Succede nella Tuscia, la zona dell’Alto Lazio che vede capoluogo Viterbo e che conta oltre 400mila persone
Dal 1 gennaio 128mila abitazioni resteranno senza acqua potabile. La colpa è di un semimetallo chiamatoarsenico, che "arricchisce" le acque di Viterbo città e di altri 27 comuni della zona: da sempre presente in grandi quantità
L'arsenico è dannosissimo per la salute, uccide danneggiando in modo gravissimo il sistema digestivo ed il sistema nervoso, portando l'intossicato alla morte per shock; l'acqua contenente arsenico è cancerogena, essendo questo implicato nella patogenesi di carcinomi alla vescica ed alla mammella.
Negli ultimi 11 anni non si è fatto altro che innalzare i limiti di arsenico nelle acque, in deroga alla normativa. Dal 1 gennaio 2013 ogni deroga sarà scaduta e il problema esploderà:
Il sindaco di Viterbo Giulio Marini ha dichiarato:
"Va detto che questa situazione, comunque, non riguarda solo la Tuscia, è un problema almeno regionale, in parte anche nazionale. L'ultima giunta alla Pisana ha fatto il possibile, mettendo in atto due interventi molto importanti: a Viterbo ha stanziato prima 1,5 milioni di euro per portare i valori dell'arsenico sotto i 20 microgrammi/litro e successivamente ben 7,5 milioni di euro per scendere sotto i 10 microgrammi/litro. Ora io mi chiedo, dove era la precedente giunta dal 2006 in poi? Il problema è presente da anni, cosa hanno fatto loro per sistemare questa situazione? Perché ci si lamenta solo adesso?"
Il problema è effettivamente macroscopico e risolverlo entro un mese, dopo gli ultimi 11 anni, senza una giunta regionale e ad elezioni imminenti, è quantomeno impensabile.
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