giovedì 18 aprile 2013
Per il MoVimento 5 Stelle il bus navetta del Giovedi` e` una priorita`!
Ricevo e, volentieri, imoltro
I tagli fatti nelle stanze ministeriali per ripianare gli sprechi di questi anni incidono profondamente sulla vita quotidiana delle persone, e quale esempio più concreto potremmo farvi a riguardo se non quello di comunicarvi che dal 1° maggio i cittadini della Brughiera e di San Martino saranno privati del servizio bus navetta?
Michele Napolitano, nostro candidato al consiglio comunale, ha usufruito giovedì del bus navetta in modo da poter parlare con gli utenti di questo servizio. Dal racconto della sua breve esperienza le chiare conclusioni tratte dal Movimento sono le seguenti: a utilizzare il servizio navetta sono soprattutto persone anziane, le quali non solo si servono del mezzo di trasporto per fare la spesa al mercato settimanale, ma anche per andare al cimitero o far semplicemente visita ai parenti.
Nel momento in cui il servizio sarà eliminato molte persone, che si troveranno in grande difficoltà nel compiere gli spostamenti, non potranno più godere appieno della propria vita sociale… E’ dunque giusto eliminare a tempo indeterminato un servizio così importante?
Il costo del trasporto è di circa € 8.800 all’anno. Riteniamo impensabile che un Comune che nell’anno 2011 ha speso circa 122.000 euro in incarichi non riesca a trovare la disponibilità necessaria per continuare a garantire il trasporto navetta settimanale.
Il Movimento 5 stelle di Bareggio, mediante il proprio candidato Sindaco Simone Ligorio, intende fermamente perseguire, partendo dal coinvolgimento diretto dei cittadini, una politica che si occupi dei problemi reali di Bareggio e che risolva i problemi del vivere quotidiano.
Per questo avvieremo con una campagna di ascolto e di adesione per il ripristino del BUS NAVETTA.
martedì 16 aprile 2013
La spesa senza sprechi con l’app Paniere Alimentare
Un app in grado di tenere sotto controllo il prezzo medio dei prodotti alimentari in tutta Italia, che permette all’utente di risparmiare facendogli scegliere cosa mangiare in base al prezzo: Paniere Alimentare può rivelarsi determinante nell’economia domestica di una famiglia. I prezzi vengono rilevati dal martedì al sabato in 2.200 esercizi di ogni tipo, dai discount agli ipermercati, fino a negozi e mercati, per fornire il prezzo medio al Nord, al Centro, al Sud e quello nazionale. Mostra anche i prezzi all’origine e all’ingrosso e le città con il prezzo più alto e quello più basso, ed è gratis per iPhone. Le funzioni di questa app sono basate sul servizio SMS Consumatori del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali. Grazie a una estesa serie di rilevazioni in tutta Italia l’app mostra il prezzo medio di tutti i principali generi alimentari: vengono visualizzati i prezzi medi di vendita al dettaglio per il Nord, il Centro e il Sud e anche quelli Nazionali. I prezzi sono aggiornati quotidianamente dal martedì al sabato, a partire dalle ore 13,30, grazie a 44 rilevatori su tutto il territorio: oltre a monitorare le principali categorie merceologiche, la rilevazione avviene in 2.200 esercizi di ogni tipo: discount, ipermercato, mercato, supermercato e negozi di ortofrutta, macellerie, pescherie e alimentari. Per calcolare il prezzo medio viene impiegata la stessa metodologia impiegata dall’ISTAT per il calcolo dei prezzi al consumo, con criterio proporzionale alla quota dei consumi alimentari nelle diverse regioni d’Italia. Per assicurare rilevazioni attendibili e rappresentative gli esercizi monitorati vengono alternati: 1.100 attività alla settimana con rotazione agli altri 1.100 esercizi ogni due settimane. Il prezzo medio viene ponderato tra i valori osservati nelle ultime 3 rilevazioni e in base alle quote di mercato dei vari canali di distribuzione. Per quanto riguarda invece i prezzi all’origine di frutta e ortaggi, aggiornati una volta alla settimana, vengono rilevati quelli dei prodotti italiani così la loro disponibilità varia con la stagionalità dei prodotti. Non sprecare
A un italiano il Nobel alternativo per l'ambiente
Rossano Ercolini, maestro elementare di Capannori (Lu), presidente di Zero Waste Europe, riceve a San Francisco il Goldman Enrivonmental Prize 2013. Dopo aver bloccato, insieme alla sua comunità, la costruzione di un inceneritore nella Piana di Lucca, oggi è tra i principali promotori del movimento "Rifiuti zero". Altreconomia
Il 15 aprile 2013, Rossano Ercolini, maestro elementare di Capannori, in provincia di Lucca, ha ricevuto il presitigioso Goldman Environmental Prize 2013, conosciuto come il Nobel alternativo per l'Ambiente, per il suo impegno contro gli inceneritori e a favore della strategia "Rifiuti zero".
