Di Andrea Bertaglio e Maurizio Pallante – Tratto da “Il Fatto Quotidiano“
Perché in Italia non esiste più il vuoto a rendere? Come si può sentire parlare di emergenze rifiuti, discariche, diossina proveniente dagli inceneritori, senza nemmeno prendere in considerazione l’idea di ritornare ad utilizzare materiali ancora perfettamente funzionali? Eppure, in Paesi come la Germania, lo si fa abitualmente.
Lì, quando si acquista ad esempio una bottiglia d’acqua al supermercato, è possibile riportarla presso il negozio in cui la si è presa, evitando di doverla gettare nel cestino della spazzatura, anche se differenziata. È bello il riciclaggio, ma perché dovervi ricorrere se si può evitare di produrre un rifiuto?
Il sistema tedesco è particolarmente efficace, perché quando si riporta la bottiglia (solo dove la si è acquistata, in un’ottica strategica di fidelizzazione del cliente che potrebbe interessare anche alla grande distribuzione italiana), si può subito ottenere uno sconto per i prossimi acquisti. In sostanza funziona così: compri una bottiglia d’acqua; quando vuota la riporti dove l’hai acquistata; lì, la inserisci in una macchina che ne legge il codice a barre (vedi foto) e che ti consegna uno scontrino con l’importo che ti verrà scontato alla cassa (generalmente dai 15 ai 25 centesimi a bottiglia).
Certo sarebbe meglio evitare del tutto di prendere acqua in bottiglia (i tedeschi in effetti lo fanno molto meno di noi, e quasi prettamente per acquistare acqua frizzante), ma per chi proprio non volesse o non potesse bere quella del rubinetto, non sarebbe una cattiva soluzione.
In Germania il vuoto a rendere è valido anche per altri imballaggi, e a volte può scatenare dei processi virtuosi inattesi. Giusto per fare un esempio, e per restare nel campo delle bevande, nei locali tedeschi quando si prende un bicchiere di qualcosa o una bottiglia di birra al bancone di solito si deve lasciare un deposito (generalmente di un euro), che verrà restituito quando si riconsegna la bottiglia vuota.
Fra molti ragazzi, soprattutto di Berlino e di altre grandi città, si è da tempo diffusa la moda di abbandonare queste bottiglie in posti in cui persone più bisognose possano raccoglierle e ricavarci una sorta di “guadagno”. Quando si vedono bottiglie vuote di birra nelle strade delle città tedesche, dunque, la cosa può essere stata fatta di proposito.
Sì, è vero, va molto di moda in questo momento scagliarsi contro questi tedeschi brutti, cattivi e usurpatori. Ma oltre allo spread, alla Merkel (sempre meno popolare anche a casa sua) e a una serie di grandi temi manipolati all’occorrenza per beceri scopi ideologici, pseudo-nazionalistici o elettorali contro la Germania, forse sarebbe opportuno guardare a (e magari imitare) ciò che invece la rende sotto molti aspetti più vivibile, oltre che civile, del nostro malandato Belpaese. A partire dal vuoto a rendere nei supermercati, e da una cultura che mira in generale alla riduzione dei rifiuti.
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