giovedì 18 luglio 2013

Smog killer – Maxi studio Ue scopre la relazione tra tumore al polmone e aria avvelenata

Ora è certo: più rischi se si vive in centri inquinati. E le città italiane sono le peggiori d’Europa. Tutti i risultati del progetto Medparticles pubblicato su “Lancet oncology”
È ufficiale: lo smog avvelena i polmoni. E chi vive in città con record di inquinamento corre più rischi di ammalarsi. Lo conferma una maxi ricerca europea condotta su 300mila persone residenti in nove paesi europei, fra cui l’Italia, pubblicata su “Lancet oncology”.
Ma questa – sottolinea l’agenzia Adnkronos – è solo la prima cattiva notizia. La seconda è che il belpaese, fra gli stati monitorati dal progetto Medparticles, ha le città con l’aria più avvelenata.
36 centri monitorati – Allo studio hanno collaborato 36 centri e oltre cinquanta ricercatori: la conclusione a cui approdano gli autori del lavoro è che esiste davvero un legame fra l’inquinamento e il cancro al polmone; hanno infatti dimostrato che più alta è la concentrazione di veleni a portata di respiro maggiore è il rischio di sviluppare questo tumore.
E l’Italia non brilla per qualità dell’aria, visto che dalla ricerca emerge anche che i nostri centri sottoposti al monitoraggio – cioè Torino, Roma e Varese – sono da “maglia nera”. Fra tutte le città d’Europa prese in considerazione sono quelle con la più alta presenza di inquinanti nell’aria. Si tratta, come spiegano i ricercatori che hanno collaborato allo studio, fra cui un gruppo di ricerca dell’Istituto nazionale tumori (Int) di Milano, guidato da Vittorio Krogh, responsabile della Struttura complessa di epidemiologia e prevenzione, del “primo lavoro sulla relazione tra inquinamento atmosferico e tumori al polmone che interessa un numero così elevato di persone, in un’area geografica di  tale estensione e con un rigoroso metodo per la misurazione dello smog”.
Il pm10 in eccesso alza del 22% i rischi di ammalarsi – Fra i veleni analizzati, ci sono anche le polveri sottili pm10 e pm2.5, cruccio di ogni città industriale. I risultati sono allarmanti: lo studio ha mostrato che, per ogni incremento di dieci microgrammi di pm10 per metro cubo presenti nell’aria, il rischio di tumore al polmone aumenta di circa il 22%.
Eurobarometro: uno su cinque ha problemi respiratori – Un italiano su cinque afferma di avere problemi respiratori favoriti dal peggioramento della qualità dell’aria, che si è verificato negli ultimi dieci anni secondo l’81% della popolazione nazionale. È quanto emerge dai dati di Eurobarometro 2013.
La situazione in Italia sarebbe peggiore rispetto alla media dell’Europa, dove i cittadini con problemi respiratori sono il 17%. La situazione critica per il livello di smog nelle nostre città italiane è dovuta per il 95% degli interpellati dalle emissioni della produzione industriale e per l’89% dai trasporti internazionali.
Tutte le info sul progetto Medparticles: www.epidemiologia.lazio.it

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