Ercolini, presidente di Zero Waste Europe, racconta ad Altreconomia la sua idea di un ciclo virtuoso dei rifiuti, che parte dal momento in cui i beni vengono prodotti.
La Fondazione Goldman ha voluto premiare Rossano Ercolini, poiché “quando sentì parlare dei progetti di edificazione dell’inceneritore nel suo Comune, ritenne di avere la responsabilità, come educatore, di proteggere il benessere degli studenti e di informare la comunità in merito ai rischi dell’inceneritore e alle soluzioni per la gestione sostenibile dei rifiuti domestici del Paese”, come si legge nella motivazione del premio.
Il premio ambientale Goldman, alla sua 24esima edizione, viene assegnato annualmente a delle persone che si sono contraddistinte per il loro impegno ambientale, provenienti dalle sei regioni continentali abitate del pianeta. Il premio in denaro, 150mila dollari, rappresenta la più grande somma corrisposta per l’attivismo ambientale di base.
Il premio viene consegnato nel corso di una cerimonia che si tiene lunedì 15 aprile 2013, alle ore 17.00 presso la San Francisco Opera House. Seguirà una cerimonia più piccola presso il Ronald Reagan Building and International Trade Center di Washington, D.C., mercoledì 17 aprile.
In Italia, intanto, lo scorso 27 marzo è stata depositata in Corte di Cassazione la Legge d'iniziativa popolare sui Rifiuti zero, che mira a una riforma organica del sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti e si articola attorno a 5 parole chiave: sostenibilità, ambiente, salute, partecipazione e lavoro. Dal 14 aprile, e per sei mesi, si raccolgono le firme (ne servono 50mila) a sostegno della proposta di legge, per riportare al centro della discussione politica le proposte virtuose nella gestione dei rifiuti.
Ercolini, presidente di Zero Waste Europe, racconta ad Altreconomia la sua idea di un ciclo virtuoso dei rifiuti, che parte dal momento in cui i beni vengono prodotti.
La Fondazione Goldman ha voluto premiare Rossano Ercolini, poiché “quando sentì parlare dei progetti di edificazione dell’inceneritore nel suo Comune, ritenne di avere la responsabilità, come educatore, di proteggere il benessere degli studenti e di informare la comunità in merito ai rischi dell’inceneritore e alle soluzioni per la gestione sostenibile dei rifiuti domestici del Paese”, come si legge nella motivazione del premio.
Il premio ambientale Goldman, alla sua 24esima edizione, viene assegnato annualmente a delle persone che si sono contraddistinte per il loro impegno ambientale, provenienti dalle sei regioni continentali abitate del pianeta. Il premio in denaro, 150mila dollari, rappresenta la più grande somma corrisposta per l’attivismo ambientale di base.
Il premio viene consegnato nel corso di una cerimonia che si tiene lunedì 15 aprile 2013, alle ore 17.00 presso la San Francisco Opera House. Seguirà una cerimonia più piccola presso il Ronald Reagan Building and International Trade Center di Washington, D.C., mercoledì 17 aprile.
In Italia, intanto, lo scorso 27 marzo è stata depositata in Corte di Cassazione la Legge d'iniziativa popolare sui Rifiuti zero, che mira a una riforma organica del sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti e si articola attorno a 5 parole chiave: sostenibilità, ambiente, salute, partecipazione e lavoro. Dal 14 aprile, e per sei mesi, si raccolgono le firme (ne servono 50mila) a sostegno della proposta di legge, per riportare al centro della discussione politica le proposte virtuose nella gestione dei rifiuti.
