Anche quest'anno il network "Transparency International" ha pubblicato l'indice sulla corruzione percepita nel settore pubblico e politico globale. Uno strumento utile -perché indicativo più che metodologicamente esaustivo- che restituisce ancora una volta una triste istantanea del nostro Paese.
Quarantadue punti su cento, 72esima posizione occupata su 174. In coda alla lista dei Paesi europei, accompagnata da Grecia e Bulgaria. Un vero e proprio handicap culturale, sociale ed economico, che pesa -questo sì- sulla credibilità nazionale nei confronti delle attenzioni estere. Lo ha affermato anche la Corte dei Conti, smentendo di fatto coloro che indicano nella "scarsa produttività" le esitazioni italiane. Dinanzi alla palude, il governo Monti ha promesso un netto cambio di passo rispetto agli esecutivi precedenti.
Riuscirà la legge anticorruzione -approvata tra gli applausi scroscianti del Parlamento lo scorso ottobre- ad allontanarci dal baratro? Abbiamo chiesto questo ed altro a Walter Mapelli, sostituto procuratore a Monza nonché autore de "La democrazia dei corrotti" (Bur, 2012). Ecco il video dell'intervista.
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