Il progetto si chiama “Siticibo”, è sviluppato in collaborazione col Banco Alimentare, ed è ispirato all’idea di non sprecare cibo. Un programma di buone pratiche che, dopo essersi rivolto ad aziende e ristorazione, si è allargato anche ad altre istituzioni, come le scuole. Avete presente le colazioni dei ragazzi che avanzano? La quantità di pane e di frutta che nelle scuole finisce nella spazzatura o gli interi piatti delle mense che nessuno tocca? Bene: a Novara, in alcuni istituti della città, come ad esempio nella scuola “Fratelli di Dio” (via Cagliari 5), si sono attivati per non sprecare tale cibo. Quanto non viene consumato viene prima raccolto da un gruppo di volontari e poi, due volte alla settimana, distribuito alle associazioni che si occupano di assistenza ai poveri sul territorio. Una buona pratica, e un buon esempio che, speriamo, potrebbe essere imitato da tante scuole in Italia.
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Atteggiamenti virtuosi che confermano la nuova sensibilità che si va affermando sul problema degli sprechi alimentari, con enti, istituzioni e singoli cittadini che si organizzano per contrastare il fenomeno. Si va dal progetto CREA che a Genova, grazie anche alla collaborazione del Comune, permette di recuperare dai mercati della zona le eccedenze alimentari e donarle a chi ha più bisogno, alle piattaforme online di foodsharing, fino a singoli quartieri che hanno pianificato autonomamente la raccolta degli alimenti da salvare.
Tratto da Nonsprecare.it
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