Amedeo Ricucci: “La Siria ha bisogno di urla”
Amedeo Ricucci stamattina ha scritto una cosa molto bella sulla sua pagina facebook in risposta ai tanti messaggi di affetto: ”Sono andato in Siria per parlare di quella sporca guerra, non sono contento che invece si parli di me, non è quello che volevo”. Una frase tipica di un reporter vero che ha scelto il mestiere di raccontare gli altri e si rammarica di essere diventato involontariamente protagonista. Oggi ha il telefono staccato: ha bisogno adesso di riposare più che di solidarietà. Domani, insieme ai suoi compagni di viaggio, dovrà andare in Procura a Roma per spiegare i meccanismi di quello che per i magistrati italiani è un sequestro a scopo di estorsione. Ma su questo Ricucci (e anche gli altri) è già stato chiaro: “Ci hanno fermato davanti a una chiesa profanata e ci hanno scambiati per spie perché avevamo filmato la loro base logistica. Purtroppo ci hanno messo molto a verificare la nostra innocenza. Era un gruppo ribelle, non erano certamente dell’esercito di liberazione”. Il nome del gruppo ormai è noto: si tratta di Jabhat an Nusra, talmente radicale da essere considerato la costola siriana di al Qaeda, già nella lista nera internazionaledelle organizzazioni terroristiche. E la postazione segreta si trova nei dintorni di Yakubyye. Hanno rischiato grosso e ne sono pienamente coscienti. “Il nostro è stato una sorta di fermo molto prolungato, che però si è risolto in un modo positivo. Nonostante tutto ci hanno trattato bene, direi con i guanti bianchi. Paura? Si, c’è sempre, perchè in zona di guerra può succedere di tutto”.
Molto provata è apparsa Susan Dabbous: “Mi arrivano tante mail di chi mi chiede consigli su come entrare in Siria: sconsiglio a tanti giovani colleghi di andare, la situazione nel nord è decisamente peggiorata, e non tutti possono contare sull’appoggio di uno Stato come quello italiano. Siamo dei miracolati. Siamo stati trattati bene, certo non ci hanno mai aggredito e non siamo stati mai picchiati. tuttavia essere trattenuti senza sapere fino a quando, è stato angosciante, non è stato affatto facile dal punto di vista psicologico, a poco a poco si è trasformato in un incubo. Insomma sono stati dieci giorni estremamente duri. Ho vissuto in una stanza separata ma rassicurata dalle voci dei tre compagni che sentivo nella stanza vicina. Sulla Siria i riflettori erano già spenti ed è questa la ragione per cui siamo stati trattati male come giornalisti, ed è la ragione per cui verranno trattati male tutti i prossimi giornalisti. Non è colpa della stampa, è colpa della comunità internazionale che dopo due anni ha permesso un massacro inverosimile, senza precedenti nella storia. È questa la ragione per cui noi andiamo là e rischiamo la vita: ci odiano non in quanto giornalisti, ma perchè nulla sta cambiando”.
Altri particolari sul soggiorno forzato li aggiunge ancora Ricucci. “Le giornate si sono svolte stando chiusi in una stanza, molti di loro non parlavano nè inglese nè francese, solo l’arabo e quindi non abbiamo avuto molti contatti se non con i capi del gruppo che si sono mostrati sempre disponibili. Abbiamo fatto la loro stessa vita, mangiato come loro, un pugno di zuppa di ceci, e per dormire ci hanno offerto le loro stesse brande. Insomma niente di più e niente di meno di quello che offrono a se stessi. Per me come giornalista la vicenda vissuta offre lo spunto per capire quanto stia diventando sempre più difficile fare questo lavoro da indipendente, la cosa drammatica è che i belligeranti non hanno più bisogno dei giornalisti, per cui li trattano come chiunque altro. E così diventa sempre più rischioso fare questo mestiere».
Elio Colavolpe, l’altro freelance fermato in Siria insieme ad Andrea Vignali : “Hanno minacciato di tagliarci le mani. Ci accusavano di essere ‘kafir”, infedeli e volevano portarci davanti a una corte islamica ‘per il giudizio e la punizione’. A un certo punto abbiamo temuto per le nostre vite, ma poi da mercoledì ci hanno detto che saremmo stati liberati. Avevano controllato il nostro materiale”.
Anche se la vicenda si è conclusa positivamente è opportuno evitare troppi particolari sui segreti della trattativa. Forse è stata decisiva la mediazione di alcuni religiosi dell’area. Ma l’importante è che ora siano a casa, sani e salvi. Sicuramente pronti a riprendere il progetto “Silenzio, si muore”. La Siria ha sicuramente bisogno di urla.
