostante il
prezioso contributo che l'ente locale può dare nel contrastare l'infiltrazione
malavitosa nell'economia locale attraverso la pubblicazione di appalti e
pagamenti. E questa si che è una priorità, evidentemente però solo per noi di
Sinistra in Movimento Ecologisti Bareggio.
Ci sentiamo poi di contestare la
forzatura che ci viene mossa, ovvero “…che presentandoci in proprio alle
amministrative, di fatto favoriamo le destre…”. Per serietà, noi sentivamo
l'esigenza di distinguerci da situazioni locali, magari in alcuni casi coerenti
a parole, ma opportuniste nei fatti e con le quali non si è condiviso alcun
percorso, in un quadro politico del tutti contro tutti per una maggiore
esposizione. Le difficoltà che sta subendo e che dovrà affrontare l'Ente Locale
a causa delle scellerate scelte dei governi Berlusconi e Monti necessitano una
regia che metta in campo le migliori energie della gente di tutta la sinistra
ambientalista bareggese e non di esperti strateghi del vecchio politichese da
prima repubblica. E' stata forse fatta un'incisiva azione da parte delle
opposizioni per far cessare quanto prima quel fallimento che è stata l'ultima
amministrazione? Quanto tempo e denaro pubblico è stato sprecato? Quanti soldi
in più hanno dovuto pagare i bareggesi per coprire le scelte della giunta
passata?
Non è questa la politica di cui
ha bisogno Bareggio, noi proponiamo un'Amministrazione nuova, per una Bareggio
più partecipata, più solidale e più inclusiva.
Simone Baroni
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