Fonte: www.articolo21.org
Molto provata è apparsa Susan Dabbous: “Mi arrivano tante mail di chi mi chiede consigli su come entrare in Siria: sconsiglio a tanti giovani colleghi di andare, la situazione nel nord è decisamente peggiorata, e non tutti possono contare sull’appoggio di uno Stato come quello italiano. Siamo dei miracolati. Siamo stati trattati bene, certo non ci hanno mai aggredito e non siamo stati mai picchiati. tuttavia essere trattenuti senza sapere fino a quando, è stato angosciante, non è stato affatto facile dal punto di vista psicologico, a poco a poco si è trasformato in un incubo. Insomma sono stati dieci giorni estremamente duri. Ho vissuto in una stanza separata ma rassicurata dalle voci dei tre compagni che sentivo nella stanza vicina. Sulla Siria i riflettori erano già spenti ed è questa la ragione per cui siamo stati trattati male come giornalisti, ed è la ragione per cui verranno trattati male tutti i prossimi giornalisti. Non è colpa della stampa, è colpa della comunità internazionale che dopo due anni ha permesso un massacro inverosimile, senza precedenti nella storia. È questa la ragione per cui noi andiamo là e rischiamo la vita: ci odiano non in quanto giornalisti, ma perchè nulla sta cambiando”.
Altri particolari sul soggiorno forzato li aggiunge ancora Ricucci. “Le giornate si sono svolte stando chiusi in una stanza, molti di loro non parlavano nè inglese nè francese, solo l’arabo e quindi non abbiamo avuto molti contatti se non con i capi del gruppo che si sono mostrati sempre disponibili. Abbiamo fatto la loro stessa vita, mangiato come loro, un pugno di zuppa di ceci, e per dormire ci hanno offerto le loro stesse brande. Insomma niente di più e niente di meno di quello che offrono a se stessi. Per me come giornalista la vicenda vissuta offre lo spunto per capire quanto stia diventando sempre più difficile fare questo lavoro da indipendente, la cosa drammatica è che i belligeranti non hanno più bisogno dei giornalisti, per cui li trattano come chiunque altro. E così diventa sempre più rischioso fare questo mestiere».
Elio Colavolpe, l’altro freelance fermato in Siria insieme ad Andrea Vignali : “Hanno minacciato di tagliarci le mani. Ci accusavano di essere ‘kafir”, infedeli e volevano portarci davanti a una corte islamica ‘per il giudizio e la punizione’. A un certo punto abbiamo temuto per le nostre vite, ma poi da mercoledì ci hanno detto che saremmo stati liberati. Avevano controllato il nostro materiale”.
Anche se la vicenda si è conclusa positivamente è opportuno evitare troppi particolari sui segreti della trattativa. Forse è stata decisiva la mediazione di alcuni religiosi dell’area. Ma l’importante è che ora siano a casa, sani e salvi. Sicuramente pronti a riprendere il progetto “Silenzio, si muore”. La Siria ha sicuramente bisogno di urla.
Fonte: www.articolo21.org
lunedì 15 aprile 2013
I 33 PARLAMENTARI CON DOPPI, TRIPLI E QUADRUPLI INCARICHI
In barba alla Costituzione
Come riporta Giuliana Grimaldi su Tgcom, questo è il quadro del Parlamento in italia. Sono 33 i parlamentari italiani seduti non su una "poltrona", ma su un vero e proprio divano: a due, tre, addirittura quattro posti se tante sono le cariche che sono riusciti a cumulare. L'uomo dei record nel sommare incarichi elettivi è al momentoDomenico De Siano: 55 anni, campano, politico di lungo corso, è attualmente senatore del PdL, consigliere regionale, consigliere provinciale a Napoli e consigliere comunale di Lacco Ameno, comune sull'isola di Ischia di cui è già stato sindaco.
Per i 15 che siedono a Palazzo Madama c'è la possibilità di fare "outing", vale a dire uscire allo scoperto e indicare quale incarico si preferisce tenere, ma entro martedì 16 aprile. Alla Camera invece, il processo agli "incompatibili" non partirà visto che l'organo che deve vigilare non è stato ancora formato.
La Costituzione recita al comma II dell'articolo 122 prevede: "Nessuno può appartenere contemporaneamente a un Consiglio o a una Giunta regionale o a una Camera del Parlamento, a un altro Consiglio o a un altra Giunta regionale, ovvero al Parlamento europeo". Con il decreto legge numero 138 del 2011 al numero di cariche incompatibili con quella di parlamentare si sono aggiunte anche quelle di presidente di provincia e di sindaco di comuni con più di 5.000 abitanti.
Chi sono gli "incompatibili" al Senato - I senatori che dovrebbero rinunciare a una carica sono: Mario Mantovani, vicepresidente regione Lombardia; Massimo Garavaglia, assessore regione Lombardia; Piero Aiello, assessore Regione Calabria; Giovanni Bilardi, consigliere regione Calabria; Antonio Stafano Caridi, consigliere regione Calabria; Massimo Cassano, assessore regione Puglia; Federica Chiavaroli, consigliere regione Abruzzo; Giuseppe Cucca, consigliere regione Sardegna; Domenico De Siano, consigliere regione Campania; Pietro Iurlaro, consigliere regione Puglia; Eva Longo, consigliere regione Campania; Francesco Scoma, consigliere regione Sicilia; Dario Stefano, assessore regione Puglia; Lucio Tarquinio, consigliere regione Puglia; Luciano Uras, consigliere regione Sardegna.
Chi sono gli "incompatibili" alla Camera - I deputati che dovrebbero rinunciare a una carica sono: Giovanni Fava, assessore regione Lombardia; Ferdinando Aiello, consigliere regione Calabria; Roberto Capelli, consigliere regione Sardegna; Bruno Censore, consigliere regione Calabria; Gianfranco Chiarelli, consigliere regione Puglia; Antonio Decaro, consigliere regione Puglia; Umberto Del Basso De Caro, consigliere regione Campania; Giuseppe De Mita, vicepresidente regione Campania; Vincenzo Folino, consigliere regione Basilicata; Roberto Marti, consigliere regione Puglia; Toni Matarrelli, consigliere regione Puglia; Mauro Ottobre, consigliere regione Trentino A.A.; Rocco Palese, consigliere regione Puglia; Michele Pelillo, assessore regione Puglia; Marcello Taglialatela, assessore regione Campania; Pierpaolo Vargiu, consigliere regione Sardegna.
Chi deve scegliere tra Roma e Bruxelles - Il "saggio" Mauro Mario, deputato europeo, dovrà scegliere se tenere il ruolo comunitario oppure restare nella Capitale come senatore. Stesso dilemma per l'ex sindaco di Milano, Gabriele Albertini.
Chi ha già rinunciato - Il governatore piemontese Roberto Cota ha optato per la carica regionale, così come il governatore pugliese Nichi Vendola che il 10 aprile ha comunicato: "Resterò a Bari".
Cadoinpiedi
venerdì 12 aprile 2013
LE PROPOSTE DEI SAGGI
La commissione dei dieci 'Saggi' istituita dal presidente della Repubblica ha terminato il suo lavoro. Ecco le loro proposte contenute nel documento conclusivo presentato oggi al Capo dello Stato. Le relazioni - come ha sottolineato lo stesso Napolitano - faranno parte delle mie consegne al nuovo presidente.
- LEGGE ELETTORALE MISTA CON PREMIO GOVERNABILITA': Superare la legge elettorale vigente: Il nuovo sistema "potrebbe prevedere un sistema misto (in parte proporzionale e in parte maggioritario) un alto sbarramento, un ragionevole premio di governabilita".
- UNA SOLA CAMERA CON POTERE DI INDIRIZZO POLITICO: La governabilità sicura si ha solamente con sola Camera. "Nessun sistema elettorale garantisce automaticamente" la maggioranza in entrambi rami del parlamento. "Diverse sarebbero le prospettive della stabilità se si attribuisse l'indirizzo politico a una sola Camera".
- GIUDICE DECIDA SU INCOMPATIBILITA' NON CAMERE: Modificare l'art. 66 della Costituzione in modo da attribuire "ad un giudice indipendente e imparziale" la decisione su legittimità dell'elezione, ineleggibilità e incompatibilità, togliendolo al Parlamento. Ora c'è il rischio "del prevalere di logiche politiche".
- ADEGUATO FINANZIAMENTO PARTITI INELIMINABILE: "Il finanziamento pubblico delle attività politiche in forma adeguata e con verificabilità delle singole spese, costituisce un fattore ineliminabile per la correttezza della competizione democratica e per evitare che le ricchezze private possano condizionare impropriamente l'attività politica".
- LAVORO E' EMERGENZA CHIAVE, SERVE SVILUPPO EQUO: "La principale emergenza che ci troviamo oggi ad affrontare" è "quella del lavoro e della conseguente crescita della povertà" e "la via maestra" per combatterlo è lo "sviluppo economico equo e sostenibile".
Cadoinpiedi
- LEGGE ELETTORALE MISTA CON PREMIO GOVERNABILITA': Superare la legge elettorale vigente: Il nuovo sistema "potrebbe prevedere un sistema misto (in parte proporzionale e in parte maggioritario) un alto sbarramento, un ragionevole premio di governabilita".
- UNA SOLA CAMERA CON POTERE DI INDIRIZZO POLITICO: La governabilità sicura si ha solamente con sola Camera. "Nessun sistema elettorale garantisce automaticamente" la maggioranza in entrambi rami del parlamento. "Diverse sarebbero le prospettive della stabilità se si attribuisse l'indirizzo politico a una sola Camera".
- GIUDICE DECIDA SU INCOMPATIBILITA' NON CAMERE: Modificare l'art. 66 della Costituzione in modo da attribuire "ad un giudice indipendente e imparziale" la decisione su legittimità dell'elezione, ineleggibilità e incompatibilità, togliendolo al Parlamento. Ora c'è il rischio "del prevalere di logiche politiche".
- ADEGUATO FINANZIAMENTO PARTITI INELIMINABILE: "Il finanziamento pubblico delle attività politiche in forma adeguata e con verificabilità delle singole spese, costituisce un fattore ineliminabile per la correttezza della competizione democratica e per evitare che le ricchezze private possano condizionare impropriamente l'attività politica".
- LAVORO E' EMERGENZA CHIAVE, SERVE SVILUPPO EQUO: "La principale emergenza che ci troviamo oggi ad affrontare" è "quella del lavoro e della conseguente crescita della povertà" e "la via maestra" per combatterlo è lo "sviluppo economico equo e sostenibile".
Cadoinpiedi
Rassegna Settegiorni
Gibillini candidata? Per adesso mancano le persone: «Ora pensiamo soltanto a un programma concreto»
Nella serata di mercoledì 10 aprile il Comitato Bareggio 2013: Conoscere per decidere guidato dall'ex ...
«Daremo un volto nuovo al paese» Simone Ligorio, candidato dei «grillini», ci crede: «Corro per vincere, non per un buon risultato» In passato ha avuto contatti col centrosinistra: «Me ne sono andato, avevamo idee troppo diverse»
A poco più di una settimana dalla sua incoronazione ufficiale il candidato sindaco del Movimento ...
«Noi stiamo dalla parte della gente»
Domenica 7 aprile in piazza Cavour c'è stata la prima uscita pubblica della lista civica ...
Otto donne e otto uomini nel Pd, ma forse correrà da solo
Il Partito democratico è pronto a presentare la propria lista di candidati a sostegno di ...
Siglato l'accordo, il centrodestra compatto con Scurati Verrà reso noto anche il nome dell'eventuale vicesindaco: dovrebbe essere l'ex assessore Ermes Garavaglia
Nella mattinata di domenica 7 aprile a seguito di numerosi incontri frutto di un percorso ...
«Io amo Bareggio» presenta la squadra per le amministrative
Sabato 13 aprile al centro polifunzionale di via Gallina la lista civica Io amo Bareggio ...
Grande prova della Yoseikan nella gara Fijkam
Domenica 7 aprile nella palestra comunale di Pozzuolo Martesana si è tenuta la prima tappa ...
Una lista con Belloli? Al momento un bluff
Alla fine come già ipotizzato sull'ultimo numero di Settegiorni si è rivelato un bluff. O ...
giovedì 11 aprile 2013
Rapporto – Il 44% del nostro territorio è a rischio sismico
I dati Ance-Cresme rilanciati in occasione dell’anniversario del terremoto abruzzese. I geologi: finalmente finanziato il progetto di microzonazione sismica. Onna riparte dall’info-box
L’Italia ha un territorio ad alto rischio sismico e idrogeologico. Una recente ricerca Ance-Cresme sullo stato del territorio, riproposta nel quarto anniversario del terremoto in Abruzzo, evidenzia che il 44% della superficie è a elevato rischio e in essa risiede il 36% della popolazione. Un altro 10% del paese, dove risiede il 10% degli italiani, è invece soggetto a un elevato pericolo idrogeologico.
Spiegano ancora gli esperti: il costo della mancata prevenzione misurata dal costo dei danni provocati da terremoti, frane a alluvioni, dal 1944 al 2012 è stimata in 242,5 miliardi di euro, 3,5 miliardi l’anno, di cui il 10% per dissesti idrogeologici. Di come affrontare il problema si è parlato in una tavola rotonda organizzata a Napoli dal Saie, il salone dell’edilizia di Bologna, a distanza di quasi 15 anni dal disastro geologico che colpì il comune di Sarno (Salerno). Le frane in Italia – ricordano i dati Saie – sono oltre 486mila e coinvolgono un’area di circa 20.700 chilometri quadrati, pari al 6,9% del territorio. I comuni interessati sono 5.708, addirittura il 70,5% del totale. Per quanto riguarda le infrastrutture di comunicazione sono stati individuati 706 punti di criticità lungo le autostrade e 1.806 sulla rete ferroviaria.
“Qualcosa inizia a cambiare nella prevenzione” – “Oggi in Abruzzo c’è una maggiore sensibilità verso il rischio sismico. In genere, in Italia dopo una tragedia ci si indigna, si parla e dopo segue il nulla, ma questa volta finalmente qualcosa inizia a cambiare”, lo ha affermato Nicola Tullo, presidente dell’Ordine dei geologi dell’Abruzzo alla conferenza stampa svoltasi a Roma a quattro anni dal sisma. “È stato finanziato il progetto di microzonazione sismica che interesserà l’intero territorio abruzzese – ha fatto sapere Tullo – e sono anche stati stanziati i fondi per le verifiche sismiche degli edifici strategici, delle scuole e dei municipi. Questo è il primo passo”.
Onna riparte dall’info-box – È stato inaugurato sabato 6 aprile il progetto Onna info-box, un luogo della memoria ma anche del futuro. Si tratta di una struttura ecocompatibile che ospita sofisticate attrezzature multimediali con documentazione sulla storia della frazione dell’Aquila, consultabile dal pubblico e dagli addetti ai lavori attraverso una parete interattiva e un tavolo “touch” costruito dalla Consulting System.
Il progetto – che rende accessibile il master plan architettonico della ricostruzione – è stato ideato da Wittfrida Mitterer, docente dell’università di Innsbruck e coordinatrice degli interventi ad Onna per conto del governo tedesco, con il Media integration e communication center dell’università di Firenze.
Spiegano ancora gli esperti: il costo della mancata prevenzione misurata dal costo dei danni provocati da terremoti, frane a alluvioni, dal 1944 al 2012 è stimata in 242,5 miliardi di euro, 3,5 miliardi l’anno, di cui il 10% per dissesti idrogeologici. Di come affrontare il problema si è parlato in una tavola rotonda organizzata a Napoli dal Saie, il salone dell’edilizia di Bologna, a distanza di quasi 15 anni dal disastro geologico che colpì il comune di Sarno (Salerno). Le frane in Italia – ricordano i dati Saie – sono oltre 486mila e coinvolgono un’area di circa 20.700 chilometri quadrati, pari al 6,9% del territorio. I comuni interessati sono 5.708, addirittura il 70,5% del totale. Per quanto riguarda le infrastrutture di comunicazione sono stati individuati 706 punti di criticità lungo le autostrade e 1.806 sulla rete ferroviaria.
“Qualcosa inizia a cambiare nella prevenzione” – “Oggi in Abruzzo c’è una maggiore sensibilità verso il rischio sismico. In genere, in Italia dopo una tragedia ci si indigna, si parla e dopo segue il nulla, ma questa volta finalmente qualcosa inizia a cambiare”, lo ha affermato Nicola Tullo, presidente dell’Ordine dei geologi dell’Abruzzo alla conferenza stampa svoltasi a Roma a quattro anni dal sisma. “È stato finanziato il progetto di microzonazione sismica che interesserà l’intero territorio abruzzese – ha fatto sapere Tullo – e sono anche stati stanziati i fondi per le verifiche sismiche degli edifici strategici, delle scuole e dei municipi. Questo è il primo passo”.
Onna riparte dall’info-box – È stato inaugurato sabato 6 aprile il progetto Onna info-box, un luogo della memoria ma anche del futuro. Si tratta di una struttura ecocompatibile che ospita sofisticate attrezzature multimediali con documentazione sulla storia della frazione dell’Aquila, consultabile dal pubblico e dagli addetti ai lavori attraverso una parete interattiva e un tavolo “touch” costruito dalla Consulting System.
Il progetto – che rende accessibile il master plan architettonico della ricostruzione – è stato ideato da Wittfrida Mitterer, docente dell’università di Innsbruck e coordinatrice degli interventi ad Onna per conto del governo tedesco, con il Media integration e communication center dell’università di Firenze.
E gazette
Roma, 13 aprile 2013: Manifestazione per la Siri
Sabato 13 aprile 2013
partenza da piazza dell'Esquilino, ore 15
Il 17 aprile 2013 ricorre l'anniversario dell'Indipendenza siriana.
Manifestazione di sostegno al popolo siariano per chiedere l'indipendenza della Siria dal regime di Assad
partenza da piazza dell'Esquilino, ore 15
Il 17 aprile 2013 ricorre l'anniversario dell'Indipendenza siriana.
Manifestazione di sostegno al popolo siariano per chiedere l'indipendenza della Siria dal regime di Assad
Manifestazione a Roma in nome della libertà, dell'indipendenza, del diritto ad autodeterminarsi e vivere con dignità, scegliendo un governo che faccia gli interessi del paese e non subendo una dittatura che sfrutta il paese per i propri interessi e non esita ad uccidere civili, bombardare interi quartieri residenziali, ospedali, torturare e uccidere civili, medici e personale sanitario, attivisti dell'informazione, attori, sportivi chiunque abbia osato chiedere libertà e dignità.
Info: libertasiria@yahoo.it
https://www.facebook.com/ManifestazionePerLaSiria13042013
Info: libertasiria@yahoo.it
https://www.facebook.com/ManifestazionePerLaSiria13042013
martedì 9 aprile 2013
GOVERNICCHIONE ALL'ORIZZONTE?
Quella che si sta profilando è una soluzione che appare al suo apparire germinale una via tipicamente italiana, frutto di compromessi lacerati già all’origine da intenzioni oblique, convinzioni posticce e, soprattutto, dal tentativo di tenere lontano dalla fortezza del potere il nemico di turno, l’avversario più temuto e temibile: il Movimento 5 Stelle
Che lo si voglia o no, quello che si sta profilando all'orizzonte della vita politica è un bel "governicchione". Una soluzione che appare al suo apparire germinale una via tipicamente italiana, frutto di compromessi lacerati già all'origine da intenzioni oblique, convinzioni posticce e, soprattutto, dal tentativo di tenere lontano dalla fortezza del potere il nemico di turno. In passato era il terrorismo, al giorno d'oggi l'avversario più temuto e temibile è il Movimento 5 Stelle. La sollecitazione giunta dal presidente della Repubblica a formare un "governo dalle larghe intese" ripercorre e riproduce le tappe che già sono state toccate nella vita della nostra infiacchita Repubblica, laddove furono create maggioranze sui pilastri della "non sfiducia" e della "solidarietà nazionale".
Sulla base delle prime indicazioni giunte dalle alte sfere della politica, ovvero dal Colle in scadenza, l'appello è a fare presto e bene, con l'affermazione di una tecnica consociativa, in nome dell'emergenza, della crisi economica e delle incertezze generali. Il leader del Pd, Pierluigi Bersani vorrebbe impostare un governo di minoranza ma forte della non-sfiducia dell'interlocutore Pdl. Da parte sua invece il leader del Pdl, Silvio Berlusconi, vorrebbe un governissimo, un esecutivo dalle ali larghe, in grado di accogliere forze distinti e distanti, ma complanari alla volontà presidenziale. Se dovesse vincere la prima ipotesi avremmo un governicchio guidato da Bersani, una carrozza fragile e debole, suscettibile di schianto alla breve distanza o alla minima difficoltà. Se dovesse vincere la seconda ipotesi avremmo invece un governone dalla guida ancora imprecisata.
E' molto più probabile che vinca una scelta mezzana, un compromesso storico a scoppio ritardato. Insomma, un bel "governicchione", magari guidato da un personaggio super-partes, istituzionale e gradito ai mercati, con l'appoggio del ventaglio largo sotto l'etichetta di uno scopo e di un'esistenza a termine. Tanto per gradire e per continuare a campare. Un condominio forzoso tra forze recalcitranti, dove potrebbero convivere Dell'Utri e Grasso, Previti e Violante. Un pateracchio evoluto, un turbo-inciucio all'ennesima potenza. Una strada complessa e irta di conflitti latenti e sottocutanei, ma in grado di intrecciare a coorte i legionari del Palazzo ancora per un po', mentre nel Paese scorre la crisi economica che si sta trasformando in drammatica crisi sociale.
di Paolo Gila
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